Cronaca Ravennate, Stefania Valbonesi sempre più noir

La giornalista Stefania Valbonesi, emiliana di nascita e fiorentina di adozione, al suo secondo romanzo noir

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 settembre 2013 20:37
Cronaca Ravennate, Stefania Valbonesi sempre più noir

di Antonio Lenoci Intanto diciamo subito che questo è un libro che si fa leggere. In piedi, seduti, distesi sul divano o su un autobus che non arriva mai a destinazione. Vuole essere letto. Se lo chiedete a lei, a Stefania Valbonesi, vi dirà che si tratta di un puro diletto, che Ravenna è un pretesto per allargare gli orizzonti dopo aver carpito con il Barone Gravina i profumi, gli odori ed umori del profondo sud. Mente, a parole. Chiaramente la giornalista cerca di vendervi la favola del romanzo commissionato dalla brava e caparbia editrice che forse, forse non le andava neppure di scrivere.

Mente. In realtà in questo romanzo c'è la profondità dello sguardo emiliano, ammiccante e volutamente distratto, c'è quel sorriso beffardo che mette in guardia dal pericolo, un pericolo così seducente che vedi il fosso quando ci sei già dentro. Il commissario Giuliano Strocchi arriva a Ravenna per il funerale del padre. Un uomo che crede di conoscere ed invece non conosce affatto. Gli elementi che ricostruiscono l'infanzia ci sono quasi tutti, ma davanti ai ricordi si pone un muro insormontabile, quello dei segreti di famiglia.

Strocchi inforca la bicicletta e inizia ad indagare attraverso una fitta trama di conoscenze, di incontri casuali o crearti ad arte. Manovratore e manovrato in un curioso, serrato gioco del peccato. Accanto a lui figure femminili che attraversano la scena come ombre cinesi eppure capaci di lasciare il segno: una ex moglie che vorrebbe chiudere una parentesi rimasta aperta in una storia mai finita, una compagna apprensiva e presente fin quasi a risultare ingenua, una badante russa talmente scaltra da offrire al nostro solo quel che basta ad appagare l'apparenza. Un'altra donna.

Maria, una che "c'e' chi l'amore lo fa per noia chi se lo sceglie per professione.." e chi per passione. Una passione che può costare cara. Il macabro è talmente assurdo da risultare verosimile, mentre a raccontare le cose accadute sono personaggi che non si sono mai fatti troppe domande quante sono le risposte che vorrebbe il commissario esperto del mestiere. Come fare a far confessare chi non ha mai saputo? Il protagonista trova subito la chiave che lo condurrà al tesoro, ma non sa quale sia il tesoro, né quanto possa essere utile arrivarci. Stefania conosce Ravenna, la mette in mostra a chi crede di aver già visto tutto e di non avere voglia di altro.

Ce la illustra, ci invita ad attraversare strade e piazze che le hanno dato qualcosa, che lei stessa sente proprie perché le ha viste sotto la luce più giusta per accogliere questa storia. Le altre, sembra dirci, ve le visitate da soli. Perché alla fine vorrete vederla. Ma è una giornalista, che volete farci. Non è capace di scrivere cose che non siano la verità. Praticamente inattaccabile. Cronaca Ravennate è il secondo romanzo della giornalista Stefania Valbonesi. Romagnola di nascita vive e lavora a Firenze da molti anni.

Ha lavorato nelle redazioni del Corriere di Firenze e del Corriere di Lucca. Attualmente collabora con la testata di cronaca on-line Stamptoscana.it e dirige la collana di politica ed economia “Riflessioni contemporanee” per Theatrum srl.

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