Mantenere «l’eccezionale valore universale di Firenze». È l’obiettivo del secondo Piano di gestione del centro storico patrimonio mondiale dell’Unesco il cui schema è stato approvato dalla giunta nei giorni scorsi.
«Il piano di gestione si attiene alle linee guida dell’Unesco e del Mibac ed è conforme al modello redatto dall’apposita commissione consultiva nazionale - ha spiegato il sindaco Nardella –. Le linee guida e il modello prevedono che questo documento sia sottoposto a un monitoraggio e aggiornamento continuo. La durata del primo piano era biennale, 2006-2008. L’apposito ufficio Unesco ha svolto queste operazioni nel biennio e negli anni successivi.
Nel febbraio 2013 sono così iniziati i lavori per la redazione del secondo piano»Nello schema del nuovo documento si sottolinea che la sua peculiarità «risiede in una maggiore attenzione nei confronti di un approccio sostenibile, che vada a soddisfare in modo gli interessi della comunità locale, dei visitatori e degli altri attori operanti nel contesto».In particolare si è focalizzata maggiore attenzione «sull’analisi delle criticità emerse nel rapporto periodico» (impatto del turismo di massa a lungo termine, rischio di esondazione del fiume Arno, mobilità urbana, spopolamento dei residenti del centro storico, inquinamento dell’aria») e nell’«individuazione di relative risposte».
«Come già ispirato il primo, che fu varato nel 2006 – ha concluso il sindaco Nardella – questo nuovo piano non vuole limitarsi ad essere un mero documento tecnico di analisi del territorio ma si propone come strumento strategico e operativo, in grado di coniugare le tante dimensioni territoriali interessate e di individuare azioni concrete». Nello schema approvato c’è un paragrafo dedicato alla partecipazione. «La partecipazione delle comunità locali – si legge nel documento – è un approccio logico e sostenibile per la conservazione del patrimonio e del suo eccezionale valore universale».
Il nuovo piano di gestione, quindi, «oltre a sottolineare l’importanza del coinvolgimento della comunità, vuole elaborare un piano con azioni tangibili e applicabili. Il piano di partecipazione sarà quindi dedicato esclusivamente all’inclusione della popolazione locale nei vari processi di valorizzazione e conservazione del sito Unesco. Il fine quello di comunicare il valore del patrimonio fiorentino, aumentare una maggiore consapevolezza di esso, stimolare un maggior rispetto verso la propria casa».