Basket, Siena: Messina, Minucci e Pianigiani parlano di basket a 360 gradi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 settembre 2008 11:08
Basket, Siena: Messina, Minucci e Pianigiani parlano di basket a 360 gradi

Si è tenuta prima del Memorial Bellaveglia una conferenza stampa che ha visto protagonisti il presidente della Montepaschi Mens Sana Basket Ferdinando Minucci, il coach del Cska Ettore Messina ed il coach della Montepaschi Mens Sana Basket Simone Pianigiani. Ferdinando Minucci: “Sono i due migliori allenatori d’Europa – esordisce il presidente della Montepaschi Mens Sana. Ettore lo ha già dimostrato, Simone sta rincorrendo ma ha preso un bel passo e vediamo cosa succederà”. “Questa – prosegue Minucci - è diventata un’occasione per incontrare Messina che da italiano e da grande allenatore ci onora ogni anno della nostra presenza.

Un rito che è diventato scaramantico perché porta bene ad entrambi. Siamo di fronte all’ennesima stagione straordinaria del basket europeo e chi si prova a dire che la pallacanestro è in crisi dovrà fare i conti con noi. Il miraggio della Nba si è trasformato in un esodo al contrario verso l’Europa. Il movimento Europeo non è in difficoltà e ritengo che in funzione delle licenze Euroleague molte squadre italiane abbiano investito molto. Siamo fiduciosi: quello che sta per cominciare sarà un campionato italiano di alto livello”. E’ un’estate turbolenta per la pallacanestro italiana.

Minucci, però, ha le idee chiare” Sono le istituzioni sportive che non riescono a tenere il passo con i tempi. Questa non è una polemica verso la Federazione, semplicemente un constatazione. Il nostro passo è diverso e quindi l’impossibilità di dialogare con un linguaggio comune porta ad una crisi politica, che non è diversa da una crisi reale. Noi facciamo parte del mondo del professionismo e lavoriamo anche per mettere in piedi iniziative, come quelle di Firenze, per dimostrare che siamo più vicini al movimento rispetto a chi è preposto per farlo.

Questo è un segnale di qualità”. Poi sulle proposte di modifica dei regolamenti per il numero di stranieri: “Non si può modificare le norme pensando che i giocatori diventino bravi perché hanno norme che li tutelano. Dobbiamo far crescere il movimento partendo dalla base: questo dovrebbe fare la Federazione. La crisi nasce da questa impossibilità di comunicare: abbiamo mission diverse ma obiettivi che potrebbero essere comuni: noi dovremmo partiamo dal professionismo, gli altri dalla base. Ettore Messina: “Vorrei ringraziare Minucci perché mi onora di una considerazione e di un rispetto che venendo da un rivale storico è un segnale importante.

Siamo molto contenti di essere tornati a Siena. Spero che ci porti bene perché l’anno scorso sono stato uno dei primi ad aver pronosticato la Montepaschi alle F4, l’augurio è di nuovo quello di ritrovarci a Berlino. E a Simone chiederei di andare un po’ piano perché se continua con questo ritmo si mangerà tutti, non solo i record”. “Per quanto riguarda il campionato italiano – prosegue il coach - condivido la valutazione di Minucci: la nuova modalità di accesso all’Euroleague ha ingolosito tanti club storici italiani che si sono rinforzati per poter raggiungere l’obiettivo del contratto permanente.

Certo, però, la Mens Sana in campo e fuori ha un vantaggio che gli altri si devono preoccupare di colmare”. Infine sulla formazione degli italiani: “Porto un esempio: Amoroso si batte bene in Nazionale ed è riuscito a trovare uno spazio giocando dei minuti di medio livello. E’ impossibile pensare che un ragazzo di 18 esca dagli juniores e sia pronto a competere ad alto livello. O riusciamo a trovare una situazione dove i ragazzi competano in un campionato formativo oppure ne perderemo per strada o un sacco.

Per un Lechtaler che quest’anno magari riescirà a rubare 10 minuti ne perderemo per strada altri 4 o 5. Simone Pianigiani: “Sono felice di giocare una partita come questa. Sapete come il club ci mette sempre nelle condizioni di prepararci al meglio. E non dimentico come il primo anno da capo allenatore, quando dopo qualche mese non avevamo ancora vinto nulla, le parole dalla Russia di Ettore sono state una spinta importante per un giovane allenatore come me”. “Credo la questione – prosegue Pianigiani in riferimento al problema della formazione - sia il vuoto che c’è nel il momento in cui un ragazzo finisce l’attività giovanile in Italia.

L’America da l’idea di come un giocatore non ha finito la sua formazione a 18 anni semplicemente perché diventa maggiorenne. In Italia chi ha 18 o 19 anni, magari perché fa presenze in nazionali giovanile, automaticamente acquisisce ha lo stato di giocatore, glielo danno soprattutto gli agenti che si muovono in questo tipo di situazione. Fare da noi un campionato Under 21 diventa difficile. Anche l’idea della Seconda Lega Spagnola (solo due extracomunitari) ha poi incontrato difficoltà per la ricerca del risultato finale che ha riempito le squadre di passaportati.

Le cose vanno viste veramente tutte insieme ma di sicuro è il problema è individuare il percorso da far seguire ai ragazzi per prosegue la formazione dopo il settore giovanile. Alla fine è Pianigiani a rivolgere una domanda a Messina: “La regola dei due russi sempre in campo ha portato benefici a livello di pubblico? “Assolutamente no – ha risposto il coach del Cska. In Euroleague (dove c’è libertà di circolazione per gli stranieri) riempiamo il palazzo. In campionato, per esempio, nella finale con il Khimki non abbiamo raggiunto nemmeno i 3.000 spettatori” E le difficoltà tecniche? “Un esempio: più di una volta, con Savrasenko gravato di falli, ho tirato fuori Langdon o Papaloukas per mettere un russo sul perimetro e inserire Andersen sotto.

Sono delle forzature che poi si riflettono sullo spettacolo”.

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