Cassa in deroga: appello al ministro Padoan perché sblocchi le risorse

In dirittura d'arrivo la richiesta di proroga della mobilità per la Eaton. Trw, l'incontro aggiornato al 25 novembre. Filcams Cgil Firenze: "Comportamento antisindacale" nell'appalto dei servizi dell'archivio comunale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 novembre 2014 21:03
Cassa in deroga: appello al ministro Padoan perché sblocchi le risorse

FIRENZE- "Cassa integrazione in deroga: ci sono tutte le condizioni per sbloccare una situazione che crea grave disagio a migliaia di lavoratori. Per questo auspico un rapido intervento da parte del ministro dell'economia Padoan". Si apre così una dichiarazione dell'assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini in relazione al blocco delle autorizzazioni per la Cig che perdura dal marzo scorso a causa della mancata assegnazione dei fondi dallo Stato alle Regioni. "Mercoledì scorso – prosegue l'assessore - ho chiesto al ministro del lavoro Poletti un rapido intervento per garantire la copertura finanziaria delle autorizzazioni alla Cassa integrazione in deroga ferme da quasi 8 mesi.

Il ministro mi ha fatto presente di aver firmato il decreto con il quale si assegnano 500 milioni di euro alle Regioni proprio con questa finalità e che tale decreto è ora alla firma del collega di governo Padoan. Siamo quindi, insieme ai colleghi delle altre Regioni a sollecitare un intervento che allevierebbe da subito le difficoltà di tanti lavoratori i quali, pur essendo nelle condizioni di ricevere la Cig, non hanno potuto accedervi per questo ritardo nell'erogazione delle risorse necessarie".E' in dirittura d'arrivo la procedura per la proroga della mobilità in deroga alla Eaton di Massa.

Lo comunica l'assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini: "Siamo stati informati oggi dal Ministero del lavoro che è stato attivato il provvedimento amministrativo per prolungare sino al 31 dicembre di quest'anno la mobilità in deroga. Tutto ciò lascia presupporre che entro pochi giorni il procedimento sarà chiuso e i lavoratori avranno finalmente maturato questo diritto chiudendo, si spera, una parentesi durissima che dura da quasi sei mesi". L'entrata in vigore del nuovo regolamento che disciplina la mobilità in deroga, avvenuta ai primi di agosto, ha inizialmente visto l'esclusione della Eaton dal meccanismo di proroga.

La Regione ha subito richiesto e poi più volte sollecitato l'inserimento della Eaton che ora, sulla base delle informazioni fornite dal Ministero del lavoro, si è concretizzato. "Si profila finalmente una preziosa boccata d'ossigeno per i dipendenti della Eaton, ancora una volta messi a dura prova" evidenzia l'assessore. "Per questo risultato – aggiunge - ci siamo spesi con forza anche se senza strumenti operativi. Le vicende come quelle della Eaton rientrano oggi nella esclusiva competenza del Ministero del lavoro, su proposta del Ministero dello Sviluppo Economico al quale ho inviato la richiesta formale di inserire i lavoratori Eaton nell'apposito elenco nazionale il giorno dopo l'entrata in vigore le nuove norme.

Le procedure di mobilità in generale pio non sono infatti più competenza delle Regioni in fase istruttoria. La nostra è stata un'azione forte, ma basata sulla pressione istituzionale e politica, e non più sulla competenza diretta".La riunione convocata presso il ministero dello sviluppo economico per la Trw di Livorno si è conclusa con un aggiornamento al prossimo 25 novembre e con la richiesta, rivolta all'azienda, di valutare la possibilità di mantenere i contratti di solidarietà e aprire procedure di mobilità volontaria. L'azienda, pur riconfermando l'orientamento alla chiusura, ha preso atto della richiesta – spiega l'assessore Simoncini – che valuterà entro il 25 novembre.

