Firenze: la polizia nei minimarket

Oltre 120 persone controllate: 7 cittadini stranieri irregolari sottoposti a fermo per identificazione. Il Sindaco critica la liberalizzazione del commercio. Stella (FI): "Bastava camminare in centro per accorgersi del fenomeno. Serviva il richiamo Unesco?"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 ottobre 2015 17:33
Firenze: la polizia nei minimarket

Ieri sera la polizia ha effettuato una serie di controlli nei minimarket, nei bar, nei locali e negli Internet Point del centro cittadino. Complessivamente sono state effettuate verifiche in 11 esercizi commerciali tra via Panicale, via Palazzuolo, piazza del Mercato Centrale, via Nazionale e Via Guelfa oltre ai consueti controlli in piazza San Paolino, piazza San Jacopino e piazza Indipendenza dove sono stati sequestrati alcuni grammi di stupefacente (hashish e marijuana) rinvenuti a terra.

Sono oltre 120 le persone identificate dagli agenti nel corso dell’attività che ha visto impegnati fino a tarda notte le volanti della Questura e i poliziotti di quartiere. Per 7 cittadini stranieri, irregolari e privi di documenti, è infine scattato il fermo per identificazione e la denuncia per la violazione degli obblighi sul soggiorno.

Il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, c'e' l'ha con la liberalizzazione del commercio. Nella fattispecie contro i minimarket che -in 260 come ci fa sapere lui stesso- hanno aperto i battenti nel centro della città. "L'impressionante concentrazione di minimarket nei centri delle città d'arte è un fenomeno esploso soprattutto dopo l'adozione delle norme Monti". ha detto ieri il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha illustrato le nuove norme comunali "per la tutela del patrimonio culturale".

"La concentrazione di minimarket, asian market ecc. -ha aggiunto Nardella- sono tutti fenomeni che poi ricadono sul decoro di Firenze." Quella del Governo Monti, per Nardella, "è stata una deregulation fatta senza testa" ha introdotto "l'anarchia nel campo del commercio senza alcun tipo di criterio per quanto riguarda, ad esempio, i flussi turistici e le città d'arte, per cui i sindaci si sono trovati sguarniti di fronte a questi fenomeni". "A Firenze -ha sottolineato Nardella- abbiamo 260 minimarket nel centro della città.

Una cifra impressionante".

 "Bastava camminare in centro a Firenze per accorgersi del proliferare di minimarket e asiamarket. Oggi il sindaco si rende conto di un fenomeno che va avanti incontrollato da anni, solo perché l'Unesco ha inviato un richiamo formale all'amministrazione comunale, in cui annuncia di aver messo sotto osservazione il centro storico della città, patrimonio Unesco dal 1982. Nardella dimentica che negli anni in cui i minimarket sono aumentati a dismisura fino a raggiungere il numero di 260, a governare c'erano lui e il suo partito, il Pd".

Lo afferma il coordinatore cittadino di Forza Italia Firenze, Marco Stella, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana. "Sono anni che chiediamo il rafforzamento dei presidi di polizia in centro per controllare le piazze, e nel piano strutturale abbiamo fatto una battaglia per regolamentare l’apertura indiscriminata dei minimarket, chiedendo controlli contro la vendita di alcolici ai minori e in orari notturni - ricorda Stella -. Tutte le volte che abbiamo presentato mozioni al riguardo in Consiglio comunale, ci sono state bocciate, con l'accusa che volevamo far chiudere i minimarket per motivi xenofobi, quando invece la nostra unica preoccupazione era evitare il degrado su cui oggi lancia l'allarme l'Unesco.

Nardella e il Partito Democratico hanno di che riflettere".

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