Fabio Turchi intervista prima del match per il titolo italiano

Per il Fiorentino la cintura è un affare di famiglia

Massimo
Massimo Capitani
21 dicembre 2016 14:27
Fabio Turchi intervista prima del match per il titolo italiano

La cintura di campione d’Italia: “È un titolo importante di per sè e, per quanto mi riguarda, anche a livello affettivo. Fin da piccolo vedevo questa cintura girare per casa” - la cintura conquistata dal babbo Leonardo”.

Il match e la preparazione: “Arriva al momento giusto, dopo un periodo di rodaggio importante - Fabio è al suo nono match ed ha esordito nel professionismo il 31 Ottobre 2015. So che devo fare un incontro intelligente, senza strafare. Massimo rispetto per Lovaglio, ma non lo temo, il campionato italiano per me deve essere un punto di partenza. A differenza del match di Siena ho fatto un bel richiamo sulla forza, ho continuato a lavorare sulla corsa aumentando il minutaggio e disputando importanti sedute di guanti sulla distanza di 10 -12 riprese”.

Sparring: “Sono stato a Parma con Gianluca Madras ed a Rimini con Giacomo Fucchi”.

Il match con Kulikauskis di Siena: “é stato un bel test, con un elemento che ha combattuto in tutta Europa con i migliori. Mi ha dato la consapevolezza che posso andare alla distanza con tranquillità, sia da un punto di vista atletico che mentale”.

Nuovo soprannome: “L’ho cambiato, prima era Fabione, ma era troppo generico, da usare fra amici. Volevo qualcosa di nuovo, ma erano tutti presi e non volevo essere un altro boom boom. Poi un amico, Simone Biagioni, mi ha detto che sul ring sono uno Spaccapietre, cosi ora sono Stone Crusher”.

Lomachenko e la Boxe del futuro: “in parte è la scuola dell’est. Nel 2012 - 2013, quando ero dilettante, ho assistito agli allenamenti delle Wordl Series guidati da Sergey Korchinsky. Ho cercato di rubare con gli occhi quel modo di , di muoversi con le gambe. Non solo si lavora per accorciare la distanza ma, una volta arrivati a bersaglio, si cambia posizione con i movimenti circolari per portare altri colpi. L’avversario, intento a coprirsi, non ha più riferimenti e finisce per stancarsi anche mentalmente. Con le dovute proporzioni è un modo di combattere che può essere ripreso anche per i pesi maggiori. Il peso cruiser ucraino Usyk combatte così ed anch’io provo a mettere in pratica questo modo di combattere.A Siena, il secondo conteggio, l’ho messo a segno dopo un movimento semicircolare”.

Ringraziamenti: “Ringrazio per la preparazione il babbo e Donato Quinto, ci tengo a ringraziare il Maestro Boncinelli che mi ha fatto intraprendere questa strada - il professionismo - e Paola, la mia ragazza, che continua sopportarmi”.

Turchi VS Lovaglio. Ci siamo, venerdì 23 Dicembre a Scandicci vedremo se in casa Turchi potrà esserci un nuovo Campione Italiano.

Per info e acquisto biglietti: 3387769949

In evidenza