Guerini, traghettatore per la salvezza

Il nuovo tecnico presenta l'ultima settimana di lavoro di un campionato incredibile. Ljajic fuori squadra e Jovetic ancora indisponibile. Cerci in forte dubbio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2012 13:18
Guerini, traghettatore per la salvezza

"Ne son accadute di tutti i colori. Mai avrei pensato di ritrovarmi qui a fare il traghettatore per due partite. Chi mi conosce sa che non potevo dire di no a nessuna condizione. Mi è stato bene dare una mano alla fiorentina. Era un sogno ed è rimasto tale essere qui, ma da club manager non da allenatore. Non siamo ipocriti, la squadra è rimasta scossa. Non sono ragazzi superficiali, leggo i giornali stranieri, della risonanza mondiale ne risente la squadra che è frastornata. Abbiamo fatto allenamento e tolti gli acciaccati, per quel poco che abbiam potuto fare con tutta la società accanto ci siamo concentrati per preparare la sfida di domani che per esperienza è l'unica cosa che conta per la Fiorentina. "Non ho sentito Delio Rossi, ero in campo ad allenare.

Non dovevo fare scelte, quindi mi volevano bene tutti ero un 'socialista' né di qua, né di là. Però queste son battute, non hanno neppure tempo per odiarmi. Abbiamo davanti 8 giorni di lavoro più o meno, ma la salvezza non è solo per la Fiorentina, ne vale ciascuno di loro. Se le cose vanno bene o male tutti sono coinvolti. Ho detto a tutti che anche chi va via può andare via retrocedendo o salvandosi, è qualcosa che resta attaccato al giocatore non alla squadra. A me è accaduto questo".

Sempre su Rossi: "Possibile che sia stato nervosismo, che abbia superato il limite di tolleranza. Anche Sacchi ha dovuto staccare la spina ad un certo punto. La società una linea l'ha tenuta, criticabile o meno anche verso il giocatore. Non ho capito il comportamento di alcuni colleghi.. altrimenti passa il discorso che è scusabile tutto. Invece dobbiamo darci una regolata altrimenti si alzano cazzotti da tutte le parti. Altrimenti dove andiamo a finire?" Su Kharja: "Sono pronto a dirvi andiamo da Kharja se lo avete visto litigare con Jovetic, sbattere la porta ed andare via.

Non ha fatto niente, c'ero io lì e si è solo reso disponibile. L'unica cosa che non ha fatto è restare qui a vedere la partita, ma è andato a casa. Questo l'ho detto al giocatore. Lui era pronto anche ad esserci non al meglio, poi il mister ha preferito non rischiare". Ma l'idea di tornare ad allenare non l'ha sfiorato? "Non scherziamo, son pronto a chiudere subito il portone a doppia mandata, pochi giorni, ma non voglio fare l'allenatore. Ho un ottimo rapporto con la Società ed ho avuto quasi 18 presidenti nella mia vita calcistica, il patron era distrutto: colpito ed amareggiato come primo responsabile.

Mi ha chiesto di dare una mano e mi son sentito di darla. Mica vado in guerra, vado ad allenare una squadra". "Ho avuto un ottimo rapporto sia con Sinisa che con Delio e loro mi hanno pagato gratificandomi nelle confidenze all'interno. Qualcuno ha detto che sono stati lasciati soli, questo mi dispiace perché abbiamo vissuto io e Ripa vicini ai tecnici, disponibili per qualsiasi cosa. Credo di capirne di meccanismi e di rapporti all'interno dello spogliatoio. I sentimenti sono personali, ci si parla senza dirlo alla stampa". "Sappiamo come Società di aver fatto un campionato non all'altezza e sappiamo di non poter andare a petto in fuori.

Non potete pretendere che si dica però tutto alla stampa. Noi siamo in questa posizione di classifica e questo cambia la realtà: se un giocatore va al bar a bere una coca-cola ha bevuto tre alcolici, se invece eravamo più in alto beveva tre alcolici ed erano una coca-cola" Montolivo: "Ho fatto i complimenti al ragazzo perché per battere il rigore contro il Novara ci è voluto carattere, dopo gli ultimi due sbagliati. La critica è divisa su di lui. Ma la maglia viola ti resta attaccata. Non so spiegarvi bene, ti resta..

Poteva anche tirarsi indietro e dire di non stare bene. Quello che poteva dare lo ha dato. Può aver giocato male ed averne risentito, ma domani nella battaglia di Lecce ci sarà" Senza Jovetic e senza Ljajic: "Ho visto la squadra da sempre, ma anche se avessi idee diverse non c'è tempo per cambiare nulla. Poi fuori casa ci siamo comportati meglio.. anche se tanti sono stanchi. Jovetic non sta bene, ci ho parlato ma non ce la fa. Non ho ancora conosciuto, un giocatore che non desideri giocare, soprattutto i giovani, quindi sta male davvero.

Nel reparto siamo.. siamo.. Per domani anche Cerci non sta benissimo. Vediamo, ma non sono spaventato, credo più allo spirito che non alla tattica" "Penso che la partita la farà il Lecce che è all'ultima occasione, noi poi abbiamo un'altra chance. Il Lecce partirà alla grande"

AntLen

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