Ecco i veri motivi dell'esodo a Roma della Borsa del Turismo Congressuale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2007 23:47
Ecco i veri motivi dell'esodo a Roma della Borsa del Turismo Congressuale


di Enrico Bosi, consigliere di Forza Italia

Stava già scritto nelle stelle il destino della BTC di Firenze. Il suo trasferimento era diventato una certezza quando a Rimini si sono accorti che Roma è diventata la piazza migliore per ospitare un simile evento. A Roma, infatti, il 22 marzo si inaugurerà il "GLOBE", un progetto nato dalla collaborazione tra la nuova Fiera di Roma e il Gruppo Rimini Fiera. Obiettivo dell'evento quello di costruire la più grande occasione d'incontro tra la domanda e l'offerta del settore turistico e lanciare così un nuovo punto di riferimento che, il prossimo anno, potrebbe costituire una risposta alla BIT di Milano.

E se per gli organizzatori la parola concorrenza è tabù, lo scopo è proprio quello di inserirsi nel contesto fieristico italiano, attualmente guidato proprio dal capoluogo lombardo. Il GLOBE raccoglierà nella capitale oltre mille buyers, ospitati in quattro grandi padiglioni allestiti ciascuno con un layout espositivo differente per agevolare percorsi ed incontri mirati. Di fronte ad un gigante fieristico come quello romano appare così ridicola la proposta avanzata dall'Assessore alle attività produttive, Silvano Gori, che parla di cercare qualcosa di alternativo nel settore dell'offerta turistica, per sostituire l'evento perduto, "purchè non si tratti di semplici fotocopie".

Ma il punto è proprio questo: con due poli attrattivi, come Roma e Milano, pensare di creare un evento alternativo in quel settore è pura follia, anche considerato l'esito negativo della BTC fiorentina del 2006 e la progressiva erosione di partecipanti alle manifestazioni fieristiche organizzate a Firenze. D'altronde la città cosa offre? Il tirammolla sull'apertura di padiglioni sequestrati perché ancora non a norma, costi altissimi e non competitivi a fronte di carenti servizi offerti, la scarsa appetibilità della Fortezza, priva di strutture ricettive adeguate e poco raggiungibile nonostante la sua centralità, il profluvio di parole spese su un nuovo auditorium, nemmeno progettato e neppure individuato nella sede.

A ciò si aggiunga uno scalo aeroportuale insufficiente per tutte le problematiche e le carenze che lo penalizzano gravemente. E a coronamento del pessimo quadro fieristico fiorentino le notizie di altri abbandoni eccellenti a favore di altre città e centri fieristici. Condividiamo totalmente l'amaro commento di Vincenzo Bonelli e Gabriele Berlincioni: Il mondo cammina, Firenze no.

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