No Tav: ''Manca la 101ma assemblea e la faremo in Piazza della Signoria''

Manifestazione il 9 ottobre in piazza a Firenze. Il progetto criticato anche dall'Amministrazione comunale resta sconosciuto ai più ed, a detta dei manifestanti, nessuno si è ancora interessato concretamente ai fatti oltre le belle parole

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 ottobre 2010 15:31
No Tav: ''Manca la 101ma assemblea e la faremo in Piazza della Signoria''

Previsto per sabato 9 ottobre alle 15 e 30 il corteo contro il Sottoattraversamento dell'Alta Velocità. Partenza da piazza SS. Annunziata in direzione via Cavour, via Panzani, piazza Stazione Santa Maria Novella per terminare poi in piazza della Signoria. Previsto un collagamento in diretta con una manifestazione in Val di Susa. "Perchè vogliamo rendere evidente la contrarietà della cittadinanza a questo progetto inutile e dannoso - spiegano i promotori della manifestazione - dopo l'anno passato che ci ha visti presenti in 1.500 intendiamo ribadire le nostre ragioni, contro un'opera che mette a rischio la salute dei singoli e della città.

Le stesse Ferrovie hanno ammesso il rischio per oltre 2000 edifici presenti lungo la tratta, sopra o nei dintorni della falda, per cedimenti diretti o per concatenazione di cause diversamente scatenanti spostamenti del suolo" Il filo rosso che ha collegato questi mesi di contrapposizione da parte dei Comitati di zona in cui si sono svolte le opere di cantierizzazione è presto detto in una battuta che ritroviamo anche nella nota diramata in vista della manifestazione; è sparito il bene comune nel momento in cui si legge "Si è voluto imporre la presenza di cantieri di enormi dimensioni affinché i fiorentini si rassegnassero agli eventi, un comportamento indegno, segno della sudditanza agli interessi dei costruttori" Il Comitato che con forza si dichiara autonomo da qualsiasi influenza politica si è riunito nell'atrio di Palazzo Budini Gattai per definire la situazione fiorentina che vede tante forze opporsi al progetto in vario modo, con vari colori, persino appartenenti alla maggioranza di governo, ma all'atto pratico rassegnate ad accordi già intercorsi, stipulati, sanciti in tempi non sospetti, o almeno, non per tutti sospetti. Abbiamo chiesto a Maurizio De Zordo come mai la rassegnazione abbia avuto la meglio ed ai commenti critici non vi sia stato un seguito di opposizioni burocratiche ed amministrative ma l'apertura di cantieri propedeutici a pieno regime: "I cantieri sono stati di fatto aperti anche se non c'è un inizio dei lavori vero e proprio, dovrebbero essere solo lavori di preparazione delle aree ma è nostra idea che stiano andando ben oltre.

Viviamo la presenza dei camion, l'inquinamento acustico e non solo e questo non dovrebbe essere ancora, ad oggi" "Il primo cittadino ha avanzato perplessità e critiche sul progetto - prosegue - credo si sia reso conto della pericolosità dell'opera, ma poi non ha dato un seguito, non ha esercitato il potere di un sindaco di una città come Firenze e visto che rappresenta una città importante dovvrebbe porsi in modo diverso nei confronti di alte istuituzioni. Ha detto che avrebbe vigilato, Arpat ha detto che l'inquinamento acustico a Campo di Marte è sopra ai livelli consentiti, ma non ha fermato il cantiere.

In via Circondaria occorrerebbe monitorare l'emissione delle polveri, altrimenti le parole dette restano solo chiacchiere." "La realizzazione degli incontri nei cento luoghi - prosegue De Zordo - ha dimostrato in primis la singolarità del fatto che fosse assente un tema come la TAV. In un'assemblea di un'ora e mezzo non si possono risolvere problemi come Quaracchi o San Salvi, può essere un punto di partenza ma non se fatto come una trovata estemporanea" "Abbiamo svolto incontri informativi con la cittadinanza riscontrando la carenza assoluta di notizie messe a disposizione dei cittadini da parte del Comune, l'informazione latita su questo fronte, reticenza l'abbiamo riscontrata anche nei confronti di chi è andato a chiedere spiegazioni.

Sì è vero c'è un progetto depositato che tutti possiamo andarci a vedere ma senza indicazioni o aiuto alla comprensione dell'intero sistema, né dei rischi o delle problematiche associate ai singoli settori interessati" Al Comitato che registra numerose adesioni da parte di forze politiche ed organismi nazionali a difesa del territorio e dell'ambiente, fino a piccole rappresentanze locali, riesce difficile digerire un commento su tutti, quello più sentito durante il duro lavoro di ricerca e di monitoraggio dal basso "Ormai è già tutto deciso", non ci stanno, solo sentirlo scatena una reazione a catena di commenti che attraversano tutto l'iter realizzativo dell'intera opera, fino al prossimo incontro. Ma se proviamo a chiedere quali siano i rapporti con l'Amministrazione locale, la risposta sembra rimasta ad uno di quei lontani pomeriggi della Giunta Domenici in cui i cittadini restavano fuori dalla porta commentando "Qui non ci aprirà nessuno". di Antonio Lenoci

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