Artigianato: è morto Stefano Bemer

Aveva aperto la sua prima bottega di riparatore di scarpe nel 1983, nella natia Greve in Chianti. Lunedì il funerale alla Chiesa del Cestello alle ore 10:30. Il cordoglio del sindaco Renzi e del Partito Radicale per la scomparsa del maestro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 luglio 2012 12:48
Artigianato: è morto Stefano Bemer

In lutto l'ambiente dell'artigianato fiorentino: è morto Stefano Bemer, maestro calzolaio del jet-set e fondatore dell'azienda di calzature realizzate a mano nell'Oltrarno. Bemer, che si è spento ieri a Firenze, dopo lunga malattia, era un riferimento del gusto, proverbiale per forme e modelli. Per una clientela ormai internazionale forniva servizio “su ordinazione” in 180 variazioni tra materiali e colori. Il primo negozio di riparazioni, da autodidatta, lo aprì nel 1983 nella natia Greve in Chianti.

Trasferitosi a Firenze nel 1987, con l’ausilio di un maestro, avviò la costruzione di scarpe su Misura, completando tale formazione con un corso di disegno e modelleria. “Sbagliando si impara” è stata la filosofia formativa dei primi anni di attività e la bottega si è trasformata in impresa, ma senza mai perdere di vista la qualità e le lavorazioni esclusivamente artigianali nel pieno rispetto dell’Artigianato. Nel 2000 nasce la linea Prêt-à-porter con l’apertura del primo negozio monomarca in Giappone dove riscuote un notevole successo di critica e di vendite e nel 2005 parte la collaborazione con la ditta Valextra di Milano, la quale affida a Stefano Bemer la produzione di calzature con il doppio nome Stefano Bemer™ e Valextra™. Lunedì il funerale alla Chiesa del Cestello alle ore 10:30. “Ci lascia prematuramente un uomo che aveva saputo imparare ed incarnare la vera essenza dell’artigiano fiorentino: da Greve alla sua bottega in Oltrarno, con passione, fantasia e spirito imprenditoriale, aveva creato un marchio conosciuto ed apprezzato nel mondo, che faceva onore alla città.

Alla sua famiglia il cordoglio dell’amministrazione e dei fiorentini”. Il sindaco Matteo Renzi così ricorda Stefano Bemer, maestro calzolaio scomparso a Firenze, artefice di un ‘piccolo miracolo’ imprenditoriale che lo aveva portato da riparatore di scarpe a vestire i piedi del jet set internazionale. “Mi auguro – aggiunge il sindaco – che la bottega Bemer continui il suo appassionato lavoro e che il suo esempio possa essere seguito dalle generazioni più giovani”. Cordoglio anche da parte del presidente del consiglio comunale Eugenio Giani.

"Lunedì prossimo ricorderò in consiglio comunale la figura di Stefano Bemer - afferma Giani - uno degli artigiani di qualità della nostra città. In occasione delle celebrazioni per il gemellaggio con la città di Kyoto, fui onorato di presentarlo al sindaco Matsumoto, che apprezzò enormemente il suo lavoro. Il marchio Bemer riscosse il meritato successo anche in Giappone". Il Partito Radicale nella persona dei co-vicepresidenti Matteo Mecacci, Deputato e Marco Perduca, Senatore e Maurizo Buzzegoli ed Emanuele Baciocchi, Segretario e Tesoriere dell'Associazione Radicale Andrea Tamburi esprimono il loro piu' sentito cordoglio alla famiglia Bemer per la prematura scomparsa dell'amico e compagno Stefano.

Da decenni, e con grande generosita' e slancio, Stefano Bemer sosteneva le iniziative nazionali e locali dei Radicali riuscendo, in molti momenti tra i piu' critici della storia radicale, a far la differenza per garantire una presenza militante a Firenze. Scompare un uomo eccellente, sempre disponibile e pieno di energia sebbene provato da gravi problemi di salute degli ultimi tempi. Un artista vero del fare, un creativo come pochi. Membro del Lions Club International, grazie alla fama delle sue opere, la sua arte, il suo modo di essere autentico, allegro e garbato non sono sostituibili nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. di Giovanni Taddei

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza