Mutu: La Procura Antidoping ha chiesto un anno di squalifica

In vista del processo che vede interessato Adrian Mutu, la Procura Antidoping ha richiesto la condanna ad un anno di squalifica. Non compare la recidività, la pena può subire variazioni a seconda dell'esito della sentenza cui potrà seguire il ricorso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 aprile 2010 00:50
Mutu: La Procura Antidoping ha chiesto un anno di squalifica

Era nell'aria, la Procura, come accade in ogni procedimento giudiziario, ha fatto la propria richiesta in merito alla pena da comminare al calciatore viola Adrian Mutu. Si temeva in casa Fiorentina la decisione relativa alla preoccupante aggravante della recidività, il giocatore in passato era stato trovato positivo ai controlli svolti dal Club inglese in cui militava, ma tali controlli furono svolti in via privata extra campionato, e solo successivamente recepiti quali comportamento antisportivo. Il riassunto dei fatti è stato diramato in una nota da Violachannel: "L'Ufficio di Procura Antidoping ha disposto il deferimento dell’atleta Adrian Mutu al Tribunale Nazionale Antidoping del CONI, per il riconoscimento della responsabilità in ordine alla violazione dell’art.

2.1. del Codice WADA in relazione alle positività per presenza di metaboliti di Sibutramina, in occasione dei controlli antidoping disposti rispettivamente al termine della gara di Campionato di Serie A Fiorentina–Bari, disputata a Firenze il 10 gennaio 2010 ed al termine della gara di Coppa Italia Fiorentina–Lazio, disputata a Firenze il 20 gennaio 2010, con conseguente applicazione della squalifica per un anno, ai sensi dell’art. 10.4 del Codice WADA" Inoltre aggiunge la Società: "L’ACF Fiorentina, prima di intraprendere qualsiasi azione, rimane in attesa di conoscere la sentenza del Tribunale Nazionale Antidoping che, si presume, si pronuncerà tra qualche settimana" Il Tribunale potrà comminare una pena maggiore, qualora riscontrasse elementi ritenuti di maggiore rilievo, oppure, come auspicano i difensori del fenomeno, lui stesso e l'ambiente viola, potrebbe essere ridotta in virtù delle memorie depositate dai legali, delle dichiarazioni indirizzate ad inserire varie scriminanti tra le quali la mancata presenza dei principi attivi, delle sostanze contenute nelle pasticche prese dal calciatore. Permane la "grave negligenza" così la definiscono i difensori di Mutu, nell'aver assunto una sostanza non sottoposta preventivamente al vaglio dello staff medico sanitario del Club, anche in virtù dei trascorsi dello stesso giocatore che avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione e cautela prima di affidarsi ad un prodotto sconosciuto che si è dimostrato contenere Sibutramina, sostanza rientrante tra quelle proibite dalla normativa antidoping. La squadra intanto si è allenata regolarmente in vista del confronto di sabato contro il Parma, gara che vedrà l'arbitraggio del fischietto De Marco. di Antonio Lenoci

Collegamenti
In evidenza