Giovane morto a Firenze, Enrico Rossi: "Chiudere i campi rom e poliziotti di quartiere"

Bandiera della Regione listata a lutto per il 29enne travolto domenica scorsa da una delle vetture coinvolte nell'inseguimento in via Canova. Mozione Forza Italia e Fratelli d’Italia: «Contributo di solidarietà per la famiglia della vittima»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2018 12:36
Giovane morto a Firenze, Enrico Rossi:

FIRENZE- Da questa mattina, su indicazione del presidente Enrico Rossi, la bandiera della Regione Toscana sulla facciata di Palazzo Strozzi Sacrati è listata a lutto per la morte di Duccio Dini.

Il presidente della Regione Enrico Rossi ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Ora è il momento del dolore e della vicinanza alla famiglia, ai parenti e agli amici di Duccio. Nessuno potrà mai restituire Duccio all'affetto dei suoi cari, la morte rende muti e pone interrogativi senza risposta costringendoci a riflettere sulla fragilità e sulla incompiutezza del nostro impegno quotidiano. Assieme al sentimento del dolore e della vulnerabilità, si impone per tutti il dovere di una reazione, umana e ragionata.

La fine di Duccio non è una mera fatalità. La rabbia e la protesta dei cittadini, dei commercianti, delle famiglie, del quartiere e di chi conosceva il giovane che è morto mentre si recava a lavoro, nel centro della sua città, è comprensibile ma non può tradursi in vendetta. Esiste una grande questione, che dobbiamo affrontare immediatamente. Riguarda la sicurezza dei cittadini e la presenza dello Stato nel territorio. È inaccettabile che una faida familiare, in una comunità dove si scontano precedenti per rissa, spaccio, sfruttamento della prostituzione, possa sfociare in una guerriglia urbana, che toglie la vita a un giovane. I campi rom devono essere smantellati con soluzioni abitative alternative e deve essere favorita l'integrazione di chi è per bene.

I criminali devono essere assicurati alla giustizia e devono pagare. Nessuna vendetta e nessuna discriminazione però è accettabile. Qualche settimane fa a Follonica un italiano ha ucciso un commerciante e ferito una passante con modalità mafiose. La Toscana non è un'isola felice ed è attraversata da tutte le contraddizioni e i problemi del nostro paese e del nostro tempo. La via giusta è quella di perseguire la strada dell'accoglienza, dell'integrazione e del rispetto della legge.

Aggiungere alla drammaticità dei problemi che viviamo l'odio razziale trasformerebbe la nostra regione in un far west, come abbiamo visto accadere, anche di recente, nella tragedia di Piazza Dalmazia del 2011. Per questo avevo avanzato la proposta di istituire i poliziotti di quartiere, per presidiare il territorio e assicurare il pieno controllo delle città da parte dello Stato.

Una proposta che intendo rilanciare. Per questo penso che il tema della chiusura dei campi, individuando soluzioni alternative, debba vederci ancora più impegnati. Sono queste le iniziative nelle quali la Regione, assieme ai sindaci, deve intensificare il proprio lavoro".

"Le dichiarazioni di Enrico Rossi, che improvvisamente si scopre giustizialista all'indomani dell'omicidio di Duccio Dini con i rom dopo che per anni ha apostrofato di ogni epiteto chi sollevava il problema rom ed extracomunitario in genere, ha del ridicolo -ribattono dal Fronte Nazionale Firenze- Ci chiediamo dove era lui quando di faceva fotografare con nomadi vari e non affrontava la problematica. Ci si chiede pure se lo spessore e la coerenza politica di chi governa una regione come la Toscana debba essere questo".

«Contributo straordinario di 20 mila euro alla famiglia di Duccio Dini»: a impegnare la giunta regionale in questo senso è una mozione d’iniziativa del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti destinata ad approdare in aula nel corso della prossima seduta dell’Assemblea toscana. L’atto ha riscosso anche le firme del Vicepresidente del Consiglio regionale Marco Stella – coordinatore fiorentino di Forza Italia – e del Capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi. «E’ imprescindibile che il Consiglio regionale della Toscana affronti in aula un dibattito su un fatto tanto grave come quello verificatosi la scorsa domenica 10 giugno a Firenze, con l’incidente a seguito del quale ha perso la vita il 29enne Duccio Dini che si stava recando al lavoro.

Con questa mozione – spiega Marchetti – ho voluto creare l’occasione per uno spazio di solidarietà e riflessione sulle politiche che hanno potuto portare a una simile tragedia in cui la fatalità trova purtroppo ruolo marginale rispetto alla gestione dell’ordine pubblico, dei campi nomadi, della presenza sui territori di persone di etnia Rom e della loro integrazione o meno». Nella mozione, Marchetti, Stella e Marcheschi espongono per prima cosa i fatti, a partire dal «grave incidente avvenuto la scorsa domenica 10 giugno a Firenze a seguito del quale ha perso la vita il ventinovenne Duccio Dini mentre si stava recando a lavoro».

«Il giovane – ricordano Forza Italia e Fratelli d’Italia - è stato travolto mentre si trovava fermo ad un semaforo sul suo scooter da due automobili che, lanciate ad alta velocità in strada, si davano all’inseguimento reciproco. Alla guida delle due auto, risultate poi rubate, risultano due uomini di etnia Rom che sono stati iscritti nel registro di indagati insieme ad un terzo uomo, per “omicidio volontario”». I Consiglieri regionali di Fi e FdI richiamano infine «la Legge regionale 27 ottobre 2008, n.

57 Istituzione del Fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro» e «come il Consiglio regionale della Toscana abbia deliberato più volte in passato contributi straordinari di solidarietà a vittime della criminalità». Per questo chiedono al Consiglio regionale di impegnare la Giunta «affinché sia predisposto un contributo straordinario di 20.000 Euro alla famiglia di Duccio Dini».

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