Colle di Val d'Elsa e San Gimignano: i sindaci “sequestrano” l’ufficio postale

Gesto simbolico dei primi cittadini stamani per ribadire la contrarietà alla chiusura a Castelsangimignano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2012 21:36
Colle di Val d'Elsa e San Gimignano: i sindaci “sequestrano” l’ufficio postale

Con il sequestro simbolico dell'impiegata presso l’ufficio postale di Castelsangimignano e il sigillo della porta con il nastro tricolore, i sindaci di Colle di Val d’Elsa e San Gimignano, Paolo Brogioni e Giacomo Bassi hanno voluto ribadire questa mattina, sabato 15 dicembre, la preoccupazione e la contrarietà delle istituzioni per la decisione di Poste Italiane di sopprimere un servizio essenziale per i cittadini della frazione e un presidio per il territorio. Il gesto è stato compiuto di fronte a diversi cittadini che hanno partecipato al presidio organizzato dal Partito democratico dei due Comuni valdelsani. “Oggi usiamo il nastro tricolore non per un'inaugurazione, come accade di solito - hanno detto i due sindaci, Brogioni e Bassi - ma per sigillare una chiusura che altri soggetti stanno imponendo a noi e alla comunità locale, in maniera unilaterale e senza spiegazioni plausibili.

Il riscatto che chiediamo a Poste Italiane è il mantenimento del servizio nella frazione di Castelsangimignano, evitando di penalizzare il territorio e i cittadini che in questo spazio hanno trovato finora servizi essenziali”. “Ancora Poste Italiane non ci ha comunicato ufficialmente la data definitiva della chiusura - hanno aggiunto Brogioni e Bassi - ma questo silenzio ci spinge a credere che oggi potrebbe essere l’ultimo giorno di apertura per questo ufficio postale. Noi non vogliamo che questo accada e chiediamo ancora una volta di conoscere chiaramente i criteri e le motivazioni che hanno spinto la società a prendere questa decisione, a nostro parere priva di fondamento.

Se Poste Italiane non intende fare marcia indietro, chiediamo di rinviare di almeno tre mesi la chiusura degli uffici postali, per permettere agli enti locali di organizzare servizi alternativi. Anche su questa richiesta, avanzata nei giorni scorsi insieme alla Provincia e agli altri Comuni interessati dalla riorganizzazione coinvolgendo anche il Prefetto, non abbiamo ricevuto ancora nessuna risposta”. “Le conseguenze della decisione presa, di cui Poste Italiane si dovrà assumere tutte le responsabilità - hanno continuato Brogioni e Bassi - saranno molto negative, a fronte di un risparmio di costi che la società ha voluto ‘vendere’ con la riorganizzazione degli uffici postali periferici, ma che è molto irrisorio.

Nel caso di Castelsangimignano, il Comune di Colle di Val d’Elsa si era fatto totale carico, nel recente passato, delle spese per la struttura, le utenze e le manutenzioni e Poste Italiane doveva soltanto garantire una persona, messa a disposizione dalla sede centrale colligiana per alcuni giorni la settimana e per un numero di ore limitato. Oggi, di fronte al comportamento della società, i cittadini che hanno annunciato la volontà di togliere i propri risparmi dai conti correnti postali sono già molti.

Comprendiamo la loro scelta, come forma di protesta a cui ci uniamo ribadendo la nostra contrarietà al modo parziale e lacunoso con cui gli enti locali sono stati coinvolti in questo percorso di riorganizzazione. Alla beffa si è aggiunto il danno, per i cittadini e per il territorio. Continueremo a lavorare insieme alle altre istituzioni interessate - concludono i due sindaci - per trovare soluzioni alternative e sostituire alcuni servizi garantiti finora da Poste Italiane, senza escludere il coinvolgimento di soggetti privati”.

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