Buco della Asl di Siena, l'inchiesta scopre un rosso superiore a 10 milioni

L'ex dg Grazioso sarebbe stato promsosso a responsabile dei conti da Laura Benedetto, attuale moglie di Enrico Rossi . Per il Pd "sono solo illazioni". Dal Ministero dell'Economia e delle Finanze giudizio positivo sui bilanci regionali del 2010

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2013 19:58
Buco della Asl di Siena, l'inchiesta scopre un rosso superiore a 10 milioni

"Lunedì sapremo dalla Giunta a quanto ammonta davvero il buco dell'ASL di Siena. Abbiamo presentato un'interrogazione urgente che verrà discussa nel question time del consiglio regionale di lunedì prossimo". Annunciano Giovanni Donzelli, capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione toscana e i consiglieri regionali Paolo Marcheschi e Marina Staccioli. "Il buco dell'ASL di Siena pareva inizialmente essere di 10 milioni, l'assessore alla salute aveva dichiarato che era tutto regolare e si trattava solo di un sotto finanziamento da parte della Regione.

Invece, dopo l'apertura dell'inchiesta pare che carte alla mano il conteggio sia destinato a salire e a superare i 50 milioni". Donzelli, Marcheschi e Staccioli nell'interrogazione chiedono la cifra complessiva del disavanzo e se Rossi ritiene ancora che si tratti solo di un sotto finanziamento. I consiglieri di opposizione chiedono anche "Con quali modalità si è articolata la collaborazione professionale tra l'ASL e Tommaso Grazioso, il dirigente licenziato dall’Azienda sanitaria recentemente sentito in procura”. "Abbiamo chiesto dei rapporti lavorativi con Grazioso perchè secondo quanto riferito dai revisori dei conti avrebbe avuto un ruolo nel celare il disavanzo.

Inoltre da numerosi organi di stampa sono emersi dubbi sulle modalità di assunzione di Grazioso alla ASL, tra l'altro nel periodo in cui direttore dell'Azienda Sanitaria senese era Laura Benedetto, oggi moglie del Governatore ed ex Assessore alla sanità Enrico Rossi". "Queste ombre sono inaccettabili nel momento in cui la Regione taglia i servizi, chiude gli ospedali e con la scusa della digitalizzazione ha aggiunto un balzello di dieci euro per gli esami diagnostici a prescindere dalla gravità e dalle possibilità economiche del malato", concludono Donzelli, Marcheschi e Staccioli. Secondo Rosanna Pugnalini (Pd) so tratta solo di ''continue illazioni e strumentalizzazioni politiche"tirate fuori ad ok durante la campagna elettorale con l'unico obiettivo, un "tentativo di creare un polverone per attaccare il presidente della Regione" e che "stravolgono la realtà delle cose e danneggiano l'immagine e l'operatività di un sistema sanitario che a Siena, come in Toscana, funziona bene e si avvale di professionalità e servizi di assoluta qualita'''.

Per Pugnalini ''continuiamo ad assistere alla strumentalizzazione di una vicenda con argomentazioni tendenziose; vicenda, quella della Asl senese. Cio' che e' accaduto alla Asl di Siena e' venuto alla luce per merito di una procedura prevista dal nostro sistema di controlli''. Eppure, nonostante il caso Massa e ora quello di Siena, la sanità toscana riesce a scamparla e incassa il giudizio positivo da parte del Ministero dell'economia e delle Finanze, che nella seduta di oggi ha giudicato positivamente il bilancio sanitario regionale relativamente all'esercizio 2010.

Un giudizio positivo che comporta lo sblocco delle risorse di cassa presenti nel fondo sanitario regionale. Si tratta di circa 250 milioni di euro che potranno essere impiegati soprattutto per pagare i fornitori di beni e servizi sanitari. Secondo l'assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni si tratta di una vera e propria boccata d'ossigeno per il sistema sanitario toscano, da oggi nuovamente in grado accelerare i pagamenti e di far fronte agli impegni presi con i fornitori. L'assessore ha sottolineato anche come i tecnici del Mef abbiano espresso un giudizio positivo sulla tenuta economica del sistema sanitario della toscana. E buone notizie arrivano dalla Conferenza Stato Regioni: la Toscana potrà effettuare investimenti in sanità per 130 milioni di euro.

