Confagricoltura: “La nuova Pac deve essere concreta e sostenibile”

La presidente di Coldiretti Cesani: "Risorse fondamentali per il settore con l'obiettivo della sovranità alimentare"

Redazione Nove da Firenze
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25 Ottobre 2025 19:54
Confagricoltura: “La nuova Pac deve essere concreta e sostenibile”

Firenze, 25 ottobre 2025 - “L’agricoltura ha bisogno di certezze, di strumenti concreti e di una politica agricola che sostenga davvero redditività, produttività e sostenibilità”.

A dirlo è stato il presidente di Confagricoltura Toscana Carlo Bartolini Baldelli durante l’incontro “Il futuro delle politiche agricole comunitarie fra conoscenza, visione e obiettivi”, promosso ieri a Firenze da Confagricoltura Toscana in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili.

L’appuntamento ha riunito rappresentanti del mondo istituzionale, accademico e imprenditoriale per discutere la futura riforma della Politica Agricola Comune 2028-2034. Alla tavola rotonda, moderata dal direttore di Confagricoltura Toscana Gianluca Cavicchioli, sono intervenuti Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario all’Agricoltura e Sovranità Alimentare, Dario Nardella, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, e Lamberto Frescobaldi, componente della Giunta esecutiva di Confagricoltura.

“L’analisi del professor Leonardo Casini – ha sottolineato Bartolini Baldelli – ha evidenziato i limiti strutturali del nostro sistema agricolo: frammentazione delle imprese, bassa redditività e scarso ricambio generazionale. Tutto questo impone interventi mirati, che purtroppo non emergono in modo chiaro nella proposta di nuova Pac”.

“Occorre mantenere inalterate le risorse e salvaguardare la specificità del comparto agricolo – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura Toscana –. La tutela del reddito e della produttività deve restare prioritaria, così come la semplificazione delle norme, che non significa meno controlli ma maggiore efficienza. Solo così potremo garantire un’agricoltura europea capace di affrontare con equilibrio le sfide economiche e ambientali”.

“Il dialogo con l’Accademia dei Georgofili – ha concluso il direttore Cavicchioli – rafforza un percorso comune fondato su conoscenza, innovazione e visione, indispensabile per costruire un’agricoltura moderna, competitiva e lungimirante”.

“L’anticipo del 70% dei contributi della Pac, in arrivo già la settimana prossima, sono fondamentali per tenere vive le nostre campagne così come per garantire la sicurezza alimentare degli alimenti che portiamo sulle nostre tavole: non accetteremo mai il taglio del 20% delle risorse a spese degli agricoltori e della salute degli europei e a favore del riarmo. L’agricoltura va messa al centro dell’Europa del futuro, non schiacciata. La Pac non va ridimensionata, semmai va difesa e rilanciata”: così la presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani commenta la comunicazione da parte della Regione Toscana dell’erogazione da parte di Artea, dei primi 70 milioni di contributi diretti della Politica Agricola a cui faranno seguito, nelle prossime settimane, gli ulteriori provvedimenti di liquidazione.

Entro il 30 novembre 2025 saranno pagati complessivamente per sostenere il comparto agricolo tra i 150 e i 200 milioni di euro a sostegno delle imprese del comparto.

La buona notizia dell’arrivo dei contributi alle aziende non spegne la fiamma della protesta di Coldiretti che ha messo nel mirino la presidente della commissione Von der Leyen finita sui manifesti delle recenti manifestazioni dopo l’annuncio dei tagli alla Politica Agricola Comune che farebbero venire a mancare alle imprese toscane 300 milioni di euro in sette anni. Così come proposta, la riduzione dei contributi avrebbero un impatto devastante per la sopravvivenza di migliaia di imprese agricole toscane allontanando il raggiungimento degli obiettivi che la stessa politica agricola comune si pone: dal ricambio generazionale alla riduzione alla tutela del paesaggio fino alla produzione di alimenti più sicuri ed accessibili.

“La nostra agricoltura, per restare competitiva, ha bisogno delle risorse della Pac. Gli Stati Uniti aumentano le risorse per il settore, la Cina fa lo stesso e noi cosa facciamo? Rilanciamo al ribasso. – spiega ancora la presidente Cesani rivendicando la centralità dell’agricoltura nel futuro di un’Europa”.

A meno che non il disegno complessivo sia un altro. L'avanzare dei cibi ultraprocessati per esempio, che stanno invadendo le nostre tavole a colpi di spot e testimonial, rappresentano di fatto l’anticamera ai cibi sintetici, prodotti in laboratorio che staccano il cordone ombelicale con la terra. Uno scenario che esclude gli agricoltori. “Le scelte che farà l’Europa in questo anno, definendo la cornice e il ruolo della nuova politica comune, avrà conseguenze simili a quella in cui fu introdotta negli anni ’60. – conclude la Cesani – Mettere in discussione questo modello significa mettere in pericolo i cittadini e l’autonomia dell’Europa il cui obiettivo dovrebbe essere quello di raggiungere al più presto la sovranità alimentare, ovvero essere artefice del proprio destino. La dipendenza dagli altri paesi ci rende deboli e ricattabili. Il cibo rappresenta la vera arma strategica del nostro tempo”.

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