Tradito dal dna: preso rapinatore

Arrestato il secondo complice della rapina in banca dello scorso 15 giugno.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 maggio 2010 14:57
Tradito dal dna: preso rapinatore

E’ stato tradito dal Dna. Romano, cinquantaseienne, è stato rintracciato a Roma e sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Per lui l’accusa di rapina, sequestro di persona a scopo di rapina, porto e detenzione di armi con matricola abrasa in concorso. Il 15 giugno del 2009, con altri complici, aveva messo a segno una rapina ai danni di un istituto di credito di via Pratese. Erano le ore 16,00 circa quando, calandosi dal tetto della filiale attraverso un buco praticato in precedenza, avevano sequestrato gli impiegati presenti per poi aspettare l’apertura a tempo del caveau.

Ingente il bottino: 121.000 euro in contanti oltre a numerose cassette di sicurezza. L’uomo è stato incastrato grazie agli esiti del dna. In particolare sono stati incrociati i risultati delle analisi esperite dalla Polizia Scientifica sulle parrucche sequestrate con quelli effettuati su alcuni mozziconi di sigaretta trovati all’interno dell’appartamento del fermato durante la perquisizione. La corrispondenza dei due test tecnici ha fatto scattare il provvedimento restrittivo. L’altro complice era stato fermato pochi giorni dopo la rapina dagli uomini della Sezione Antirapina della Squadra Mobile, coordinati dal Vice Questore Aggiunto Alessandro Ausenda.

Subito dopo la rapina i due erano fuggiti a bordo di una Fiat Punto lungo l’Autostrada A1. Ad intercettarli nell’immediatezza dei fatti erano stati gli investigatori della Qustura Firenze, che, dopo i primi riscontri ed accertamenti si erano messi sulle loro tracce. Quando i rapinatori all’altezza di Scandicci si erano trovati di fronte al posto di controllo della Polizia prima avevano accelerato la velocità, poi avevano abbandonato l’auto in una piazzola di sosta per fuggire attraverso i campi circostanti.

All’interno del veicolo gli investigatori avevano sequestrato gli oggetti utilizzati dai rapinatori per il travisamento, tra cui, in particolare, alcune parrucche. All’interno dell’auto anche il bottino, che è stato subito recuperato.

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