Droga a Scuola, Firenze si mobilita contro le dipendenze giovanili

Nuovo progetto negli istituti scolastici. Hanno già aderito Dante, Peano, Buontalenti e Leonardo da Vinci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 gennaio 2016 17:43
Droga a Scuola, Firenze si mobilita contro le dipendenze giovanili

 Si chiama “Prevenzione delle dipendenze negli istituti scolastici”, il progetto diretto al primo biennio delle scuole superiori e che ha come attori Forze dell’Ordine, ASL, Ufficio Scolastico e la Rete di Scuole e Agenzie per la Sicurezza della provincia di Firenze. L’iniziativa, che ha cominciato a muovere i primi passi lo scorso 15 dicembre, ha riunito oggi intorno allo stesso tavolo tutti i protagonisti del progetto per fare il punto della situazione.

Lo aveva annunciato pochi giorni fa proprio il presidente della Rete di Scuole Giacomo D’Agostino che è anche preside dell’Itis “Leonardo da Vinci” dove una studentessa quindicenne è svenuta in classe per aver fumato uno spinello. “Presto – aveva detto il dirigente scolastico - partiremo con un progetto strutturato”. Ed è proprio quello che intende coordinare la Prefettura che da tempo è impegnata nelle scuole con programmi di formazione sugli stupefacenti e di educazione alla salute.

L’incontro di oggi è l’inizio di un percorso che coinvolgerà, in prima battuta, alcuni istituti di istruzione secondaria di secondo grado della provincia di Firenze e che poi potrà essere esteso a tutte le scuole che ne faranno richiesta. Hanno già comunicato la loro adesione il liceo classico e musicale Dante, l’istituto Peano, l’istituto Buontalenti, e l’istituto tecnico professionale Leonardo da Vinci, per dare un segnale concreto nella lotta contro la diffusione delle dipendenze che vengono sviluppate dai ragazzi soprattutto tra i 14 e 15 anni, la fascia di età del primo biennio delle superiori a cui è rivolto il progetto.

L’obiettivo è quello preparare i docenti, ma anche le famiglie degli studenti, ad affrontare nel modo giusto il problema droga con i ragazzi. Dopo anni di lavoro con le scuole si è capito quanto sia importante puntare sulla prevenzione. Periodicamente carabinieri, poliziotti e finanzieri vanno negli istituti a spiegare ai ragazzi come funzionano gli stupefacenti e quanto incidono sulla loro vita: non solo quando sono alla guida dell’auto e del motorino, ma anche sugli affetti, sulle amicizie, sul rendimento scolastico. Conseguenze spesso sottovalutate e non percepite dai ragazzi come un rischio reale per la loro salute. Occorre battere con più forza sul tasto della formazione, è questo il fil rouge del nuovo progetto che da quest’anno estenderà l’azione formativa anche ai professori per fornire gli strumenti più adeguati per trattare il problema delle dipendenze del mondo giovanile.

Saranno messe a fattor comune le esperienze maturate in questi anni dal Comitato Scuola Sicura in modo da definire strategie che sostengano la scuola nel compito di combattere il disagio dei ragazzi, che spesso sfocia nell’uso di sostanze stupefacenti. Il progetto parte dalla consapevolezza che la scuola non è solo dispensatrice di nozioni, ma deve aiutare i ragazzi ad acquisire le life skills, ovvero quelle competenze per la vita indispensabili per un sano passaggio alla vita adulta e alla formazione di cittadini.

Si è deciso di non calare uno schema dall’alto sui dirigenti e sugli insegnanti ma cercare all’interno della scuola un forte coinvolgimento, stabilendo un metodo, un linguaggio ed un contenuto comuni. Verrà quindi costruito un percorso formativo tra docenti alunni e genitori, con iniziative diversificate secondo le specificità dei singoli istituti.

Della diffusione della droga nelle scuole e delle strategie di contrasto se ne parlerà anche nella seduta del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in programma la prossima settimana.

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