Alluvione, allarme degli amministratori PD: 'Dov’è il governo?'

FDI: “Di chi sono le responsabilità di 70 anni di incuria del territorio?”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 Maggio 2024 21:59
Alluvione, allarme degli amministratori PD: 'Dov’è il governo?'

Firenze, 11 maggio 2024- Gli amministratori locali del Partito Democratico di Prato lanciano l’allarme sui fondi post-alluvione. “Finora - dicono - sono arrivate solo una parte delle risorse destinate alle somme urgenze, mancano totalmente i fondi destinati alla ricostruzione e ai rimborsi statali per cittadini e imprese. Una situazione intollerabile - continuano - che fino a questo momento è stata arginata solo grazie alla Regione Toscana e al lavoro delle singole amministrazioni locali”.

Ad oggi dal governo sono arrivati solo i fondi per coprire le spese immediate dei soccorsi e quelle relative agli interventi realizzati in somma urgenza. Totalmente scoperto il capitolo degli interventi strutturali e delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico. Nella sola provincia di Prato sono previsti 172 interventi per un importo complessivo di 83 milioni di euro, interventi che al momento non hanno alcuna copertura economica. Infine, il tema dei rimborsi a famiglie e imprese, soggetti che hanno ricevuto solo i contributi della Regione Toscana e che sono in attesa di capire quando arriveranno quelli statali.“Voglio essere chiaro con il governo - dice Matteo Biffoni, sindaco di Prato - i soldi delle amministrazioni locali e della Regione Toscana a un certo punto finiscono.

Solo come Comune abbiamo spostato dal nostro bilancio 11 milioni per intervenire nelle aree più colpite dall’alluvione. Ora, se non arrivano i sostegni promessi da Roma, faremo fatica a mettere in sicurezza tutto il territorio. Tralascio il capitolo dei rimborsi, perché cittadini e imprese, oltre ai soldi del Comune e della Regione Toscana, non hanno visto un euro da parte del governo. Dov’è il fondo per le calamità naturali? Non pretendo che siano stanziati nell’immediato 2,5 miliardi di euro, chiedo solo un po’ di ristori, un po’ di rimborsi per chi in questi mesi è stato colpito dall’alluvione”.

“La Regione Toscana - sottolinea Monia Monni, assessora regionale all’ambiente e alla protezione civile - ha investito 165 milioni di euro per gli interventi di somma urgenza, quindi per ripristinare uno stato di sicurezza accettabile nei luoghi colpiti dall’alluvione subito dopo il 2 novembre scorso. Dal Governo per ora abbiamo ricevuto 33,5 milioni e stiamo aspettando i rimanenti 88,5 milioni, che dovrebbero arrivare a breve. ma su tutto il resto non c'è certezza, in particolare sul fronte dei rimborsi a famiglie e imprese che, per ora, hanno potuto accedere solo alle risorse stanziate dalla Regione.

E' questo il vero problema. C’è un emendamento del Governo che stanzia 66 milioni, ma è un atto inefficace perché non chiarisce chi dovrà gestire i fondi, né in quale 'portafoglio' questi saranno collocati, e questo blocca tutto, in momento in cui anche la gestione Commissariale è scaduta. Ancora meno sappiamo sui fondi per la ricostruzione, una partita tanto corposa quanto importante, con la quale si dovranno ripristinare livelli di sicurezza superiori a quelli precedenti il 2 novembre.

Per questo sono stati stimati interventi da 1,1 miliardi di euro e di queste risorse non sappiamo ancora nulla”.

“Dopo l’alluvione del 2 novembre Prato si è rialzata”, afferma Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale PD “Ma lo ha fatto grazie alla forza dei suoi cittadini, delle sue famiglie, delle sue imprese. Prato è una città che corre e ha bisogno che questa velocità ce la mettano anche le istituzioni. Finora il governo ha messo pochissime risorse e non ha previsto nemmeno un decreto ad hoc come invece è stato fatto per l’Emilia-Romagna. Noi oggi non vorremmo essere qui a denunciare l’assenza del governo.

Lo dico sinceramente, avremmo voluto vedere i parlamentari del centrodestra schierati a difesa della città e del territorio. Noi da tempo siamo pronti a collaborare con tutti per il bene della città, lo abbiamo dimostrato con gli atti parlamentari, con gli emendamenti, con le interrogazioni, tutti finalizzati ad avere risposte certe e chiare per i territori colpiti. Alle parlamentari della destra dico che Prato viene prima del governo, prima dei diktat di partito e anche prima della presidente del Consiglio”.

