Aziende toscane in profonda crisi, manca la volontà di uscire dal baratro?

Nel corso del suo intervento il presidente Rossi ha più volte rinnovato il suo appello all’unità tra lavoratori, forze sociali e istituzioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 giugno 2013 17:17
Aziende toscane in profonda crisi, manca la volontà di uscire dal baratro?

“Ho preso contatto, come concordato con sindacati e lavoratrici, con la proprietà Mabro e ho chiesto un incontro urgente che dovrebbe tenersi già lunedì e comunque nei primi giorni della prossima settimana. Nell’occasione ho verificato che è intanto cambiato il referente della proprietà stessa. Voglio conoscere le reali intenzioni rispetto alle prospettive dello stabilimento. E subito dopo vedrò nuovamente sindacati, Rsu e lavoratrici per riferire gli esiti del confronto” così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a conclusione dell’assemblea che si è svolta stamani a Grosseto con le lavoratrici dell’azienda maremmana ed alla quale hanno preso parte anche il sindaco della città, Emilio Bonifazi, l’assessore provinciale Gianfranco Chelini e l’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini. Nel corso del suo intervento il presidente Rossi ha più volte rinnovato il suo appello all’unità tra lavoratori, forse sociali e istituzioni “perché – ha sottolineato – l’unità è essenziale per affrontare una crisi difficile come quella della Mabro.

Se verrà ricostruita una piattaforma comune, la lotta dei lavoratori sarà più forte”. Tre gli impegni assunti dal presidente al termine di un incontro teso ma chiarificatore: oltre alla richiesta dell’incontro con la proprietà e il nuovo amministratore delegato, la Regione interverrà presso il Ministero per avere garanzie sulla concessione della Cigs per il 2013 e infine sosterrà la richiesta dei lavoratori sull’attivazione della Prodi bis. “Oggi abbiamo avuto un incontro certo non facile”, ha concluso Rossi.

“La realtà drammatica di lavoratrici che non prendono il loro stipendio e che non hanno garanzie sul loro futuro misura tutta l’inadeguatezza di norme e strumenti sempre meno efficaci nell’affrontare i nodi di una crisi devastante. Ma nessuno può accusare me, né la Regione, di non aver seguito con attenzione e assoluta continuità la vicenda. Lo dico con forza: i lavoratori devono sapere che la Regione è con loro”. “Le aziende del gruppo Selex, che fanno parte del gruppo Finmeccanica, rappresentano un’eccellenza del sistema economico della Toscana.

Non c’è contrarietà alla riorganizzazione annunciata da Finmeccanica per la nascita della grande Selex, ma questo non deve portare alla chiusura di nessuno degli stabilimenti presenti in regione né all’impoverimento del loro assetto produttivo. Serve un potenziamento e non uno smantellamento e in questo senso la Commissione chiederà un impegno forte al Governo, a partire dalla qualità delle nomine per i nuovi vertici di Finmeccanica”. Lo ha detto il presidente della commissione Emergenza occupazionale, Paolo Marini (FdS-Verdi) al termine dell’incontro con le Rsu aziendali delle aziende Selex presenti in Toscana con siti produttivi a Firenze, Pisa, Amiata e Figline Valdarno.

L’incontro è avvenuto alla vigilia del tavolo tra Finmeccanica e sindacati per la presentazione del nuovo piano industriale, che prevede la riorganizzazione delle aziende Selex e un numero ancora non definito di esuberi (si parla di una cifra che oscilla tra i 1200 e i 1300 addetti). Già nel passato la Commissione aveva ricevuto le Rsu aziendali, preoccupate per i destini delle aziende Selex, all’avanguardia nella messa e punto e produzione del sistema di sicurezza pubblica e protezione civile Tetra (i cui finanziamenti sono sempre arrivati a singhiozzo) e dei sistemi satellitari.

Le Rsu hanno riproposto le stesse preoccupazioni anche nell’incontro odierno. A rischio ci sono il futuro dello stabilimento di via Barsanti a Firenze e degli stabilimenti pisani che dovrebbero essere trasferiti a Campi Bisenzio ma senza rassicurazioni sul mantenimento delle attuali produzioni. Per Nicola Nascosti (Pdl) “è importante che ci sia un tavolo che riunisce le 12 Regioni interessate alla partita ed è fondamentale che il tavolo si proponga come interlocutore del Governo”. In questo senso Nascosti ha proposto che il Consiglio regionale discuta e approvi una mozione che invita ad un incontro tra Regioni e Governo sul futuro di Finmeccanica e sulla politica industriale relativa a questo settore strategico “anche in vista delle nomine che dovranno essere fatte nelle prossime settimane”.

In secondo luogo Nascosti ha sottolineato che è importante “capire che fine fa il progetto Tetra”. Marco Spinelli (Pd) ha sottolineato che la Regione “non può modificare la sua linea strategica: si deve chiedere di sapere cosa c’è scritto con esattezza nel piano industriale e si devono tenere rapporti forti con il Governo per salvaguardare una realtà industriale che rappresenta uno dei punti più alti dello sviluppo tecnologico del paese”. Marina Staccioli (Misto) ha ricordato che il Consiglio regionale e la Regione “hanno previsto misure per sostenere la Selex e mantenere un suo ruolo forte in Toscana.

E in questa direzione continueremo ad andare per tutelare una realtà di eccellenza”. Secondo Ivan Ferrucci (Pd), che ha chiuso l’incontro, “le aziende del gruppo Selex rappresentano un punto di eccellenza dell’economia toscana ma anche una spinta all’innovazione del tessuto produttivo. Nella mozione che il Consiglio dovrà discutere dovrenmo ricordare tutti i passaggi di questi mesi anche sottolineare il fatto che tutti i siti produttivi devono continuare ad esistere per le produzioni che stanno facendo”.

Ferrucci ha aggiunto che sul piano industriale “si deve essere disponibili al confronto ma nella chiarezza dei contenuti”. Tutti i commissari hanno ribadito la necessità di un nuovo incontro con le Rsu aziendali dopo la presentazione del piano industriale da parte dell’amministratore delegato di Finmeccanica.

Notizie correlate
In evidenza