Dipendenza da gioco: approvata la nuova legge

Astenuta la Lega. Il testo aggiorna la normativa regionale in materia di prevenzione dell’azzardo patologico. L’aula ha approvato anche una proposta di risoluzione che definisce il ‘disturbo di gioco d’azzardo’. Stella (FI): "Bene, ma si poteva osare di più". Parrini e Mazzeo: “Toscana all’avanguardia su un tema fondamentale”. Serena Spinelli (Art.1-Mdp): “Soddisfatta per il voto in Aula, andiamo avanti”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 gennaio 2018 08:58
Dipendenza da gioco: approvata la nuova legge

Firenze – Via libera a maggioranza (28 voti a favore, nessun voto contrario, astenuto il gruppo della Lega) alla legge su prevenzione e contrasto delle dipendenze da gioco d’azzardo patologico.

Le nuove norme, già frutto di un lungo lavoro in commissione rimarcato nel dibattito e precisato da Stefano Scaramelli – ritirati altri due testi di legge presentati da Marco Stella e da Serena Spinelli, convenuti sul lavoro condiviso nell’organismo consiliare – sono state illustrate all’assemblea. La consigliera Spinelli ha ricordato le ragioni di competenza che limitano l’azione della Regione. La Toscana si era già dotata di legge sul contrasto del gioco d’azzardo patologico (2013), ha istituito dell’Osservatorio (votato dal Consiglio) e comunque fin da prima aveva intrapreso l’attività di formazione degli operatori. Con la normativa al voto, cui ha collaborato anche Anci, si scende nello specifico delle azioni che si accompagnano all’azione preventiva, fermo restando che le licenze non le rilascia la Regione e che la cosa migliore resta quella di non giocare.

Le nuove norme sono state ricordate da Scaramelli. Si integra la disposizione che vieta l’apertura di centri di scommesse e di spazi per il gioco con vincita in denaro e la nuova installazione di apparecchi per il gioco lecito. Si prevede il divieto a una distanza inferiore a 500 metri da scuole, luoghi di culto, centri socio ricreativi e sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario e socio-assistenziale, istituti di credito e sportelli bancomat, esercizi di compravendita di oggetti preziosi e oro usati.

Sono ridefiniti gli obblighi di frequentare corsi di formazione per i gestori di centri di scommesse – e anche per i dipendenti – e di spazi per il gioco con vincita in denaro, e adeguate le sanzioni (da 1000 a 5000 euro) nel caso di inosservanza dell’obbligo. Il consigliere ha indicato gli elementi di novità introdotti che sono sempre, comunque, nella logica della prevenzione da operare sul territorio.

Secondo Paolo Sarti per poter parlare di prevenzione è necessario lavorare su altri versanti, ovvero sul contesto del disagio che poi conduce alla dipendenza, più che di singole misure che disciplinano, ad esempio, le distanze.

Andrea Quartini ha sottolineato gli aspetti di tipo socio antropologico rispetto al tema del gioco d’azzardo, al centro anche di una proposta di risoluzione collegata che il consigliere ha illustrato e l’assemblea approvato (sempre astenuta la Lega): si impegna la Giunta regionale ad attivarsi in tutte le sedi competenti per sostituire – nella normativa nazionale – i termini ‘gioco d’azzardo’ e ‘ludopatia’ con ‘disturbo da gioco d’azzardo’. Esiste infatti un continuum tra essere sani e malati, come per tutte le dipendenze, e nessuno può considerarsi al sicuro.

Quartini ha ricordato il volume delle giocate nel nostro paese – circa 97 miliardi all’anno – e dei costi affrontati dallo Stato per le conseguenze prodotte: lo Stato è assente per insensibilità, ma a volte anche per conflitti di interesse. La legge al voto migliora i contenuti di una regione, la Toscana, che ha fatto forse più di qualsiasi altra in Italia sul tema del gioco d’azzardo.

 "E' positivo che il Consiglio regionale della Toscana abbia approvato la legge regionale per il contrasto alla ludopatia e al gioco d'azzardo patologico, ma si poteva osare di più e prevedere norme più stringenti, come quelle che avevamo inserito nella nostra Pdl. Comunque, anche grazie alla battaglia di Forza Italia, un primo passo importante è stato fatto. Noi continueremo a vigilare e a combattere contro questo grave fenomeno di disgregazione sociale ed economica".

Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia). "Ogni minuto in Toscana vengono bruciati davanti alle slot machines 1.250 euro, il corrispettivo di uno stipendio medio - ricorda Stella -. Quello del gioco d'azzardo patologico è un problema sociale gravissimo, con ricadute in ogni ambito (lavorativo, familiare, psicologico). Si pensi che solo in Toscana, secondo i dati raccolti dai Servizi per le Dipendenze, prendendo come riferimento 3.310.131 abitanti di età compresa fra i 18 e i 75 anni, risultano 30 mila persone con problemi di gioco d'azzardo patologico, di cui 1334 in cura presso le apposite strutture sanitarie che trattano la dipendenza da gioco, con una media di 4,03 casi ogni 10.000 abitanti (dati 2015)".