“Stiamo lavorando nel modo più rapido possibile sugli interventi di somma urgenza”, dice Simone Calamai, sindaco di Montemurlo e presidente della Provincia di Prato. “Certo, se i tempi di finanziamento da parte del governo fossero stati più veloci, avremmo fatto prima molti lavori. Ora da parte dello Stato devono arrivare delle risposte e degli impegni precisi sugli interventi di ricostruzione e di mitigazione del rischio idrogeologico. Questa è una priorità assoluta. Inoltre, torno a chiedere maggiore attenzione da parte di Roma nei confronti delle famiglie e delle imprese che fino ad ora hanno visto solo i contributi erogati dalla Regione Toscana”.

“Lasciamo da parte per un attimo la tristezza nel vedere un partito, quello Democratico, che per tentare di salvare gli ultimi fortilizi elettorali in riva all’Arno e al Bisenzio, torna a strumentalizzare, per bocca dello stato maggiore toscano, la sofferenza delle vittime dell’alluvione degli scorsi 2 e 3 novembre e concentriamoci soltanto sulla sequela di bugie dette da questi signori.

Bugia numero 1: le famiglie hanno ricevuto i fondi erogati dalla Regione, mentre le imprese stanno ancora aspettando. Falso! In realtà la Regione – a causa della lentezza della struttura messa in piedi dal commissario straordinario per l’emergenza, Eugenio Giani – ha erogato ad oggi all’incirca la metà delle risorse previste per le famiglie. L’altra metà sta ancora aspettando. Riguardo alle imprese, fino ad oggi sono stati messi a loro disposizione dal governo nazionale, dal ministero degli Esteri: 100 Milioni di Euro (attraverso il Simest) per le aziende esportatrici e per la filiera, 6 Milioni di Euro per le imprese agricole e 50 Milioni per il recupero della capacità produttiva.

Bugia numero 2: il governo promette soldi, ma nessuno dice chi dovrà gestirne l’erogazione sul territorio. Falso! L’articolo 25 del D.Lgs. 1/2018 (Codice della Protezione Civile), ai comma 2 e 7 spiega chiaramente che l’erogazione delle risorse è in capo alla struttura commissariale e che questa – come da delibera del Consiglio dei Ministri del novembre 2023 – resta in carica per 12 mesi. Quindi la Regione sa bene di chi sia il compito di distribuire le risorse: del Commissario straordinario, ossia di Eugenio Giani.

Bugia numero 3: per erogare i fondi promessi dal Governo serve un decreto ad hoc che non è stato fatto. Falso! I 66 milioni dichiarati da Giorgia Meloni il 13 marzo scorso arriveranno: primo perché a prometterli è stata la Presidente del Consiglio dei Ministri e non Eugenio Giani – che di milioni ne aveva promessi 50 lo scorso 22 dicembre rispondendo al sottoscritto in Consiglio Regionale, ma dei quali è stata persa ogni traccia – e secondo perché il Governo ci sta lavorando e l’iter burocratico è ormai nella sua fase conclusiva. Quelle risorse sono state stanziate e sono in fase di erogazione, questa è la verità. Certo, se nel frattempo la struttura commissariale finisse di erogare i famosi 3.000 Euro a famiglia che ha già a disposizione, quella stessa struttura che avrà poi il compito di erogare i fondi del governo, senza perdere altro tempo, sarebbe meglio…

Ma oltre alle bugie, da questo nervosismo della sinistra pratese emerge anche un altro aspetto: chi ha governato il territorio toscano per 70 anni, ovvero chi ne avrebbe dovuto gestirne la sicurezza e la manutenzione, si permette di attaccare il Governo in carica da meno di 2 anni? All’On. Furfaro e all’Assessore Monni rivolgo un appello: visto che sono così bravi a sollecitare il governo nazionale, si adoperino a sollecitare anche i loro colleghi in Consiglio Regionale affinché partecipino alla Commissione di Inchiesta sulle responsabilità del disastro del novembre scorso, perché – non so se lo sanno – ma lo loro forza politica di appartenenza, ad oggi, pare intenzionata a dissertarne i lavori. Come mai? Non sono loro gli amanti della verità e della trasparenza?" così Francesco Torselli capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale toscano e candidato alle elezioni europee.

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