La Galleria degli Uffizi il 1° maggio potrebbe restare chiusa

Polemici i sindacati della Funzione pubblica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 aprile 2015 00:00
La Galleria degli Uffizi il 1° maggio potrebbe restare chiusa

Puntuale come ogni anno, insieme al Primo maggio festa dei lavoratori, arriva la polemica sui siti museali che resteranno chiusi, in primis la Galleria degli Uffizi. Si torna a parlare della chiusura dei più visitati musei dell’ex-Polo Fiorentino il prossimo 1° maggio a causa della presa di posizione di alcune sigle sindacali (che peraltro avevano sottoscritto l’accordo del 14 aprile 2015).

In tutt’Italia i musei, le aree archeologiche e i luoghi della cultura vengono aperti con progetti finanziati dal Ministero, basati su accordi sottoscritti con le parti sociali. La Direzione dell’ex-Polo Museale Fiorentino ha provveduto fin dal 16 marzo a diffondere un interpello a tutti i musei per individuare il personale disponibile. Nonostante siano pervenute adesioni in numero esiguo, l’ex-Polo Museale Fiorentino e il Polo Museale Regionale della Toscana sono riusciti a garantire l’apertura dei seguenti musei nella giornata del 1° maggio: il Museo Nazionale del Bargello, il Museo di Palazzo Davanzati, il Giardino di Boboli, il Museo degli Argenti, la Galleria del Costume, la Villa medicea di Poggio a Caiano, la Villa medicea della Petraia, la Villa medicea di Cerreto Guidi e il Cenacolo di Andrea Del Sarto. Il 23 aprile 2015 è stato riproposto l’interpello allargandolo a tutte le istituzioni Mibact cittadine con un’azione volta a sensibilizzare il personale ai fini del raggiungimento dell’obiettivo di apertura della Galleria degli Uffizi.

L’adesione è su base volontaria e per l’apertura del museo sono richieste 45 unità per turno (su due turni) e che deve essere garantita la presenza di 15 addetti alla vigilanza i quali operino stabilmente nella Galleria degli Uffizi al fine di garantire la sicurezza delle opere e dei visitatori.

"Scelta sbagliata -secondo la Cisl Fp- l’Amministrazione aveva il dovere di programmare come gestire la situazione in modo da rendere fruibile un luogo di tale importanza e valore. Invece, come ogni anno, non si è mossa come avrebbe dovuto. È giusto chiarirlo a chi, turista o cittadino, lamenterà giustamente l’impossibilità di godere di una parte così importante del nostro patrimonio artistico, nonché i mancati introiti che ne conseguiranno per il sistema museale della città e del Paese".

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