Secondo i dati raccolti dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, in Toscana nel 2015 la raccolta di denaro da gioco è arrivata a 4,6 miliardi di euro, le vincite a 3,5 miliardi di euro e le spese dei giocatori a oltre 1 miliardo. "Sono cifre spaventose, se pensiamo che il gettito dell'Imu in tutta Italia è intorno ai 4 miliardi di euro - evidenzia Stella -. Per questo, sarebbe stato opportuno prevedere nella legge le limitazioni di orario per le sale slot, e sgravi fiscali per quei bar che rinunciano alle macchinette.

Siamo soddisfatti, però, del fatto che siano state inserite nel dispositivo misure quali i percorsi educativi di prevenzione nelle scuole e il divieto di collocare apparecchi in locali che si trovano ad una distanza non inferiore a 500 metri da scuole, centri di formazione per giovani e adulti, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali e centri sanitari, banche e sportelli bancomat, esercizi di compravendita di oggetti preziosi e oro usati, parchi giochi".

Giovanni Donzelli ha ricordato l’importanza del tema in questione e l’impegno portato avanti in Consiglio anche nella passata legislatura. E’ certo che si può sempre fare di più anche in termini di controlli nei finanziamenti alla politica politica già sollevato nel dibattito da Quartini.

“La lotta al gioco d’azzardo patologico in Toscana è legge. Siamo consapevoli di essere di fronte a un problema enorme, che coinvolge sempre più persone e si sta configurando come una reale emergenza sociale: adesso su questo la Regione Toscana si pone all’avanguardia a livello nazionale, mettendo nero su bianco, attraverso questo provvedimento, misure concrete e prescrizioni precise. Un importante traguardo a cui siamo arrivati grazie a un impegno di tutti i livelli istituzionali, al lavoro determinante del Tavolo ludopatie di Anci Toscana e della commissione Sanità in Consiglio regionale, presieduta da Stefano Scaramelli, un obiettivo cruciale che come Pd ci eravamo posti di raggiungere e che siamo ben contenti di aver ottenuto.

La battaglia è appena all’inizio ma siamo convinti di aver intrapreso la strada giusta per contrastare con tenacia questo fenomeno in costante e preoccupante ascesa”. Così Dario Parrini e Antonio Mazzeo, segretario e vicesegretario Pd Toscana.

“Oggi dalla Toscana diamo un contributo reale alla lotta alle dipendenze da gioco d’azzardo. Un segnale importante che rafforza l’azione che questa regione da anni porta avanti, insieme ai diversi attori coinvolti, per contrastare la diffusione di una piaga che ogni anno produce numeri allarmanti. Con l’approvazione della proposta di legge di cui sono stata prima firmataria, e che racchiude un lungo lavoro portato avanti all’interno dell’Osservatorio regionale sul fenomeno delle dipendenze da gioco, insieme ad Anci, operatori Asl, associazioni di categoria e tutte quelle impegnate nei territori in materia, e in Commissione sanità - inseriamo nuove misure di contrasto che avranno ricadute precise sui territori.

Non posso che esprimere soddisfazione per l’esito positivo di questo percorso iniziato con l’obiettivo di rafforzare la legge del 2013: puntando sulla formazione dei gestori e degli operatori dei centri scommesse, su un maggiore coinvolgimento dei sindaci e inserendo bancomat e compro oro tra i luoghi sensibili da cui gli esercizi con giochi che prevedono vincite in denaro devono mantenere una distanza minima di 500 metri”. È quanto dichiara Serena Spinelli, capogruppo Articolo Uno Mdp in Consiglio regionale e presidente dell'Osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco d'azzardo“Ricordo che la nostra regione, nel 2013, è stata tra le prime ad approvare una normativa in materia – continua Spinelli - Con questa proposta di legge vogliamo rendere ancora più efficace l’intervento della Regione Toscana, dei Comuni, delle Asl, della associazioni di categoria e non solo impegnate su questo versante.

In questi mesi abbiamo analizzato a fondo la diffusione del fenomeno, soprattutto nei nostri territori. Il numero dei malati di gioco d’azzardo patologico in cura presso i Servizi per le dipendenze patologiche sono passati dai 300 del 2009 a poco meno di 1500 nel 2015, segnando un aumento del 400% in soli sei anni. In Toscana i giocatori ‘segnalati’ sono circa 20.000, a livello nazionale arriviamo a 1 milione; 2,5 milioni le persone collocate nella zona grigia. Non a caso, nella redazione della legge, abbiamo modificato l’oggetto che andiamo a trattare: non più ludopatia, ma ‘disturbo da gioco’, ovvero la patologia che caratterizza i soggetti affetti da dipendenza da gioco con vincita in denaro”.

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