Confesercenti: "Zone rosse, serve chiarezza"

Il presidente Cannamela: "Abbiamo a cuore sicurezza e vivibilità, allo stesso tempo abbiamo fiducia nell'operato dei giudici. Speriamo che la situazione si sblocchi presto"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 giugno 2019 18:16
Confesercenti:

L’individuazione di provvedimenti ad hoc in materia di sicurezza e mantenimento dell’ordine pubblico, come tutte le misure che vanno nella direzione di tutelare imprese e cittadini devono essere necessariamente valutate in modo positivo da una associazione come la nostra che rappresenta gran parte delle attività di vicinato in città”, questa la posizione di Confesercenti Firenze in merito alla note vicende di questi ultimi giorni.

La riassume in questa dichiarazione Santino Cannamela, Presidente cittadino di Confesercenti, dopo aver incontrato diversi imprenditori della città: “Sicuramente abbiamo a cuore la questione sicurezza e vivibilità, ma, al contempo nutriamo piena fiducia nell’operato di giudici e magistratura.”

Ci auguriamo pertanto che i profili di illegittimità su cui si è basato il pronunciamento del TAR, avendo comunque a che fare con il rispetto delle normative vigenti (anche in materia di libertà personale) non vengano comunque disconosciuti.”

Siamo d’altronde ben consapevoli” continua Cannamela “che i due concetti principe di ogni pacifica convivenza, ovverosia tutela delle persone e delle cose e rispetto delle libertà personali debbano andare di pari passo senza forzature a discapito dell’una come dall’altra parte”.

In questo momento possiamo solo augurarci che sulla vicenda sia fatta piena chiarezza il prima possibile, anche superando le note lentezza di certi processi decisionali.”

A prescindere da come andrà a finire resta comunque la necessità di accompagnare tali provvedimenti ad un generale potenziamento, anche di carattere numerico delle forze preposte a garantire la sicurezza e il controllo del territorio”.

Per non parlare della necessità, da sempre declamata, di introdurre nuovi e più stringenti elementi di certezza della pena nella perseguimento dei reati comuni nei confronti di cose e persone.”

In assenza di tale (duplice) conditio sine qua si rischia, ancora una volta, di voler fermare il vento con le mani“.

Rimaniamo comunque a disposizione delle imprese, conclude Cannamela, per eventuali informazioni, in merito all’evoluzione delle vicenda e le possibili conseguenze per le nostre attività”.

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