Riforma del condominio, i tribunali rischiano il collasso

L’allarme lanciato durante un convegno a Prato da Franco Pagani presidente della Federamministratori Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2013 21:36
Riforma del condominio, i tribunali rischiano il collasso

"Anche in Toscana c’è il rischio di una saturazione dei Tribunali e degli uffici del Giudice di pace con l’entrata in vigore della nuova riforma del condominio che potrebbe creare un aumento tra il 30 e il 50% dei ricorsi per ingiunzione a causa della morosità, fino ad oggi stimati al 10%”. L’allarme è stato lanciato da Franco Pagani presidente della FNA Toscana (Federazione Nazionale Amministratori), nel corso del convegno “La riforma del condominio. L’amministratore e le altre figure interessate” che si è svolto oggi a Prato nell’Auditorium dell’Unione Industriale Pratese organizzato dalla FNA Toscana, con il patrocinio dell’Ordine degli avvocati di Prato, il Collegio dei geometri di Prato, l’adesione dell’Associazione dei Periti e degli esperti della Toscana.

Oltre 200 tra amministratori, architetti, ingegneri, geometri, avvocati e commercialisti si sono confrontati sull’epocale riforma del condominio approvata dal Parlamento nel dicembre 2012 e che entrerà in vigore nel prossimo mese di giugno; una riforma che riguarderà gli oltre 30 milioni di persone. Si tratta di una legge che cambierà tanti aspetti nella vita comune degli italiani: dal riscaldamento agli animali domestici, alle barriere architettoniche, con decisioni più snelle e la figura di un amministratore qualificato.

“La riforma presenta molti aspetti innovativi – ha rilevato Pagani – ma anche delle sbavature che potevano essere corrette nei vari passaggi in Parlamento. Tra queste c’è la norma che prevede l’obbligo, da parte degli amministratori condominiali, di agire in giudizio per la riscossione dei crediti verso il condominio entro sei mesi. Questo articolo deve essere rivisto soprattutto in un periodo di crisi come questo con tante famiglie in difficoltà. Fino adesso l’amministratore - ha proseguito - ha sempre avuto anche un ruolo di mediatore sociale cercando il dialogo tra i vari soggetti del condominio e di evitare fino a quando possibile il ricorso al Tribunale o al Giudice di pace.

Ora non lo può più fare perché rischia la revoca del mandato. Una situazione preoccupante - ha concluso Franco Pagani - che entro la fine dell’anno, dopo l’entrata in vigore la riforma nel prossimo mese di giugno, produrrà un enorme aumento delle cause anche nella nostra regione rendendo quasi impossibile il lavoro dei già saturi uffici giudiziari”.

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