E' stato sottoscritto un protocollo di intesa che assegna una prima tranche delle risorse richieste dalla Toscana fin dal 2008, e ferme al palo. L'assessore regionale al diritto alla salute ha sottolineato l'importanza della decisione odierna che destina alla Toscana 130 dei 980 milioni stanziati complessivamente a livello onazionale. Secondo il titolare dell'assessorato regionale ciò consentirà di dare il via a circa 28 dei 51 interventi a suo tempo programmati, ma si è detto fiducioso sul fatto che presto il Governo potrà finanziare anche il resto dei progetti presentati dalla Toscana.

I provvedimenti riguarderanno infatti quasi tutte le Asl e permetteranno interventi fondamentali: si va dall'adeguamento tecnologico dei Pronto soccorso, a quello delle reti, ai centri diurni, ai distretti, a nuove attrezzature e tecnologie sanitarie. Lunedì prossimo, 11 febbraio, sarà attivo il presidio cardiochirurgico di emergenza h24 al Meyer. Questa la notizia emersa nel corso delle audizioni in commissione Sanità e politiche sociali, presieduta da Marco Remaschi. Una tappa importante, secondo il presidente, che segna la crescita della cardiochirurgia pediatrica in Toscana, con l’auspicio di poter accrescere ulteriormente la capacità di attrazione anche fuori regione.

Il direttore generale Edoardo Majno, il direttore del Meyer Tommaso Langiano e il commissario della Fondazione Monasterio Luciano Ciucci hanno sottolineato l’importanza dell’operazione e si sono in particolare soffermati sulla integrazione tra eccellenze, quindi sul clima positivo che ha portato ad una collaborazione sempre più strutturata, che risponde a criteri di sostenibilità economica e che è in grado di dare risposte positive alla sanità toscana. Nel corso del dibattito, accanto agli apprezzamenti per il passo avanti significativo che sarà segnato dall’11 febbraio prossimo, non sono mancate richieste di chiarimento sui costi e l’invito a guardare un po’ più lontano, per metter mano al riordino del sistema. Lo scambio di notizie scientifiche e di personale medico specializzato è alla base dell'accordo tra Regione Toscana e Malta previsto da una proposta di deliberazione, licenziata all’unanimità dalla commissione Sanità e politiche sociali, presieduta da Marco Remaschi.

Nel quadro della collaborazione già instaurata nel 2009, l’accordo che la Regione Toscana, il Ministero della Salute italiano e il Ministero per la salute e l’assistenza sociale di Malta, hanno siglato a Roma il 5 settembre 2012, è il punto di arrivo di negoziati condotti bilateralmente dai Ministeri interessati. L’accordo firmato tra le parti intende sviluppare gli scopi del memorandum 2009 – scambio di notizie scientifiche e di personale medico specializzato, erogazione di cure mediche alle rispettive popolazioni in settori concordati, dall’emergenza alla donazione di organi – dando vita ad una attività di cura in Toscana, con pazienti, provenienti da Malta e affetti da patologie complesse, trasferiti in regime di ricovero nei Centri regionali di alta specializzazione.

Tale ricovero avverrà nel quadro di un piano dettagliato del percorso di assistenza e le spese relative alle cure prestate saranno saldate dal Ministero competente in materia di salute, da parte maltese. In commissione oggi sono stati ascoltati anche alcuni rappresentanti dei lavoratori dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi –Fials, Uil e Cobas –, in merito alla riorganizzazione dei turni adottata dalla stessa azienda.

Una nuova organizzazione, come hanno spiegato i rappresentanti sindacali, che è andata a toccare i punti più sensibili: turnazione e ferie. Con infermieri che fanno riposo settimanale anche dopo nove giorni, che si ritrovano le ferie decise dall’alto, e che magari non sanno come smaltire 300 ore di credito. Domani intanto è stato proclamato anche uno sciopero è stato ricordato nel corso dell’audizione, per trovare un punto di incontro con l’amministrazione, ma non a spese dei lavoratori.

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