Maggio, entro una settimana il nome del commissario. Cosa cambierà?

Francesca Colombo chiamata a risollevare le sorti del Teatro non è riuscita nell'impresa di riparare alle falle create negli anni di gestione più floridi dell'istituzione fiorentina. Al suo posto arriva un commissario. Quali adesso le prospettive?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2013 15:15
Maggio, entro una settimana il nome del commissario. Cosa cambierà?

“L’annuncio di un’imminente nomina di un commissario al Maggio musicale da parte del ministro Ornaghi suona come una sfiducia dell’operato della sovrintendente Francesca Colombo, che aveva promesso il risanamento e il rilancio del teatro. A questo punto, con la sostituzione di Colombo e il commissariamento avviato, bisogna ripartire da zero, rifare tout court il piano del teatro ed evitare assolutamente i licenziamenti che sono stati paventati e sui quali è stata espressa preoccupazione da parte dell’opinione pubblica di tutta la città, compresa la Curia.

La cultura è una cosa troppa importante allo sviluppo del Paese e non può essere trattata soltanto come un costo, la stabilizzazione del personale dà qualità”. E’ quanto afferma l’ex parlamentare Marisa Nicchi, candidata toscana per Sel (Sinistra ecologia e libertà) alla Camera, secondo la quale “dopo la terza dimissione all’interno del cda del Maggio, è evidente che si deve voltare pagina rispetto all’operato sin qui intrapreso dalla sovrintendenza”. La ricetta di “Fare”: “Meno risorse pubbliche, serve maggiore capacità di produrre spettacoli e introiti”.

Il partito di Giannino: “Concentrare gli sforzi sul raccogliere finanziamenti dagli enti locali porta soltanto a scaricare il problema su tutta la società. Tre milioni di buco solo nell’ultimo anno e l’allontanamento della soprintendente Francesca Colombo: il Maggio Musicale Fiorentino che oggi affronta il commissariamento è un classico esempio di attività culturale di grande livello, ma con una gestione finalizzata solo all’approvvigionamento di risorse pubbliche. Così il patrimonio che rappresenta rischia di essere disperso: nessuna organizzazione può resistere quando non è in grado di superare significativamente il 10% dei propri costi attraverso la vendita di servizi o biglietti.

Neanche il Maggio. L’attenzione gestionale concentrata soprattutto sulla raccolta di finanziamenti pubblici porta solo a socializzare il problema: avere sempre più dipendenti induce il Maggio a “scaricare” il problema su tutta la società invece che sui vertici della sua amministrazione. I soggetti pubblici stanno mettendo l’ennesima toppa senza risolvere i problemi strutturali. Ogni risorsa pubblica sprecata è una tassa occulta, che prima o poi bisogna pagare". Ornella De Zordo: "Commissariamento epilogo scontato; sancito fallimento gestione Renzi/Colombo.

Il commissariamento del Maggio Musicale fiorentino voluto dal Ministro alla Cultura Ornaghi è l'epilogo scontato di tre anni di gestione fallimentare del sindaco Matteo Renzi e della Sovrintendente Francesca Colombo, da lui imposta alla città. Oltre ad una gestione incredibile dei rapporti con i lavoratori (da Fukushima ai licenziamenti) anche in questa vicenda la parola fine arriva per una questione contabile: 14,5 milioni di euro di buco di bilancio di cui solo 3 nel 2012. Un grande successo che ci auguriamo non abbia repliche".

"Non siamo affatto sorpresi della notizia del commissariamento della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino da parte del Ministro Ornaghi : - affermano il Consigliere comunale, Tommaso Grassi, quello provinciale Riccardo Lazzerini, e il regionale Mauro Romanelli, insieme al coordinatore provinciale Lorenzo Falchi e al candidato alla Camera Maurizio De Santis - lo ritenevamo inevitabile e così è stato. Chi oggi si dichiara sorpreso e continua a difendere il suo operato dovrebbe piuttosto pensare a quanti danni ha provocato alla Fondazione, all'immagine della Città, ai lavoratori e ai fiorentini." "Non si risponda da parte della Dirigenza al Ministero, in questi 7 giorni a disposizione per le controdeduzioni al decreto di commissariamento, con l'elenco delle operazioni economiche e finanziarie che renderebbero, anche se si potessero concretizzare, stabili i conti solo sulla carta.

Ci riferiamo alla possibile patrimonializzazione della Fondazione con il conferimento del Nuovo Teatro, operazione già di dubbia realizzazione fino a qualche giorno fa, ma che adesso con la vicenda dell'indagine sulla TAV diventa davvero irrealizzabile: ricordiamo infatti che l'immobile oltre ad essere mancante del secondo lotto, solo parzialmente finanziato, sorge su un terreno di proprietà delle Ferrovie e risulta ovviamente ancora non accatastato." "Vorremmo sapere se i conti sono così in pari come continua a sostenere la Sovrintendente Colombo, anzi ex-Sovrintendente, come mai il mutuo di cui si parla da oltre un anno ancora non sia stato acceso con le banche: la risposta è troppo semplice, perchè i conti non sono in ordine.

- concludono - Sicuramente questo commissariamento è la sconfitta della dirigenza che ha perso, pezzo dopo pezzo, gli esponenti più in vista, in primis della Colombo, ma come confermano le sue parole di oggi pomeriggio, questa è la 'Caporetto' anche del Sindaco Renzi."

Notizie correlate
In evidenza