Dall'abbattimento per rischio idraulico all'accordo istituzionale

I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista chiedono di conoscere gli esiti del percorso condiviso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 settembre 2013 15:57
Dall'abbattimento per rischio idraulico all'accordo istituzionale

Dopo la "rissa istituzionale e politica" tra il Comune e la Provincia di Firenze sul mancato rispetto delle norme di sicurezza idraulica da parte della Società Rari Nantes Florentia, con il conseguente avviso di sgombero coattivo inviato dall’amministrazione Provinciale per il giorno 16 settembre 2013 riguardo l’area demaniale occupata in riva sinistra d’Arno, i due enti, rilevano i consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi, hanno individuato un percorso condiviso. Rifondazione comunista, a fronte dell’intesa raggiunta, chiede con una domanda d'attualità alla Provincia di Firenze di riferire sull’intesa tra gli enti in merito alla vicenda della Rari Nantes Canottieri Comunali, se esiste un accordo di programma e quali obiettivi, luoghi, tempi congrui, risorse e sedi di verifica sono stati decisi per ricollocare gli impianti di Rari Nantes.

Infine "chiediamo di sapere che cosa accadrà il 16 settembre 2013 a fronte dell’avviso di sgombero coattivo recapitato alla Società Rari Nantes Florentia". Di seguito il testo della domanda d'attualità. "La Provincia di Firenze – in relazione alle proprie funzioni in materia di sicurezza idraulica e tutela dei beni demaniali- lo scorso 3 luglio 2013 inviò un avviso di sgombero coattivo per il giorno 16 settembre 2013 nei confronti della Società Rari Nantes Florentia, in esecuzione di una ordinanza emessa nel 1998 dalla Direzione Compartimentale del Territorio di Firenze del Ministero delle Finanze, al tempo competente per la gestione del Demanio Fluviale, di intimazione al rilascio delle aree e ripristino dei luoghi entro il 30 novembre 1998.

L’ordinanza a quanto è data sapere si fondava su valutazioni tecniche inerenti la pericolosità idraulica rappresentata dalla presenza sulle sponde di strutture non idonee della società sportiva. La tesi sostenuta dalle autorità competenti insisteva sul fatto che “…l’alveo e le sponde dei fiumi (soprattutto a carattere torrentizio come l’Arno) devono essere lasciati quanto più possibile liberi da interferenze. Per queste ragioni la legge sancisce una fascia di rispetto assoluto e non ammette deroghe o discrezionalità...”.

Tale decisione come sappiamo provocò una vera e propria rissa istituzionale tra l’Amministrazione Comunale e quella della Provincia di Firenze, una profonda lacerazione nel PD fiorentino in merito all’opportunità del provvedimento e una vera e propria rivolta cittadina per salvaguardare una importante, qualificata e storica associazione sportiva centrale nel tessuto della città di Firenze. Successivamente alle forti polemiche politiche e amministrative tra le varie EE.PP., la Provincia di Firenze dichiarò la propria disponibiliutà– fino al 16 settembre – a trovare una soluzione programmata e condivisa che “…tenga insieme la salvaguardia di un'esperienza importante come la Rari, a cui tutti teniamo, con i punti imprescindibili del rispetto delle norme sulla sicurezza idraulica e dei provvedimenti esistenti legittimi ed esecutivi…”, e propose anche soluzioni alternative per ricollocare l’impianto sportivo della Rari Nantes, sostenendo idonee “….aree del demanio fluviale, anche in riva destra dell’Arno in Lungarno del Tempio che, a seguito di specifiche destinazioni urbanistiche, la Provincia può mettere a disposizione del Comune, in grado di ospitare gli impianti sportivi che verrebbero a mancare…”soluzione e percorso istituzionale che sembra essere stato individuato.

Ad renderlo pubblico è proprio l’ Assessore all'Urbanistica del Comune di Firenze che in merito riassetto degli spazi occupati dalla Rari Nantes - nonchè dalla Canottieri Comunali - per l'adeguamento al rispetto dei vincoli di natura idraulica, dopo profonde lacerazioni tra i due enti dichiara che “…è stato ristabilito un percorso condiviso fra il Comune e la Provincia di Firenze. Un percorso che, per la futura collocazione dell'area della piscina e degli spazi dei canottieri, vede nel Regolamento Urbanistico tre possibili alternative: uno spazio nell'area attualmente in uso a Publiacqua, limitrofa al parco dell'Anconella; un altro nell'area - in riva destra già utilizzata come circolo dei dipendenti della Provincia (e già oggetto di un primo intervento di riqualificazione da parte della Provincia stessa); e un'area, sempre in riva destra, a monte del viadotto di Varlungo…”.

Altresì lo stesso Assessore dichiara che presto sarà affrontato anche “…il tema dell'area dell'ex deposito carburanti; della quale è già stato chiesto alla Provincia di Firenze di intervenire sull'area demaniale delle sponde, per poi effettuare le opere necessarie per la riqualificazione e la sicurezza….”. Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’apprendere che sulla vicenda della Rari Nantes e della Canottieri Comunale interessati da problemi di sicurezza idraulica e dal rispetto di vincoli in materia è stato individuato un percorso condiviso fra il Comune e la Provincia di Firenze in merito agli spazi, strutture e collocazione chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sull’intesa tra gli enti in merito alla vicenda della Rari Nantes, se esite un accordo di programma, e quali obiettivi, luoghi, tempi congrui, risorse, e sedi di verifica sono stati decisi per ricollocare gli impianti di Rari Nantes.

Infine chiediamo di sapere che cosa accadrà il 16 settembre 2013 a fronte dell’avviso di sgombero coattivo recapitato alla Società Rari Nantes Florentia".

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