Aggressione a Bonanni, denunciata ragazza di Fiesole figlia di PM

Sarebbe stata una 22enne di Fiesole figlia di un pm in Servizio a Prato a lanciare il fumogeno che ha raggiunto il giubbotto del leader della Cisl. Bonanni: “Se mi prendevano in faccia con quel bengala, mi ammazzavano”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 settembre 2010 12:25
Aggressione a Bonanni, denunciata ragazza di Fiesole figlia di PM

“Se mi prendevano in faccia con quel bengala, mi ammazzavano”. Così il leader della Cisl Raffaele Bonanni dalla pagine del quotidiano La Stampa dopo l'aggressione subita ieri durante la festa del Partito Democratico a Torino. E a lanciare quel bengala, sempre secondo il racconto fatto dal quotidiano torinese, sarebbe stata una ragazza fiorentina. “Rubina Affronte, 22 anni, di Fiesole, figlia di Sergio un pm in servizio a Prato.

Studentessa di psicologia a Torino” si legge nel resoconto a pagina 2 del quotidiano dove si spiega che “gli investigatori della Digos di Torino l'hanno catturata subito dopo il lancio del bengala contro Bonanni. Le videocamere di Sky e i foto-reporter hanno fissato la sua immagine, in un gesto plastico, proprio nel momento in cui alza un braccio, con il fumogeno già acceso stretto in pugno, per tentare di colpire il segretario della Cisl”. La ragazza sarebbe già stata denunciata in passato per invasione di terreni ed edifici. Il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, ha inviato una lettera al segretario generale della Cisl di Firenze, Roberto Pistonina, nella quale esprime “la più convinta solidarietà a tutta la Cisl per la inqualificabile aggressione subita a Torino dal segretario generale Bonanni”. Barducci ha accompagnato il messaggio di solidarietà al sindacato con una serie di riflessioni “sul significato che assumono i ripetuti episodi di violenza politica attuati da un gruppo di ‘guastatori’ che hanno messo nel mirino la festa nazionale del Pd e gli ospiti che vi partecipano”. Secondo il presidente della Provincia “la scelta di un spazio democratico come luogo per mettere in scena uno spettacolo di intolleranza, corrisponde ad un disegno fin troppo chiaro.

Con la scusa di contestare via via gli avversari politici e poi anche quelli sindacali, si vuole in realtà delegittimare un percorso politico che una parte della sinistra ha avviato da tempo e con convinzione. Anche i tempi di rinascita di questo nuovo squadrismo non sono casuali. Nel momento in cui si sta profilando una crisi politica che ha messo in ginocchio il governo del Paese, proprio nel momento in cui stanno esplodendo gli effetti della disoccupazione su migliaia di lavoratori che stanno per esaurire il sostegno degli ammortizzatori sociali, ecco che si lascia riaffiorare una palese strategia di tensione politica”.

“Non è un caso – fa notare Barducci - se autorevoli personaggi scambiano volutamente le vittime con gli aggressori, finendo per mettere sotto accusa proprio chi, come il Pd a Torino, ha dovuto subire ripetuti attacchi da parte di squadracce che agiscono indisturbate. Il lancio di bengala, che ormai è impedito in qualsiasi stadio di provincia, da qualche giorno viene tranquillamente indirizzato contro i democratici, contro la loro festa e contro i loro ospiti”. “In questo preoccupante clima di intolleranza – termina la lettera del presidente - credo sia compito delle forze politiche in primo luogo, ma anche del sindacato e delle forze di rappresentanza sociale, pretendere il rispetto delle regole democratiche.

La storia, anche recente, del nostro Paese, ha dimostrato che i lavoratori, qualunque tessera sindacale abbiano avuto in tasca, all’occorrenza hanno saputo arginare in modo compatto ogni deriva antidemocratica. Questo è uno dei momento in cui occorre tenere alta l’attenzione di tutti”.

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