Vince il Genoa, mestamente

Palladino sigla il vantaggio con un gol beffardo, pareggia Marchionnni appena entrato in campo, ma non può bastare e decide Mesto aiutato da una dormita di Pasqual

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 ottobre 2009 00:30
Vince il Genoa, mestamente

Prandelli decide di sfoderare il tridente. Dentro anche Vargas e Donadel in coppia con Montolivo. Sia il peruviano che Jovetic sono leggermente fuori posizione e fin dalle prime battute lo si capisce, ma se Vargas si incastra nell'interno del centrocampo, per Jovetic è proibitivo il lavoro sulla fascia destra a scapito di un Comotto che deve lavorare il doppio. Dainelli e Gamberini pienamente sufficienti. Parte convinta la Fiorentina ed opera un gran pressing, prima mezz'ora tutta viola con il Genoa relegato nella propria metà campo.

Viola che spingono, costruiscono ma non finalizzano, aggirano anziché verticalizzare e sprecano invece di dare profondità alla manovra. Il Genoa esce alla distanza ed in dieci minuti, gli ultimi della prima frazione, si rende pericoloso in più occasioni. Straordinario Frey su Palladino servito in area da un calcio piazzato. Lo stesso Palladino riceve mettendo fuori tempo l'intera retroguardia della Fiorentina, Frey osserva il guardalinee e nell'indecisione del buttarsi o meno subisce la rete di tacco dell'attaccante rossoblu, uno di quei gol che si vedono nelle partitelle che stai stravincendo, dove ti concedi la finezza sotto porta, ed invece è l'1 a 0. Due episodi da Moviola, una uscita di Amelia su Gilardino che tocca il pallone e poi va giù, e l'altra su un colpo di testa mancato da parte di Montolivo a causa di una vistosa spinta ricevuta in piena area genoana; in entrambi i casi Saccani non accenna neppure ad una riflessione introspettiva, sicuro e sereno lascia correre. Montolivo in serata positiva alterna escursioni geniali palla al piede con aperture a campanile ed appoggi nell'oblìo.

Nel complesso il talento di Caravaggio esalta la squadra viola ma si mangia una rete incredibile, ha la possibilità di battere praticamente un rigore, liberatosi di tutti, solo dall'altezza del dischetto appoggia di piatto ad Amelia. Nel finale colpisce un palo dalla distanza, uno dei due legni in meno di un minuto per i gigliati, ci prova anche con un tiro potente ed angolato respinto in tuffo dall'estremo difensore rossoblu. A partita in corso subentra Marchionni per Jovetic, che rimedia anche un cartellino per simulazione.

L'ex Juve riceve in corsa da Pasqual e pareggia i conti, ma poi la squadra si ferma anziché sfruttare il momento. Dentro anche Zanetti per Donadel, bravissimo Marco nell'abbandonare il campo velocemente per evitare perdite di tempo, inspiegabilmente fermo su se stesso invece Cristiano che dà l'idea di essere infortunato per i lenti movimenti ed il ristretto raggio d'azione in cui opera; riesce a collezionare buone cose ma desta perplessità. Mesto appena entrato (il Genoa si era infatti chiuso) riceve un cross in piena area, con Pasqual che lo rincorre in netto ritardo, infila Frey da pochi passi e per il Genoa sono tre punti d'oro.

Fino a quel momento i giocatori del Genoa erano riusciti anche a perdere palla servendosi da pochi metri l'un l'altro. Il tridene non funziona e l'ingresso di Castillo nel finale (fuori Pasqual) serve solo a vedere il Nacho tentare l'incornata in tuffo. Poche palle servite agli attaccanti e poca verve da parte degli stessi. Mutu, sulla ribattuta di Amelia al tiro potente di Montolivo, ha il pallone buono per la rete decisiva ma si inceppa, scivola, si perde. 4 corner a zero per la Viola, tante occasioni, due legni colpiti, due episodi da moviola fortemente dubbi; potremmo dire che la Fiorentina ha giocato meglio del Genoa (ma così è stato anche con il Napoli), però il calcio è strano, se non concretizzi non convinci e se non la metti dentro (a patto che concedano la convalida, ndr) non fai punti.

Ci sono squadre che giocano peggio ma che fanno risultato, altre che arrancano ma vanno ai punti come i piloti che concludono la corsa in cui sono già usciti tutti di pista. Cosa accade alla Fiorentina? Stanchezza, mancanza di alternative valide? Il gruppo sta lavorando e l'assetto tattico era stato trovato, a Genova Prandelli ha stupito schierando un attacco spregiudicato, ma solo sulla carta, mentre invece occorrerebbe esserci con la testa prima che con i numeri. Prandelli nel dopo gara: "E' stata una buona gara, abbiamo fatto bene.

Già sul pareggio eravamo scontenti. Sono orgoglioso di questi ragazzi, che giocano con grande intensità tante partite. Abbiamo avuto delle opportunità, il calcio è così: nelle ultime gare qualcosa non ha funzionato. Il tridente? Marchionni arrivava da un infortunio, non avevamo altri esterni. Siamo andati bene, specie nel primo tempo: dopo lo svantaggio avevavmo l'esigenza di allargare il gioco. Le decisioni arbitrali? Nelle ultime partite qualche episodio sfavorevole c'è stato. Cerchiamo sempre la vittoria, è stata una delle partite migliori fatte in trasferta.

Ho detto ai ragazzi di non scoraggiarsi, continuando così gli episodi arriveranno anche a nostro favore" Parola del tecnico, nessun dramma, solo rialzarsi subito perché i tempi sono ristretti e con il Catania occorre ritrovare i tre punti ed il trampolino per l'impegno europeo in casa di mercoledì prossimo; contano tecnica, tattica, moduli ed episodi ma il carattere vincente si forma solo con la maturazione sul campo. di Antonio Lenoci

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