Crimine organizzato a Firenze: dai coltelli al business della prostituzione

Le prostitute esperte, istruivano le novizie e cedevano a titolo oneroso alle colleghe la loro abitazione per la consumazione dei rapporti sessuali con i clienti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 maggio 2015 14:08
Crimine organizzato a Firenze: dai coltelli al business della prostituzione

L’attività investigativa scaturisce da una rissa, verificatasi nella tarda serata del 12 aprile 2014, a Firenze, in piazza delle Medaglie d’Oro, tra due gruppi di etnia albanese, armati di coltelli, bottiglie e oggetti contundenti.

Nell’episodio rimasero gravemente feriti tre cittadini albanesi, uno dei quali, armato di coltello, colpì ripetutamente un altro contendente con l’evidente intenzione di ucciderlo.

L’attività preliminare, posta in essere dalla Squadra Mobile e coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze, ha consentito di appurare che il violento episodio fu determinato da interessi legati allo sfruttamento della prostituzione di giovani donne di origine albanese e del territorio sul quale collocarle.

L’esigenza di determinare l’entità degli affari di natura illecita svolti dai protagonisti della vicenda ha dato impulso allo sviluppo di una complessa attività investigativa, denominata “Operazione PATJETER”, che ha permesso di far luce su alcuni gruppi criminali di etnia albanese, dediti non solo al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione nella periferia nord di Firenze, nella zona di Calenzano e nella periferia est di Prato, ma anche al traffico di sostanze stupefacenti ed alla compravendita di armi.

L’azione investigativa ha consentito di dimostrare come il gruppo operasse un capillare controllo delle “loro prostitute” su strada, avvalendosi anche di “fiancheggiatori” italiani che offrivano materiale assistenza alle prostitute, anche a titolo oneroso.

Dalle risultanze investigative è emerso anche che le prostitute più esperte, oltre ad istruire le novizie, cedevano a titolo oneroso alle colleghe la loro abitazione per la consumazione dei rapporti sessuali con i clienti.

Le indagini, svolte anche mediante l’ausilio di attività tecniche, hanno permesso di acquisire importanti fonti di prova sulla scorta delle quali il G.I.P. presso il Tribunale di Firenze ha emesso 9 ordinanze di custodia cautelare ed 1 agli arresti domiciliari; durante lo svolgimento delle indagini, inoltre, sono state arrestate in flagranza di reato 4 persone, una delle quali gravata da mandato di cattura internazionale per un tentato omicidio commesso in Albania, ed un immobile è stato posto sotto sequestro preventivo.

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