Abbiamo comunque ribadito all'azienda che auspichiamo un ripensamento, per avere più tempo a disposizione per gestire la situazione dal punto di vista sociale e per individuare eventuali nuovi soggetti in grado di rilevare l'attività". L'assessore Simoncini ha quindi annunciato che nell'incontro è stato concordato con il vice ministro De Vincenti un intenso percorso di confronto, che dovrà svolgersi entro la prima quindicina di dicembre, fra istituzioni, governo e successivamente anche con le parti sociali per arrivare alla definizione dell'accordo di programma per Livorno così come richiesto da Regione e istituzioni locali.

Una richiesta sulla quale c'è una risposta positiva da parte del governo. "Ho informato il vice ministro del lavoro attivato nel corso dell'incontro con il presidente Rossi e tutti i soggetti interessati due giorni fa a Firenze, che ha confermato la volontà di andare al confronto su tre questioni considerate centrali: il piano di reindustrializzazione dell'area livornese, includendovi anche la questione delle bonifiche e con l'individuazione di nuove aree da destinare ad attività produttive, lo sviluppo del porto, il potenziamento dei collegamenti infrastrutturali"."Esprimiamo grande preoccupazione per l'evolversi della vertenza TRW, dal momento che dal tavolo con Governo e parti sociali di oggi non sono emerse, da parte dell'azienda, intenzioni diverse rispetto alla volontà di chiudere lo stabilimento di Livorno entro il 2014.

Troviamo gravissimo il comportamento della multinazionale che sceglie di abbandonare il territorio e lasciare a casa quasi 500 persone senza aver mai investito su Livorno, scaricando le conseguenze di questa scelta sulla collettività, che si ritroverà a pagarne sia i costi economici, attraverso gli ammortizzatori, che gli altissimi costi sociali".Lo affermano il coordinatore livornese di SEL, Andrea Ghilarducci, il consigliere regionale Mauro Romanelli, e le parlamentari toscane, on.

Marisa Nicchi e sen.Alessia Petraglia, che proprio nelle scorse settimane avevano incontrato in fabbrica i lavoratori in lotta insieme al responsabile nazionale lavoro di SEL, on. Giorgio Airaudo. "Quello dalla TRW è un caso emblematico della situazione vissuta da tutta l'area di Livorno, dove i posti di lavoro persi dall'inizio della crisi sono migliaia - proseguono - L'intransigenza con la quale l'azienda ha confermato l'intenzione di voler favorire l'uscita dei dipendenti attraverso incentivi economici getta un'ombra sul futuro, sulle possibilità di sviluppo, sulla tenuta sociale di una città segnata ormai in maniera irreversibile". "Chiediamo all'azienda di ritornare sui suoi passi e al Governo di adoperarsi affinché sia messa in campo ogni azione utile a scongiurare la chiusura al 31 dicembre.

In Parlamento, in Consiglio regionale, nelle Istituzioni e nella società - concludono - SEL non farà mancare il proprio sostegno ai lavoratori, unito all'impegno condiviso e costante di offrire un contributo concreto nella ricerca di una soluzione in grado di risollevare l'economia livornese nel suo complesso".

La Filcams CGIL di Firenze è venuta a conoscenza che oggi alcuni dirigenti delle società appaltatrici - che gestiscono per l'Amministrazione Comunale i servizi bibliotecari e archivistici fiorentini - si sono presentati presso l'Archivio Comunale, e hanno intimato alle lavoratrici e ai lavoratori lì presenti di firmare conciliazioni sindacali che contemplano un peggioramento delle condizioni economiche e normative previste dai loro vigenti contratti individuali di lavoro. Alla luce anche delle reiterate richieste d'incontro a cui, ad oggi, non è stata data alcuna risposta, la Filcams Cgil Firenze, nel confermare tutta la sua contrarietà e indisponibilità a sottoscrivere le suddette conciliazioni, stigmatizza ancora una volta la scorrettezza di questi comportamenti aziendali palesemente antisindacali, per i quali si riserva di adire le autorità competenti. “Queste condotte da parte delle aziende sono semplicemente intollerabili e, a questo punto, come da noi reiteratamente richiesto - dichiara Maurizio Magi della Filcams Cgil di Firenze -, occorre riaprire urgentemente il tavolo del confronto tra tutti i soggetti interessati, se si vuole davvero dare una soluzione definitiva a questa vertenza”.

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