Elba: inaugurata a Rio dall’assessore Saccardi la prima Casa della Salute

Sanità e liste d’attesa, da Marchetti (FI): «Visita disponibile subito nell’Isola, ma il paziente della Versilia non lo sa. Così deve aspettare e non può chiedere rimborso. Una beffa»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 aprile 2018 00:11
Elba: inaugurata a Rio dall’assessore Saccardi la prima Casa della Salute

L’assessore regionale al Diritto alla Salute, Stefania Saccardi, ha inaugurato venerdì pomeriggio la Casa della Salute nel Comune di Rio all’Isola d’Elba. La struttura, aperta da alcune settimane, è stata completamente riqualificata con lavori del valore di circa 250 mila euro che hanno provveduto, tra le altre cose, ad adeguarla alle più recenti normative in tema di sicurezza e abbattere le barriere architettoniche rendendo di fatto ogni piano accessibile grazie anche alla istallazione di un nuovo ascensore.

La Casa della Salute ospiterà, oltre ai servizi di prelievo e visite, anche gli studi di medici e pediatri di famiglia. L’inaugurazione è giunta al termine di una giornata che ha visto l’assessore Saccardi visitare prima la sede della Misericordia di Portoferraio e in seguito fare un giro nei reparti dell’ospedale elbano accompagnata, tra gli altri, dal direttore sanitario della Azienda USL Toscana nord ovest Mauro Maccari.

«E poi, proprio mentre si accingeva a chiedere il rimborso per la visita erogata oltre i tempi di legge, sul foglio di prenotazione ha trovato in fondo in fondo un righino piccino, piccino picciò che riportava la disponibilità immediata per la visita gastroenterologica richiesta dal paziente versiliese anche per il giorno successivo rispetto alla data di prenotazione, ma all’Isola d’Elba. Al paziente non era stato detto nulla. Forse avrebbe scelto di non sciropparsi tre ore di viaggio anda e rianda, ma almeno avrebbe scelto lui.

Così, invece, è stata una beffa». Tra le storie di ordinaria sanità toscana, a raccontare questa è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti a cui è giunta la segnalazione diretta proprio da parte del paziente, un cittadino versiliese, che si è sentito preso in giro. «Qui col sistema delle aree vaste si mescolano le carte dei tempi medi d’attesa per le prestazioni spedendo l’utente dalle Apuane all’Isola d’Elba.

Ma almeno glielo si dicesse…», borbotta Marchetti come una caffettiera. «In questo modo – prosegue – il cittadino non può né scegliere di accedere o meno alla prestazione in tempi brevi, magari accollandosi un viaggio di una giornata come nel caso specifico, né accedere al rimborso per la prestazione erogata oltre i giorni massimi stabiliti don delibera regionale». «Nel caso specifico la visita richiesta a marzo è stata fissata all’ospedale Versilia per giugno – racconta ancora il Capogruppo regionale degli azzurri – e per il paziente si è trattato di un tempo sostenibile.

Se però avesse saputo di altre disponibilità precedenti, magari avrebbe colto l’opportunità. Invece se ne è reso conto solo nel mentre si accingeva a chiedere il rimborso di 25 euro che, come disciplinato dalla delibera 493 del 2011, spetta al paziente nel caso in cui l’azienda sanitaria di riferimento non riesca a garantire i tempi massimi previsti dalla normativa». Ora Marchetti, sulla scorta di questo caso, annuncia verifiche più approfondite: «Voglio proprio vederci più chiaro – afferma – su questo sistema, e verificare se e quale impatto abbia avuto la riforma 2015 con l’introduzione delle aree vaste sulle liste d’attesa».

In evidenza