Calcio, il Centro Storico Lebowski cerca casa

L'accordo con l'Impruneta Tavarnuzze non sarà rinnovato. Cena di Natale per 700. Appello alla città di Firenze

Antonio
Antonio Patruno
18 dicembre 2022 07:42
Calcio, il Centro Storico Lebowski cerca casa

Il Centro Storico Lebowski, la popolarissima società cresciuta dal basso e che tra l'altro è balzata all'onore delle cronache per aver tesserato Borja Valero, cerca casa. La presidente Ilaria Orlando ha comunicato che non sarà rinnovato l'accordo con l'Impruneta Tavarnuzze e quindi si ripropone il problema, annoso, di una sede fissa. Era dal maggio 2017 che il Lebowski si era stabilito a Tavarnuzze. In precedenza varie altre esperienze tra cui quella, piuttosto duratura, al Galluzzo.

La società, come dice il nome, è nata nel cuore di Firenze e proprio nella sua città potrebbe trovare una collocazione definitiva. 

Sul profilo Facebook del Centro Storico Lebowski, leggiamo:

"Ieri sera abbiamo fatto la nostra cena di Natale. Eravamo 700 socie e soci, una cosa assurda. È il frutto di un altro anno di passione, lavoro quotidiano e militanza. Ma, ancora una volta, siamo a un momento critico della nostra storia. Questo è il discorso che Ilaria, la nostra presidente, ha fatto ieri per fare gli auguri a tutta la cooperativa e per raccontare la nuova sfida che attende. Su questa sfida, ci aspettiamo di trovare un aiuto dalla nostra città.“Buonasera, Proprio come il presidente della repubblica alla fine dell'anno, quest'anno abbiamo deciso (o meglio mi hanno obbligata) di inserire questo momento di alta dialettica.

E quindi procediamo con il discorso del presidente!Scherzi a parte, il consiglio ha pensato sfruttare il momento e i numeri sempre più importanti di partecipanti per fare il punto di dove siamo arrivati e di dove vogliamo andare, sempre tutte e tutti insieme.Dopo 12 anni siamo più di 700 persone a mangiare, servire, cucinare, comprare biglietti della lotteria (purtroppo non tutti a vincere!): laddove di solito le cene di natale sono quegli obblighi a cui ti rechi storcendo il naso, qui ti guardi intorno e vedi solo facce felici di stare insieme spalla a spalla come sempre.

Nell'ultimo anno abbiamo fatto cose pazzesche: due promozioni (la prima squadra femminile e la squadra Juniores) e una prima squadra maschile che lotta sempre con grande protagonismo nel campionato di promozione. Abbiamo trovato tutte e tutti insieme il modo di iscrivere le ragazze a un campionato di serie C e, per la città di Firenze, siamo una delle due squadre che partecipa a un campionato nazionale nel calcio.La juniores è tornata a calcare i campi della categoria regionale.La scuola calcio conta oltre 200 bambine e bambini, numeri record per un progetto che è nato da pochi anni in un piccolo campo di cemento di un giardino pubblico!

La prossima stagione debutterà per la prima volta il settore giovanile grigionero, con i giovanissimi B. La prima annata sarà la 2010, con noi fin dal loro primissimo anno di scuola calcio.E oltre allo sport c'è, come sempre, molto di più: Siamo una società (probabilmente l'unica) in cui non ci sono differenze di genere negli investimenti fatti per le squadre maschili e femminili; abbiamo sostenuto le spese legali di diffidate e diffidati, tenendo sempre a mente cosa è scritto nel nostro statuto: "siamo una cooperativa che sostiene la cultura del tifo"; abbiamo assunto a tempo indeterminato due persone perché crediamo che sia giusto garantire ai lavoratori i diritti e le sicurezze necessarie a svolgere bene il proprio lavoro. E tutto questo lo facciamo contando in larga parte sui nostri meccanismi di autofinanziamento (a tal proposito chi non ha ancora pagato il contributo annuale..ehm ehm..ecco).

Da domani però si apre una nuova parentesi, perché da domani siamo senza una casa, situazione che di fatto ci è molto familiare, ma che con i numeri e i risultati che abbiamo oggi non è più accettabile. L’Impruneta Tavarnuzze ci ha comunicato che non potremo più co-gestire l’Ascanio Nesi. Per questo da domani dobbiamo mettere insieme tutte le energie, le idee, le forze, la creatività, la militanza e, perché no, l'amore per portare avanti il nostro cammino: il Lebowski ha dimostrato in questi 12 anni di non essere un fenomeno passeggero, ma anzi qualcosa che è in continua crescita, spinta proprio dalla passione e dalla voglia di cambiamento che ognuno di noi ritrova in questo progetto; ha dimostrato in questi 12 anni di riuscire a mettere insieme risultati sportivi e impegni sociali; ha dimostrato in questi 12 anni di riuscire a lavorare sul territorio, su più territori insieme (San Frediano, Tavarnuzze, Pozzolatico, il Parco delle Cascine).

E per tutto questo e molto di più è giusto, legittimo, necessario che il Lebowski abbia una sua casa dove crescere, affrontare nuove sfide, progettare e sognare.In ultima istanza (cit), da domani ognuna e ognuno di noi sa di dover mettere la testa e il cuore in questa nuova grande sfida per fare si che tutto questo sia messo in sicurezza e non dipenda più dal volere di terzi. Adesso basta, sennò mi trasformò in Poccio, ma ricordiamoci che tutte e tutti insieme ce la possiamo fare!Buona serata, auguri di cuore e forza Lebowski!”

In evidenza