False cooperative, Cgil chiede alla Toscana una legge sugli appalti 

Partecipazione e adesioni ai presìdi pro-legalità della Filt Cgil in nove luoghi della Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2015 15:23
False cooperative, Cgil chiede alla Toscana una legge sugli appalti 

I diritti non si appaltano”: così i lavoratori ai presìdi organizzati dalla Filt Cgil in nove luoghi della Toscana per chiedere alla Regione Toscana una legge regionale sugli appalti nella logistica, dire no alle false cooperative e promuovere azioni con le istituzioni per il contrasto alle illegalità l'iniziativa ha ricevuto il sostegno di Legacoop Toscana e Legacoop Servizi Toscana. Il quadro del settore è complesso: "si adombrano contratti non applicati, false cooperative, ribasso dei prezzi, infiltrazioni malavitose, corruzione e illegalità diffuse che costano carissimo (fanno aumentare il costo complessivo degli appalti nella misura del 20%).

E sugli appalti si scarica l’abbattimento dei costi di fornitura e dei costi di gestione, dequalificando il lavoro e non applicando il Contratto Nazionale di Lavoro".Secondo la Filt Cgil, "i fenomeni di illegalità si devono combattere attraverso la riformulazione di regole, con leggi adeguate ad una nuova regolamentazione legislativa a livello nazionale e regionale sugli appalti pubblici e privati. Regole che abbiano alla base centri di costo in grado di determinare la congruità delle tariffe per le eventuali assegnazioni del lavoro esternalizzato ed in appalto, e che vedano al centro dei costi di gestione in primo luogo la piena applicazione del Contratto Nazionale di Lavoro”.

A Firenze il presidio si è svolto alla Mercafir la CFT ha dichiarato di sostenere “l'iniziativa a favore della legalità promossa dalla Cgil”. A Livorno (Stagno) hanno espresso il loro sostegno all'iniziativa anche i lavoratori degli appalti Eni. A Grosseto e Massa (dove era presente il segretario generale della Camera del lavoro Paolo Gozzani) le delegazioni Filt sono state ricevute dalla Prefettura, che si è detta disponibile a portare avanti percorsi comuni sulla tutela della legalità (anche a Lucca c'è stato un presidio davanti alla prefettura).

A Foiano della Chiana (dove si svolgeva l'iniziativa per Arezzo e Siena) è stato aperto un banchino fuori dall'Outlet (la vicepresidenza della Provincia aretina ha mandato un messaggio dove si esterna disponibilità ad azioni comuni contro le illegalità), ad Empoli si è svolta una conferenza stampa in Camera del lavoro, a Prato il presidio ha avuto luogo all'interporto con il segretario generale della Camera del lavoro Alessandro Fabbrizzi, mentre a Pisa è stato fatto un volantinaggio.

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