Casa: oltre 2500 nuovi alloggi popolari in due anni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 giugno 2009 23:05
Casa: oltre 2500 nuovi alloggi popolari in due anni

di Barbara Cremoncini
Firenze- Un programma straordinario per fronteggiare l'emergenza abitativa in Toscana. Si tratta di un investimento di 143 milioni di euro che consentirà nei prossimi due/tre anni la realizzazione di almeno 2500 nuovi alloggi, metà dei quali saranno disponibili entro la fine del 2009. Lo ha deciso oggi la giunta e ne hanno dato notizia il presidente e l'assessore alla casa nell'incontro con la stampa a fine mattinata.
Il provvedimento, che sarà operativo entro pochi giorni, fa leva su diverse possibilità di reperimento di nuovi alloggi: dall'acquisto sul mercato al ripristino del patrimonio esistente, alla nuova costruzione.

E' uno sforzo finanziario enorme che, come ha sottolineato il presidente, va ad aggiungersi all'investimento di 180 milioni previsto dal nuovo piano di edilizia residenziale pubblica, con ricadute positive, oltre che sull'emerg enza abitativa e quindi sul tessuto sociale della regione, anche sull'economia e sull'occupazione. Le misure urgenti varate dalla giunta si articolano in 5 diverse misure, alcune delle quali sono in grado di partire fin dalle prossime settimane e potranno quindi dare risposte concrete entro sei mesi, un anno.
La prima ad essere attuata sarà la misura che prevede il ripristino e la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico esistente, per un totale di 25 milioni di euro che porteranno, a fine lavori, all'assegnazione di almeno 750 nuovi appartamenti.

Una seconda misura, che sarà realizzata per una metà entro il 2009 e il resto entro i prossimi due anni, prevede un investimento di 55 milioni di euro per recupero, nuova costruzione e acquisto sul mercato di un totale di almeno 450 nuovi alloggi. Un terzo provvedimento prevede agevolazioni per la realizzazione di alloggi di edilizi a residenziale sociale da destinare alla locazione, a canone sostenibile per almeno 25 anni, tramite recupero, nuova costruzione, utilizzazione di immobili esistenti ed immediatamente disponibili.

Si tratta di 45 milioni per un minimo di 900 nuovi appartamenti. Agevolazioni, per un totale di 5 milioni di contributi, sono inoltre previste per singoli nuclei familiari, per favorire le giovani coppie e coloro che vivono in Comuni con forti disagi abitativi. Si pensa di creare oltre 170 nuovi alloggi. Interventi pilota nel campo della bioedilizia, e nella creazione di strutture abitative temporanee, plurifamiliari a livello sperimentale saranno incentivati grazie allo stanziamento di 13 milioni che permetterà la costruzione di circa 130 abitazioni.

Il presidente ha sottolineato come l'intervento sulla casa si inserisca nel quadro delle iniziative che la Regione ha varato in campo sociale ed economico per sostenere il reddito dei lavoratori colpiti dalla cri si, estendere l’offerta dei servizi e gli interventi in modo da contenere le pesanti ricadute a livello sociale e salvaguardare i diritti fondamentali di tutti i cittadini, a partire dalle fasce più deboli. Tutto questo avviene, sottolinea il presidente, in controtendenza con quanto fa il governo nazionale, che ha esteso le funzioni attribuite alle regioni, ma senza trasferire le risorse.

La Toscana ha così dovuto sostituirsi sempre più spesso al governo, facendo fronte con risorse proprie alle necessità lasciate scoperte dai tagli (vedi scheda a seguire). La Toscana, come è stato ricordato, non si è tirata indietro e ha potenziato servizi essenziali come la tutela della salute, gli asili nido, i servizi sociali e per i non autosufficienti, il credito alle imprese e il sostegno ai redditi dei lavoratori. Una Toscana dei servizi che si allarga, dunque, a dispetto delle scarse o inadeguate risposte da parte del governo.
Tagli trasferimenti statali
Dal Governo centrale più funzioni meno risorse.

La progressiva attribuzione di funzioni alle regioni e agli enti locali senza il trasferimento delle relative risorse sta mettendo in difficoltà il sistema delle autonomie “spostando” sulla Regione la richiesta di interventi in sostituzione dei tagli ai trasferimenti statali. Tre sono i settori critici, quelli più colpiti dalle forbici del governo Berlusconi:
1. Trasporto pubblico e viabilità
2. Emergenze naturali
3. Politiche sociali
Poi l’emergenza crisi, dove è stato necessario prevedere risorse integrative sul bilancio regionale, non coperte da trasferimenti nazionali.
Trasporti
Venuto meno il contributo statale erogato alle aziende di trasporto, su ferro, gomma e per mare, per i tratti socialmente significativi ma economica mente non redditizi.

E’ il caso del contratto con Trenitalia (dove il mantenimento delle tratte minori comporterebbe un maggiore onere di circa 5 milioni), con le aziende di trasporto locale, con le linee marittime regionali (dove è richiesto un intervento della regione dai 3 ai 5 milioni).
Viabilità
Anche rispetto alla manutenzione delle strade provinciali il taglio del contributo statale (per 15 milioni annui) mette in serie difficoltà le Province, rendendo impossibile il mantenimento. La Regione è intervenuta con proprie risorse, finalizzate alla manutenzione straordinaria.
Protezione civile
Tagliati i fondi del contributo annuale statale di circa 8 milioni e poi azzerato a partire dal 2008.

Si tratta di fondi necessari per fronteggiare le emergenze come quelle che si sono avute da novembre 2008 e febbraio 2009 e per le quali è stato necessario integrare con 5 milioni sul bilancio regionale i fondi statali del 2007. Dal 2009 non potremo più disporre di risorse nazionali per cui sarà necessario creare un fondo interamente regionale, spostando le necessarie risorse da altri interventi.
Servizi sociali
E’ qui che si avvertono i maggiori effetti dei tagli dei trasferimento statali.

Non è stato confermato per il 2010 il finanziamento di 28 milioni per il fondo nazionale per la non autosufficienza; nonostante questo rilevante minore trasferimento la Regione Toscana assicura con proprie risorse il fondo integrativo di 80 milioni. Dopo il taglio operato nel 2008 sul fondo sociale per i comuni, parzialmente compensato in Toscana da un anticipo agli enti locali per 8 milioni, la situazione si sta ripetendo per il 2009, determinando difficoltà di bilancio alle amministrazioni comunali, trattandosi di servizi ritenuti in Toscana essenziali.

E’ appena iniziata la discussione sul fondo sanitario che se confermato sui livelli previsti dalla finanziaria 2008 è del tutto insufficiente a garantire gli attuali livelli di prestazioni sanitarie.
Le scelte a livello governativo avvengono al di fuori dell’avvio effettivo del federalismo fiscale, permanendo tuttora il divieto di modifica delle aliquote comunali e regionali, anche solo attraverso rimodulazioni delle stesse.

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