Ex Sanatorio Banti: deserta anche la quarta asta pubblica

Pratolino: continua l'agonia di un manufatto prestigioso. La base d'asta era € 2.057.000, circa un quinto del valore che era stato attribuito al complesso e al suo parco 14 anni fa

Girolamo
Girolamo Dell'Olio
15 luglio 2019 15:12
Ex Sanatorio Banti: deserta anche la quarta asta pubblica

Come annunciato, si è svolta stamani a Firenze presso l’Azienda USL Toscana Centro, Dipartimento Area Tecnica, palazzina n. 12, in Via di San Salvi 12, l’asta per l’alienazione dello storico ex Sanatorio “Guido Banti”, prestigioso manufatto di architettura razionalista degli anni Trenta del secolo scorso, realizzato per la cura della tubercolosi sulle colline che fanno corona alla città di Firenze, a circa 460 metri di altitudine, contornato da un parco e da boschi atti a garantire salubrità ambientale, e beneficiato dalla donazione delle sorgenti e dell’acquedotto mediceo con cui la principessa Maria Demidoff volle mettere a disposizione dell’“ospedale dell’aria bona” (come è stato denominato per decenni il “Banti” nell’area fiorentina) anche l’ottima acqua proveniente da Monte Senario e da Bivigliano.

L’immobile, di proprietà dell’Azienda USL Toscana Centro, uno dei primi edifici costruiti in cemento armato, mirabilmente privo di barriere architettoniche, è ubicato nel Comune di Vaglia (Firenze), in località Montorsoli, frazione di Pratolino, in Via dell’Uccellatoio 1. Vanta una superficie catastale oltre un ettaro (di mq. 13.018), ed è circondato da terreni di proprietà esclusiva di 63.140 mq, di cui 7.000 pertinenziali.

Base d’asta della gara odierna, € 2.057.000. E cioè poco più di un quinto del valore che era stato attribuito al complesso e al suo parco 14 anni fa, quando la base d’asta fu fissata a 9,650 milioni di euro.

Unici testimoni presenti alla gara due membri dell’Associazione di volontariato fiorentina Idra, che da oltre venti anni chiede – in solidarietà col “Comitato per la difesa dell’uso pubblico e sanitario dell’ex Sanatorio Banti”, attivo dal 1996, e promotore di una petizione popolare al ministro della Sanità forte di oltre 8.000 firme – un recupero che mantenga la destinazione salutistica, ambientale e pubblica del bene.

Alle 9.55, il presidente della Commissione incaricata del procedimento (composta, oltre che dall’ing. Guido Bilello, direttore della SOS Patrimonio Immobiliare, dall’ing. Luca Meucci, direttore dell’Area Manutenzione e Gestione Investimenti Zona Firenze, dalla dott.ssa Cinzia Cecconi, collaboratore amministrativo professionale esperto della SOS Patrimonio immobiliare, e dal segretario Ilaria Giuliani, collaboratore amministrativo professionale della SOS Patrimonio Immobiliare) ha dato lettura del verbale della riunione, in cui si constata che non sono pervenuti plichi contenenti offerte nei termini stabiliti dal bando di gara (e cioè entro e non oltre le ore 12 di sabato 12 luglio 2019), e si dichiara dunque la gara deserta.

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