Maxi Ztl notturna, il catenaccio potrebbe essere la soluzione alla Movida

Andrea Angelini, Fipe Confcommercio Firenze: “Non è chiudendo il centro che si risolvono i problemi”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 marzo 2014 15:15
Maxi Ztl notturna, il catenaccio potrebbe essere la soluzione alla Movida

Firenze – Per risolvere il problema Movida è allo studio una maxi Ztl notturna. La chiusura del centro aiuterebbe a risolvere i problemi legati a schiamazzi notturni ed ordine pubblico? Gli addetti ai lavori si dividono. Chiudere il centro alle auto potrebbe risolvere il problema del parcheggio per i residenti, ma i giovani non sarebbero frenati dall'intento di raggiungere le zone 'calde'. “Invece che dare un messaggio di vivibilità, offriamo solo quello di città chiusa. Insomma, non è questa la direzione verso cui dobbiamo andare” critico il presidente Fipe-Confcommercio Firenze, Andrea Angelini, boccia il piano di una ‘maxi Ztl notturna’.

“Sul problema della movida è già stato aperto un tavolo di confronto. Se l’amministrazione ha qualcosa da proporre, si faccia avanti in quella sede”, afferma Angelini. Che aggiunge: “Vorrei solo far notare che, per la stragrande maggioranza dei fiorentini, il meccanismo della Ztl è ancora un oggetto misterioso. L’unico concetto che vale per i meno giovani è che andare la sera in centro è un problema. E che quindi è meglio dirigersi altrove”. Diverso il caso dei ragazzi, che non esitano certo a raggiungere i luoghi caldi della movida del centro.

“Per certi versi è stata proprio la Ztl notturna a creare la movida – osserva Angelini -. La concentrazione di persone si ha là dove le macchine non possono passare. Ma chiudendo il centro alle auto si finisce per creare strade deserte in cui i pericoli sono dietro l’angolo”. “Pensare – aggiunge Angelini, - che la realtà ci dimostra che le macchine in centro non sono mai tante, perché i posteggi scarseggiano. Quindi, più che alla Ztl pensiamo a un mezzo di trasporto dinamico per la sera.

E non alziamo mai ‘muri’, perché il transito delle persone ha un’importante ricaduta in termini di percezione di sicurezza”.

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