Sottosegretario D'Angelis: “Dobbiamo riqualificare il sistema aeroportuale"

Romanelli (Sel): "La lettera di Enac mette fine al tentativo di conciliare l'inconciliabile. Ora si rinunci ad un progetto insostenibile"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 ottobre 2013 18:20
Sottosegretario D'Angelis: “Dobbiamo riqualificare il sistema aeroportuale

"Dopo circa 20 anni di dibattito pubblico e di funzionamento dell'aeroporto di Peretola con infinite deroghe alla sicurezza, sarebbe paradossale perdere altro tempo e occasioni. Per questo ho convocato Enac al Ministero per chiarire, senza equivoci, quali sono le prescrizioni tecniche e gli standard per la sicurezza e l'adeguatezza dello scalo nella nuova collocazione strategica, e per superare tutti i suoi limiti strutturali. Quelle definite da Enac per la nuova pista saranno norme rigorose da far rispettare nel piano di sviluppo dell'aeroporto, pena il ritorno al passato.

Abbiamo tutti il dovere morale prima che politico di fare il massimo per ridurre il gap di infrastrutture in Toscana. L'adozione della Variante al Piano di Indirizzo Territoriale da parte del Consiglio Regionale è stato solo il primo importante passo della road map stabilita a Roma tra Ministero, Regione ed Enti Locali, e per questo occorre procedere con determinazione e certezze nei tempi previsti per aprire il cantiere della riqualificazione del nostro sistema aeroportuale regionale con la costituzione della Holding Pisa-Firenze.

Per il Governo la Toscana è oggi un modello nazionale di riferimento nelle governance aeroportuali per le Regioni italiane, e questa svolta positiva ha permesso di scalare la serie A nel Piano nazionale degli aeroporti uscendo dal cono d'ombra del declassamento a scali di interesse regionali e marginali". Così il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis nella vicenda relativa alle prescrizioni dell'Enac per la lunghezza della nuova pista dello scalo fiorentino e dell'annessa pista di rullaggio. "Confidiamo nell'onestà intellettuale della Giunta e di tutta la maggioranza di centrosinistra che governa la Toscana: la lettera dell'Enac mette fine al tentativo, della cui buona fede non si dubita, di conciliare l'inconciliabile, ossia un Aereoporto per quattro milioni di passeggeri e un Parco come quello che si vuole realizzare in quella zona.

Adesso le carte sono in tavola e non si può che trarre una conseguenza: rinunciare ad un progetto che non sta in piedi e che non è sostenibile" - dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli. "La pretesa di Enac, infatti, è pienamente consistente dal punto di vista legale: infatti, sarà la Conferenza dei Servizi presieduta dal Governo ad avere l'ultima parola, e quello che la Regione approva col Pit, è poco più di un'indicazione, un parere non vincolante.

E' molto probabile quindi che sia Enac, organo del Ministero, ad averla vinta sulla proposta di allungamento di 400 metri, adducendo imprescindibili ragioni di sicurezza dei voli, che è loro competenza valutare, così come saranno loro a decidere della pista di rullaggio, che il Pit ad oggi esclude esplicitamente". "Il punto è che con 400 metri in più e con la pista di rullaggio, ogni equilibrio territoriale, urbanistico, ambientale, idrogeologico, salta irrimediabilmente, se mai tale equilibrio fosse stato raggiunto".

"Se ne deve quindi prendere atto, stralciare dalla variante al Pit tutto quel che concerne il nuovo aereoporto, proseguire invece con l'istituzione del parco della piana, qualificante e indispensabile per l'equilibrio ambientale di quel territorio, e anche con la Holding Pisa-Firenze, che è comunque una buona idea, anzi, oggi ancora più indispensabile per programmare una crescita di Pisa e un riassorbimento progressivo verso Pisa stessa della forza lavoro attualmente presente a Peretola". "E' ora di dire la verità ai lavoratori, già in grave sofferenza per i contratti non rinnovati, la paventata esternalizzazione dei servizi di handling, ecc.

Non serve illuderli con progetti faraonici e insostenibili, ambientalmente, politicamente, ma ancora prima finanziariamente. Si deve lavorare sull'unica via possibile, che è l'integrazione col polo di Pisa, che va potenziato, lasciando a Firenze funzioni di nicchia, come quelle a decollo verticale, per superare, possibilmente in fretta, anche lo status quo, che per i cittadini di Brozzi, Peretola e Quaracchi è ormai oltre ogni limite di sopportabilità" - conclude Romanelli

Notizie correlate
In evidenza