Fondazione Sistema Toscana: presto revocato incarico all’ex direttore

L’annuncio del direttore Palumbo nell’audizione in commissione Cultura. FDI: “Saltati 50 mila euro di compenso"

Redazione Nove da Firenze
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31 marzo 2022 21:38
Fondazione Sistema Toscana: presto revocato incarico all’ex direttore

Firenze – La commissione Istruzione e cultura, presieduta da Cristina Giachi (Pd) si è riunita oggi, 31 marzo, per una seduta dedicata principalmente all’attività di Fondazione Sistema Toscana. Al termine dell’audizione dei vertici, il presidente Iacopo Di Passio e del direttore Francesco Palumbo, è stato dato parere positivo a maggioranza sul programma di attività 2022 con proiezione al 2023 e relativo bilancio previsionale.

Un bilancio che vede un volume di attività in grande crescita fino ai 10 milioni e 443 mila euro del 2022, e un utile di esercizio previsto a 289 mila 617 euro, che verrà interamente reinvestito nelle tante attività di FST. Un bilancio ha sottolineato il direttore Palumbo che “passa il vaglio di 21 ambiti di controllo esterni delle Regione e di 3 interni alla Fondazione”.

I vertici della Fondazione hanno anche fatto chiarezza sull’incarico affidato all’ex direttore Paolo Chiappini. “Un incarico diretto da 50 mila euro lordi” ha spiegato Palumbo “affidato rispettando tutti i criteri previsti dalla legge, e che abbiamo deciso di conferire ad una persona di esperienza e che avesse una conoscenza diretta del territorio per riformulare un‘offerta culturale e turistica profondamente modificata dalla pandemia”. Palumbo ha spiegato che dopo un intervento del presidente della Giunta Eugenio Giani “che non era a conoscenza della decisione, è stato deciso di revocargli l’incarico che per l’anno in corso prevedeva lo stanziamento di 25 mila euro lordi”.

“Per quanto riguarda la Fondazione Sistema Toscana, - ha spiegato la presidente Giachi - abbiamo approvato il piano delle attività 2022 che presentano un volume notevole e rispondono ad esigenze fondamentali della promozione e produzione culturale, e approfondito la discussione sul contratto con l’ex direttore che tanto ha fatto discutere. Un’illustrazione approfondita ha chiarito le necessità e le modalità che hanno visto elaborare la proposta di quel contratto. Sia gli importi, sia i servizi previsti a fronte di tali apporti ridimensionano la portata delle critiche di inopportunità che la vicenda ha sollecitato” ha spiegato Giachi.

“Si è trattato di un surplus di attività nato dalla necessità di fronteggiare gli effetti della pandemia sulla promozione turistica e progettato in collaborazione con l’assessorato al turismo che comporta attività dislocate sul territorio toscano e che necessitava di un coordinamento, aggiungendosi alle attività ordinariamente previste per la Fondazione. Per rispondere a questa necessità la Fondazione si è dotata di servizi e l’ex direttore si è rivelato essere la persona più indicata a svolgere per conoscenza degli strumenti e delle dinamiche interne della Fondazione, e per capacità di coordinamento del sistema territoriale.

Il corrispettivo lordo per tali servizi era di 50 mila euro in più anni, dei quali attivati soltanto 25 mila per il primo anno al lordo della tassazione e comprensivo del rimborso spese. In seguito ai sopraggiunti rilievi di inopportunità politica emersi nel dibattito pubblico la Fondazione ha deciso di revocare l’incarico e ha acquisito la disponibilità dell’ex direttore Chiappini a svolgere l’attività necessaria gratuitamente con il rimborso spese” ha concluso la presidente.

“Non possiamo che essere soddisfatti per la revoca dell’incarico a Stefano Chiappini, affidatogli dalla Fondazione Sistema Toscana di cui era stato direttore per 17 anni. A quanto pare avevamo ragione noi. Solo dopoché abbiamo portato in Consiglio regionale la scandalosa vicenda, prima il Pd, e poi il Presidente Giani, sono corsi ai ripari chiedendo chiarezza al direttore della Fondazione e addirittura la revoca dell’incarico. E’ chiaro che l’inopportunità politica dell’affidamento diretto del servizio fosse palese. Ma se non lo avessimo denunciato pubblicamente, Chiappini adesso avrebbe ancora il suo incarico.

Per l’ennesima volta, il governatore si è trincerato dietro il solito ‘non ne sapevo nulla’. Formula a lui particolarmente cara. Basti ricordare che ci ha riferito di ‘non sapere nulla’ neanche quando nominò capo di gabinetto Ledo Gori, allora a processo per corruzione, e neppure quando mise a capo di Arpat Pietro Rubellini, al momento della nomina a giudizio per deturpazione di bellezze naturali. O Giani è particolarmente distratto, e in questo caso i toscani non si meriterebbero un Presidente così poco attento, oppure preferisce chiudere un occhio di fronte alle vicende di alcuni soggetti”. Lo dichiara Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano.

