Partito Democratico della Toscana: il cambiamento necessario e i vecchi rituali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 aprile 2007 00:05
Partito Democratico della Toscana: il cambiamento necessario e i vecchi rituali

Se per la Margherita questa era una svolta attesa con serenità, per i DS è tutta un’altra storia. Ma a Firenze, poi, la fine dei Ds è avvenuta con molto meno pathos e disperazione di quello che si poteva pensare alla vigilia, nonostante l'addio ufficiale ai Ds e al Partito democratico pronunciato da Fabio Mussi al congresso. La fusione tra Ds e Margherita che darà vita al nuovo Partito democratico avrà inevitabili ripercussioni anche sul piano locale.
“Basta alzare lo sguardo al cielo per capire quale è la priorità del Partito democratico della Toscana: quello che tutti consideriamo il problema dei problemi e cioè la grande catastrofica minaccia dei mutamenti climatici, richiamata ormai anche dai maggiori leader mondiali da Blair a Clinton a Royal.

Non piove e i nostri fiumi e invasi, l’intera mappa idrica regionale fanno registrare livelli critici anche oltre il 50 per cento in meno delle portate storiche. La riduzione degli sprechi e l’ammodernamento della rete di distribuzione idrica è la principale prova con cui la politica in Toscana deve misurarsi. La questione del riscaldamento globale è stata in primo piano nei congressi della Margherita e dei Ds e interessa i cittadini e soprattutto i giovani preoccupati di un clima impazzito che produce danni e devastazioni e che, come dimostrano tutte le proiezioni scientifiche, tra 50-70 anni metterà a rischio desertificazione intere aree ed economie della Regione a partire dalle zone umide e dalle fasce costiere della Maremma, del pisano e della Versilia”.

Così Erasmo D’Angelis (Margherita), presidente della commissione territorio e ambiente del consiglio regionale, indica quello che considera “il primo grande obiettivo per il partito democratico toscano”. “Più concretezza e più futuro – continua D’Angelis – significa non limitarsi agli appelli ma mettere in campo politiche di governo e risorse per ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera e la dipendenza dal petrolio, puntare sull'efficienza energetica e sulle energie pulite, sull'ambiente con le sue urgenze come la lotta contro l'abusivismo e le ecomafie, la tutela della biodiversità e della natura, contrastare con decisione il dissesto idrogeologico a partire dall’insicurezza idraulica dell’Arno e la morsa dell'inquinamento nelle nostre città.

Parlare di questo significa parlare di economia, di società, di modernizzazione del sistema produttivo, di identità. E solo così apriremo davvero porte e finestre del Partito Democratico per renderlo vincente, attraente e soprattutto utile”.

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