I disagi dei pendolari del Valdarno discussi in Provincia

L’assessore della Provincia di Firenze con delega alla mobilità ed ai trasporti, Fedeli, ha risposto a due interrogazioni di Giunti e Prosperi (Pd) e Calò e Verdi (Prc-Pdci-Sc) sui disagi lamentati dai pendolari del Valdarno. La risposta di Ferrovie.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 settembre 2009 16:14
I disagi dei pendolari del Valdarno discussi in Provincia

I DISAGI DEI PENDOLARI DEL VALDARNO Sui forti disagi che subiscono i pendolari del Valdarno per treni in ritardo, diminuzione delle carrozze e sulla sicurezza della Galleria di San Donato l’assessore alla mobilità e trasporti Giuliano Fedeli ha risposto a due domande d’attualità di Giunti e Prosperi (Pd) e di Calò e Verdi (Prc-Pdci-Sc). “Abbiamo chiesto spiegazioni alle Ferrovie che ci hanno mandato una lettera dove chiarivano che le domande si riferiscono ad un ritardo dello scorso 15 luglio nella fascia d’orario utilizzata dai pendolari a causa di un guasto agli scambi deviatoi e che ha riguardato i treni tra San Giovanni e Figline Valdarno.

Non solo, a causa di un problema il treno 3164, che è il più utilizzato dai pendolari del Valdarno, ha viaggiato con sole sei vetture invece delle tradizionali undici. Di regola, in questi casi, si applica una procedura di emergenza per fare arrivare da Firenze un treno a San Giovanni e farlo ripartire da San Giovanni in concomitanza con il 3164. Purtroppo il guasto agli scambi ha impedito la partenza. Secondo le Ferrovie – ha aggiunto l’assessore Fedeli – il ritardo medio per chi utilizza questi treni è di un minuto a Campo di Marte e solo in due casi il ritardo è arrivato a 5 minuti.

Io credo che dopo una risposta del genere come politici, come amministratori, come fruitori delle ferrovie, come pendolare come sono io, il minimo che potremmo fare è quello di indignarci. Perché, al di là della risposta, il dato di fatto è che le Ferrovie non funzionano. E’ inutile che ci diano questa risposta e io mi impegno come assessore, per quello che mi sarà possibile e per quello che i miei uffici potranno fare, di indignarmi e di proporre un documento, prima alla Giunta e poi al Consiglio, affinché la nostra indignazione arrivi alle ferrovie.

Perché la loro risposta non è soddisfacente e non è vero che quanto accaduto capita ogni tanto: qui siamo sempre cronicamente in ritardo, i treni sono sporchi, i bagni sono sprangati, le porte sono chiuse perciò hanno ragione coloro che reclamano un servizio migliore. Anche con le altre istituzioni dovremo affrontare il problema ferrovie”. Soddisfatto si è detto Giunti perché: “I pendolari di Valdarno e Valdisieve sono molto preoccupati, prima di tutto per le problematiche evidenziati: bagni, carrozze chiuse e altro e pi perché con l’avvento del Memorario c’è stato un peggioramento del servizio, soprattutto per i pendolari.

Come Provincia ci faremo carico presso la Regione e verso Trenitalia affinché i nostri pendolari possano subire i minori disagi possibili”. Anche per Verdi: “Fa piacere notare che l’Assessore ha una conoscenza diretta della situazione in cui vengono a trovarsi i pendolari della nostra Provincia e mi fa piacere anche il modo accalorato con il quale l’Assessore ha descritto una situazione che vive sulla propria pelle. Dopo quanto successo, già tre giorni dopo la situazione era nuovamente di difficoltà per un cantiere.

Siamo d’accordo nella fase di critica, ora sta a noi amministratori cercare, anche come Consiglio ma soprattutto come Giunta, richiamare Trenitalia al rispetto degli impegni che vengono presi. Va sottolineato, inoltre, che è preoccupante la coincidenza, che non è casuale, del fatto che a un aumento delle corse della cosiddetta freccia rossa della linea dell’alta velocità corrisponda una dichiarata riduzione delle corse che interessano i pendolari e le persone che tutti i giorni prendono il treno per andare a lavorare”.

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