Durante il dibattito è emersa una richiesta di accesso agli atti per un approfondimento che verrà presentata dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi che ha chiesto spiegazioni sul rapporto tra Fondazione e l’URP regionale, un Ufficio Relazioni con il Pubblico “troppo spesso surclassato nelle sue funzioni”.

Una maggiore collaborazione con l’URP è stata auspicata dal direttore Palumbo.

“Oltre agli aspetti tecnico-amministrativi e politici, un altro aspetto che deve essere adeguatamente approfondito, oggetto anche di un’interrogazione scritta che abbiamo protocollato nei giorni scorsi, riguarda la trasparenza di questa Fondazione che opera come società in house per conto della Regione Toscana.” Ad affermarlo è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle “Attualmente Fondazione Sistema Toscana conta 71 dipendenti mentre il sito web ufficiale ne riporta solo 42” evidenzia Galletti. “Inoltre, i dati sui contratti pubblici, come disposto dalla Legge 190/2012 che regola le “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione” sono praticamente illeggibili nella sostanza, quando la legge richiamerebbe implicitamente una maggiore praticità nella lettura”.

“Non semplici dettagli - chiosa la pentastellata - ma questioni di metodo, neanche poi così secondarie. Aspetti che dovrebbero essere curati con maggior attenzione in quanto l’ente eroga servizi attraverso l’attività delle persone impiegate: il numero dei componenti giustifica, oltre al volume di attività, anche una parte importante della spesa in bilancio.” “Oltre a questo - precisa la Capogruppo M5S - non si può non rilevare che tra gli incarichi di consulenza concessi nel 2022 ne emerge uno che apre una questione politica rilevante: ovvero l’incarico da 50 mila euro assegnato all’ex direttore di Fondazione Sistema Toscana per svolgere attività di relazioni esterne con gli ambiti turistici".

“Constatare che con 71 dipendenti a disposizione la Regione debba rivolgersi a consulenze esterne per svolgere tali attività è di per sé un fatto curioso. Ma trovare i soldi per finanziare una consulenza a chi non solo ricopre già una carica retribuita nella Deputazione della Fondazione Monte dei Paschi, ma in passato ha ricoperto il ruolo di direttore di quello stesso ente per oltre 10 anni e con risultati di bilancio, a nostro avviso, tutt’altro che da premiare, è quantomeno politicamente discutibile” osserva Galletti.

“Più cariche retribuite allo stesso soggetto per delle attività in fondazioni che dipendono economicamente dalla Regione, quindi dalle tasche dei cittadini. Il tutto condito da una nota di colore: la pubblicazione del nuovo incarico per Chiappini è comparsa sul sito ufficiale di Fondazione Sistema Toscana cronologicamente solo dopo la presentazione della nostra interrogazione.”

“Il nostro dovere di consiglieri regionali - conclude - è quello di portare chiarezza nelle istituzioni laddove è necessario, per rendere più efficiente la macchina amministrativa regionale e gli enti dipendenti. Questo abbiamo fatto con la nostra interrogazione, a cui la Giunta sarà chiamata a rispondere al prossimo Consiglio.” Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Mentre la vicepresidente Luciana Bartolini (Lega) si è detta “impressionata dalla mole di attività svolta nei diversi settori dalla Fondazione”, aggiungendo che “Sistema Toscana fa tante cose, ma prende anche tanti soldi, quasi 10 milioni di euro dalla Regione”. Bartolini ha sottolineato un aumento dei costi per il personale pari al 4,7 per cento annuo, chiudendo il suo intervento con un auspicio: “Vorrei che ci fosse un po’ più di regia comune nella gestione delle varie attività che vanno dal turismo alle politiche giovanili”.

Il consigliere Gabriele Veneri di Fratelli d’Italia commentando l’affidamento dell’incarico a Paolo Chiappini si è domandato “come mai anche questa volta si sia persa l’occasione di dare spazio ai giovani, sfruttando il vecchio sistema” Veneri si è chiesto anche se “non ci fossero altre figure più attuali e più moderne di lui” aggiungendo che “la presa di distanze del capogruppo del Pd Vincenzo Ceccarelli e le dichiarazioni del presidente Giani, che ha detto di non saperne niente, siano state la corsa a nascondere qualcosa che non comprendiamo”.

In Commissione anche la proposta di nomina al Consiglio, approvata a maggioranza, di Leonardo Ferragamo quale membro del consiglio d’amministrazione della Fondazione Strozzi, accogliendo la designazione proposta dal capogruppo del Partito Democratico Ceccarelli. “È una scelta” ha commentato la presidente Giachi “che si dimostra appropriata e che garantirà alla Fondazione il contributo di un rappresentante regionale esperto ed appassionato conoscitore della Fondazione e delle sue attività che sono strategiche per l’offerta culturale regionale e per la capacità di attrazione turistica del nostro territorio”.

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