Manovra Finanziaria: il Pd la giudica sbagliata... anche il Pdl

Le proposte di modifica alla manovra governativa presentate in commissione dalla maggioranza sono ben 1.116 del Pdl e 89 dalla Lega. Dall'opposizione sono arrivati 823 emendamenti dal Pd, 149 dall'Idv e 293 dall'Udc. Il 23 giugno manifestazione a Roma.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 giugno 2010 14:32
Manovra Finanziaria: il Pd la giudica sbagliata... anche il Pdl

Al grido, "la manovra è sbagliata" è cominciata questa mattina al Palalottomatica a Roma la manifestazione del Pd contro la finanziaria del governo. Fischi hanno accompagnato il video iniziale nel quale il premier Berlusconi negava la crisi economica in Italia. Intanto, dall'Udc, Casini afferma: ''E' evidente che il governo sulla manovra non ha una bussola e non sa da che parte andare perchè è in stato confusionale''. “La dimostrazione che la manovra è sbagliata - dichiara Oreste Giurlani, sindaco di Fabbriche di Vallico nonchè presidente dell’Uncem Toscana - è dimostrata dalla valagna di emendamenti da cui è sommersa.

Non solo, ma anche dal fatto che la maggior parte delle proposte di modifica presentate in commissione sono della maggioranza con ben 1.116 del Pdl e 89 dalla Lega. Dall'opposizione sono arrivati 823 emendamenti dal Pd, 149 dall'Idv e 293 dall'Udc. Tutto questo avrà un senso. Forse il Governo avrebbe dovuto tenere conto delle difficoltà in cui versano già molte istituzioni e misurare meglio gli interventi. Noi non neghiamo la necessità che una manovra debba essere fatta ma non possiamo accettare tagli strumentali soprattutto ai piccoli comuni, dove ormai sembra di vivere in un ambiente per poveri dove arrivano continuamente cittadini a chiedere come devono fare per andare avanti a causa di tagli ai servizi, tra cui anche quelli sociali”. Giurlani ha ricordato anche che Roma sarà teatro di una grande manifestazione di protesta il 23 giugno, insieme all’Anci per esprimere al Governo tutte le preoccupazioni che vivono gli enti locali, tra cui le Comunità montane a cui si è arrivato addirittura ad azzerare le già modeste indennità di funzione agli amministratori. ''E' importante – ha dichiarato Giurlani - che in modo compatto Uncem, Ancem e Upi portino avanti una battaglia indispensabile per il futuro degli enti locali, dei comuni, a maggior ragione quelli piccoli e montani.

Essere presenti uniti davanti al Senato sarà segno forte di coesione in una battaglia che coinvolge tutti e che respinge quei provvedimenti governativi che ledono l'autonomia degli enti schiacciando lo sviluppo dei territori montani che hanno maggiore bisogno di sostegno e supporto. La manovra – ha aggiunto Giurlani - rischia di spegnere completamente la dignità degli amministratori, mortificati per non avere più strumenti per dare risposte alle sempre più pressanti richieste di cittadini ed imprese.

Mi auguro che tale iniziativa congiunta delle Autonomie Locali sia l’inizio di un unico lungo percorso di lavoro che vede nella coesione sociale di questo Paese e nell’opposizione a politiche economiche assurde che tagliano i servizi e colpiscono duramente i comuni soprattutto quelli piccoli, uno dei principi per non minare le fondamenta di questa Repubblica. La Montagna con il suo importante tessuto produttivo, i piccoli Enti e soprattutto le nostre Comunità Locali vogliono rispetto”. E, intanto, il 25 giugno la Giunta nazionale dell’Uncem sarà ricevuta dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano per un esame delle tematiche che riguardano la montagna e le sue popolazioni.

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