Direttivo A.I.T.: fumata nera

Protestano Cinque Stelle e i Movimenti per l'acqua

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 novembre 2014 22:47
Direttivo A.I.T.: fumata nera

Ennesima fumata nera, giovedì scorso, al Direttivo dell'Autorità Idrica Toscana per il mancato riconoscimento nel ruolo di Presidente di Filippo Nogarin, che ha dichiarato in apertura, come non fosse in gioco una decisione relativa alla sua persona, ma il rispetto di regole democratiche. Da statuto, il nuovo Sindaco di Livorno avrebbe dovuto avvicendarsi nella carica presidenziale, con il Sindaco uscente, Cosimi. Ma l'appartenenza di Nogarin al Movimento 5 Stelle ha impedito il subentro, di cui l'assemblea A.I.T.

scorsa avrebbe già potuto prendere atto. Tre rappresentanti dei Comuni (Pistoia, Prato, Arezzo) hanno accennato all'impellente necessità di affrontare la questione della "Newco", la fusione delle spa Publiacqua/Acque/Acquedotto del Fiora e forse anche Nuove Acque, da porre sotto il controllo di ACEA.“Queste convocazioni hanno il solo scopo di prolungare i tempi dell'insediamento del Sindaco di Livorno alla presidenza dell’AIT. Si sono riuniti per capire come eliminare la scomoda corsa alla Presidenza del Sindaco di Livorno Nogarin, eletto per il Movimento 5 Stelle che, secondo quanto stabilito dallo statuto dell'autorità, avrebbe dovuto sostituire l'ormai ex Sindaco di Livorno Cosimi fino a ottobre 2015 – affermano i deputati del M5S Stelle Samuele Segoni, Federica Daga e Marco Baldassare– invece tutto è rinviato a una nuova convocazione dell'Assemblea dei Sindaci dell'AIT che siamo sicuri sarà fatta non appena capiranno quale sarà il giorno infrasettimanale nel quale avranno maggiori disponibilità tra di loro”.

“Sappiano i Sindaci intervenuti che non molleremo la presa e saremo nuovamente presenti in forma massiccia alle prossime convocazioni per monitorare il loro operato. L’acqua è un bene di tutti non è cosa loro” conclude la nota.

Il Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua auspica un'uscita dignitosa dal pantano in cui si sono cacciati e ancora una volta si offre come interlocutore propositivo per quelle amministrazioni locali, oltre alla Regione, che intendano invertire la rotta verso una reale gestione pubblica, democratica e partecipativa dell'acqua.

Notizie correlate
In evidenza