TAV, due decenni di mobilitazione da parte di Idra, il 2012 sarà decisivo?

Riepilogate le iniziative intraprese nel 2011 nel consueto notiziario. Ecco come richiederlo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 gennaio 2012 13:00
TAV, due decenni di mobilitazione da parte di Idra, il 2012 sarà decisivo?

Ad anno nuovo, dopo essersi industriata fino all’ultimo per sensibilizzare le istituzioni, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri agli amministratori locali ad ogni livello, sulla necessità inderogabile e urgente di sospendere imprese fallimentari e distruttive sotto ogni punto di vista – come la TAV Torino-Lione e il sottoattraversamento in galleria del Nodo AV di Firenze - l’Associazione ecologista di volontariato Idra ha pubblicato il consueto notiziario annuale.

In esso vengono riepilogate le iniziative intraprese nel 2011. "Gli ‘uomini di buona volontà’ devono tuttora confrontarsi con forze potenti che non tendono al bene. Così va la storia, che sembra valere non solo per Firenze, ma anche a livello nazionale e mondiale. La crisi globale testimonia infatti che il modello di sviluppo perseguito fino ad oggi non era sano. I dettagli del lavoro di ricerca e d'archivio, degli atti realizzati e delle azioni intraprese è contenuto nel notiziario 2011 curato dall'associazione: lo si può richiedere in formato cartaceo al prezzo di 5 euro, per e-mail, agli indirizzi pierluigi.tossani@mail.com o idrafir@tin.it "Estraiamo dall’editoriale una considerazione che riassume bene, ci pare, il significato politico ricavabile da due decenni di mobilitazione in materia di TAV, e non solo: È palese che la formula di ‘democrazia‘ che finora ci è stata presentata come la migliore possibile, anzi l'unica, quella dei cittadini di fatto isolati di fronte allo Stato, chiamati a esercitare il diritto di voto a favore di partiti spesso gestiti da politici di mestiere che non hanno alcun contatto efficace con la società civile e anzi difendono interessi oligarchici, cittadini che dopo il voto non contano nulla, non decidono nulla e non hanno potere di controllo su nulla, è fallita.

La chiave per uscire da questa situazione non può che essere anch’essa politica, e risiede nell’esigenza che si affermi sempre più consapevolmente e radicalmente la soggettività delle persone, dei cittadini e delle loro espressioni associative”.

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