Criminalità economica cinese: operazione antimafia confisca azienda tessile

A Prato, ma anche in Piemonte per un valore complessivo di oltre 1,8 milioni di euro. Incendio del Capannone all'Osmannoro, Roselli (NCD): “Adesso il vicesindaco Saccardi fornisca i numeri degli interventi effettuati”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2014 13:51
Criminalità economica cinese: operazione antimafia confisca azienda tessile

Applicazione della normativa di prevenzione antimafia alla criminalità economica cinese: confiscata una società a Prato e beni in Toscana e Piemonte per un valore complessivo di oltre 1,8 milioni di euro. Nella mattinata odierna, militari del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Firenze, nel corso dell’operazione “NEMESI”, hanno dato esecuzione al decreto di applicazione della misura di prevenzione antimafia emesso dal Tribunale di Prato su proposta del Sostituto Procuratore della D.D.A.

di Firenze, Dott. Tommaso Coletta. Nel corso dell’attività si è proceduto alla confisca di prevenzione di una azienda tessile ed un immobile a Prato, di un ulteriore immobile in provincia di Biella, di 2 autocarri ed un’autovettura, per un valore complessivo di oltre 1,8 milioni di euro. L'odierna attività è frutto di un complesso ciclo di attività investigative, condotte per oltre 2 anni dalle fiamme gialle fiorentine a contrasto della criminalità economica cinese, già individuata nel corso delle note operazioni denominate “Cian Liu”.

Le indagini penali hanno evidenziato che tra il 2006 ed il 2010 sono state raccolte ed inviate - con modalità illecite - rimesse di denaro contante per miliardi di Euro diretti verso la Cina. Partendo da tale base investigativa - definita in sede penale con l’emissione dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 262 soggetti, per i reati che vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso al trasferimento fraudolento di valori, dalla frode fiscale alla contraffazione - si è proceduto ad effettuare ulteriori approfondimenti sotto il profilo dell’applicabilità della normativa di prevenzione antimafia.

Tali disposizioni consentono il sequestro finalizzato alla confisca dei beni che risultano sproporzionati al reddito dichiarato da soggetti indiziati di condotte di trasferimento fraudolento di denaro ovvero dei beni che risultino essere il frutto o il reimpiego di attività illecite. La confisca di prevenzione odierna colpisce un imprenditore tessile cinese di Prato che, dal 2008 al 2010 aveva illecitamente trasferito in Cina ingenti profitti per oltre 4,8 milioni di € frutto di evasione fiscale.

Il trasferimento avveniva omettendo di comunicare il reale mittente delle transazioni, che venivano peraltro suddivise in tranches da 1999,99 € ciascuna. A fronte di tali rimesse milionarie, i redditi dichiarati erano molto modesti: 5000 € nel 2007, 19 mila € nel 2008, 23 mila € nel 2009 e 43 mila € nel 2010. La sistematicità delle condotte fraudolente, protrattesi nel tempo, è stata riconosciuta dal Tribunale di Prato quale indice evidente di pericolosità sociale, che costituisce presupposto legittimante per l’applicazione della normativa di prevenzione antimafia. “L'amministrazione di Firenze e la Polizia Municipale sono in prima linea nel combattere l'abusivismo, le attività illecite, lo sfruttamento delle persone, il mancato rispetto delle condizioni igieniche nelle attività commerciali della zona dell'Osmannoro e dintorni? Ne siamo felici.

E ci congratuleremo certamente con l'assessore Saccardi una volta che ci avrà fornito tutti i dati a riguardo”. Questo quanto dichiarato dal consigliere del NCD Emanuele Roselli. “Ogni volta che si pone, in modo evidente e a volte purtroppo anche drammatico, un fatto che in qualche modo chiama in causa anche l'operato dell'amministrazione, la maggioranza è sempre pronta a nascondersi dietro al dito della spietata e cinica "strumentalizzazione da campagna elettorale" da parte delle forze di opposizione.

Noi a questo gioco non ci stiamo. Noi abbiamo indicato una strada per cercare di combattere un fenomeno evidentemente ancora molto diffuso, in una logica di corresponsabilità. Il vicesindaco ci dice che l'operato della Polizia Municipale in questo ambito è già molto rilevante? Bene: ci aspettiamo di conoscere nel dettaglio i numeri degli interventi e le conseguenze che tali controlli hanno portato. Nessuno mette in dubbio l'operato del nostro corpo di Polizia Municipale, ma, stando anche agli ultimi accadimenti, è necessario un impegno ulteriore in tal senso.

Negare questo è negare la realtà” ha concluso Roselli, che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione.

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