A causa delle restrizioni dovute alla pandemia, si è svolta oggi sulla pagina Facebook dell’Associazione Letizia Leviti la proclamazione del vincitore della IV edizione del premio Giornalistico under 35 Letizia Leviti che quest’anno ha scelto come tema l’Articolo 32 e il diritto alla salute.
La giuria, presieduta da Claudio Cordova, (direttore de Il Dispaccio e vincitore del premio Letizia Leviti 2017 sezione web) e composta da Cecilia Anesi, Giulia Presutti, Sara Manisera e Flavia Barsotti, ha decretato vincitore del premio Letizia Leviti Under 35 Andrea Spinelli Barrile che riceve un riconoscimento di 2000 euro ed ha assegnato una menzione speciale a Lavinia Nocelli, per un particolare lavoro di inchiesta.
Il reportage con cui Spinelli ha vinto il concorso si intitola 'Ebola, dal letame nascono i fiori' e nasce da un viaggio nella Liberia post ebola, dove l’autore è stato nel giugno 2019 come embedded con la ONG Medici Senza Frontiere. Egli racconta e analizza le ferite di una società post-pandemica e come tale società complessa e traumatizzata da una pandemia mortale si riprende e quali strascichi ha lasciato la stessa pandemia. Il lavoro è stato pubblicato tra agosto ed ottobre 2019 su Slow News, corredato dalle foto dello stesso Barrile.
Mentre il reportage di Lavinia Nocelli 'Romania, nella terra degli orfani bianchi' è uscito su Left nella settimana del 24 gennaio. Il lavoro ha occupato la giornalista per gran parte del 2019 e si è concluso a pochi mesi dallo scoppio della pandemia da Covid-19. L’indagine è rivolta agli aspetti psico-sociali dell’emigrazione romena in Italia, dell’abbandono fisico delle famiglie, dei figli e del silenzio cosciente che attraversa il Belpaese, il cui stigma verso la popolazione romena - le badanti, in particolare - non permette di cogliere quanto avviene nell’intimo di questi contesti.
Le targhe saranno consegnate ai giornalisti nella cerimonia del premio 2021 che tornerà ad aver luogo a Firenze nel Salone dei 500 di Palazzo Vecchio. Anche in questa edizione il Premio ha il Patrocinio del Comune di Firenze.
“Nonostante il difficile anno che abbiamo vissuto – dichiara Claudio Cordova- abbiamo fortemente voluto portare avanti l’azione del Premio Letizia Leviti, con la consapevolezza che, soprattutto in periodi così drammatici e confusi, il giornalismo acquisisca una importanza ancora maggiore. Non ci siamo sbagliati. Il numero e la qualità dei lavori pervenuti ci ha dimostrato, ancora una volta, quanto ci sia bisogno di buon giornalismo. Un bene spesso sottovalutato, proprio come la salute. Poter verificare, inoltre, quanta passione giovanile ci sia dietro questa professione, anche in un anno come questo, ci dà fiducia. Vedere la partecipazione di giovani colleghi che lavorano su importanti testate significa che il nostro Premio sta crescendo sempre di più. Varietà e qualità di lavori pervenuti ci hanno spinto, come l’anno scorso, a decretare un vincitore, ma a voler comunque assegnare una menzione speciale”.
Una viva e sincera partecipazione viene espressa dal Sindaco Dario Nardella, che nella sua dichiarazione rileva la qualità, il ruolo e l’importanza del Premio: “Anche se con questa pandemia tutto è più triste, più doloroso, più incerto, incluso il fatto che non possiamo essere tutti insieme per celebrare la IV edizione del Premio Letizia Leviti, credo che quello che conta sia la sostanza di un messaggio che è incarnato nel premio stesso, ovvero dare speranza, prospettiva, fiducia alle nuove generazioni, a quei giovani che ancora credono nel mestiere del giornalista.
Il giornalismo è un ambito della vita sociale, politica, istituzionale, culturale del nostro Paese niente affatto finito, anzi: l’emergenza sanitaria ha proprio evidenziato che un giornalismo intelligente, equidistante, serio e che combatte le fake news è sempre più fondamentale. In bocca al lupo ai vincitori e un grazie non formale agli organizzatori di questo premio, un modo bello e generoso per ricordare la nostra amica Letizia che ci ha lasciato troppo presto”.
Così il presidente dell’Associazione Letizia Leviti, Giovan Battista Varoli, riafferma i punti cardine dell’eredità professionale di Letizia Leviti che sono alla base del Premio: “Il nostro desiderio è quello di raccogliere intorno al premio e al messaggio di Letizia una comunità di giornalisti che sentano viva la loro vocazione e che siano consapevoli del fatto che, in un mondo in cui le news scorrono in superficie, il loro ruolo sia quello di andare a fondo delle notizie, con passione e con intelligenza, avendo cura dei dettagli e delle persone e aiutando i lettori e gli spettatori a fare altrettanto”.