Bretton Woods: a 35 anni esatti dalla manovra di Richard Nixon esce il libro che ne svela gli intenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 agosto 2006 12:24
Bretton Woods: a 35 anni esatti dalla manovra di Richard Nixon esce il libro che ne svela gli intenti

Uscirà a settembre l'undicesimo titolo della collana «Storia delle Relazioni Internazionali» diretta dal Prof. Ennio di Nolfo. Intitolato Il governo del dollaro (Polistampa, pp. 254, euro 16), il libro racchiude un originale studio del ricercatore fiorentino Duccio Basosi sulle scelte di politica economica internazionale compiute dall'amministrazione statunitense presieduta da Richard Nixon, in occasione del 35° anniversario dalla sua decisione (15 agosto 1971) di abolire la convertibilità del dollaro in oro e con essa il sistema economico di Bretton Woods.

Duccio Basosi offre un'approfondita ricostruzione della politica economica americana dei primi anni Settanta, ma gran parte del suo lavoro ruota proprio intorno a quel famoso Ferragosto dimostrando, anche grazie ai numerosi documenti inediti, che la decisione di Nixon, per molti storici inconsapevole e inevitabile, fu invece ragionata e deliberata.

Bretton Woods è il nome della cittadina del New Hampshire (Usa) dove nel 1944 si riunì la Conferenza Finanziaria Internazionale. Stati Uniti, Gran Bretagna e altri 43 Paesi, appena usciti dal secondo conflitto, volevano venirne fuori anche economicamente: per questo fissarono alcune regole e crearono istituzioni come la Banca Mondiale (BIRS) e il Fondo Monetario Internazionale.

Furono stabiliti tassi di cambio fissi tra le loro valute, mentre il valore del dollaro veniva ancorato all'oro. Si costruivano così le basi per un sistema di "liberismo controllato".

Entrato in funzione nel 1945, il sistema cominciò dalla metà degli anni Sessanta a risentire di alcuni problemi tecnici. "Davanti a una crisi tecnica di funzionamento di un sistema - sostiene però Basosi - questo si può 'ritoccare' o abolire, passando a qualcosa di alternativo. La mia tesi è che il sistema si potesse ritoccare, come già aveva provato a fare la precedente amministrazione (Johnson).

Con Nixon si passò alla seconda strategia, ma senza costruire un altro sistema. Ecco perché lo squilibramento e la crisi, avvertita soprattutto in Europa: da un sistema di tassi di cambio fissi, da una regolamentazione dell'economia internazionale si entrò bruscamente in un sistema in cui era sostanzialmente il mercato (o i rapporti di forza tra i paesi) a determinare tassi di cambio e flussi economici internazionali".

La decisione presa da Nixon e tutta l'azione politica che la prepara e l'accompagna (compresa un'ampia opera diplomatica, ma anche di braccio di ferro con i Paesi europei) rafforzerà il ruolo degli Usa nell'economia globale, ponendo le condizioni, o le premesse, per quella loro capacità di governo dell'economia del pianeta che oggi siamo abituati a vedere.

Finché il dollaro era ancorato all'oro e alle altre valute, gli Usa dovevano operare per rispettare quella parità e non potevano distribuire arbitrariamente la propria moneta per il mondo, generando inflazione. Ora invece, liberi da quelle briglie, sono in grado di finanziare all'estero tutte le operazioni che vogliono, semplicemente stampando moneta. Questo farà irritare gli altri paesi, soprattutto in Europa. Il libro di Basosi è anche la storia di come gli europei, per rispondere a quello che percepiscono come un sopruso, cercheranno di organizzarsi già da allora per costruire una comune valuta, ma soprattutto un forte blocco monetario; mentre gli Usa, dall'altra parte, mineranno sistematicamente i tentativi europei di arrivare a una sufficiente stabilità (non a caso il nostro "Serpentone" fallirà).

Ma se tutto ciò è grossomodo storia nota, l'originalità del lavoro di Duccio Basosi sta nell'analisi del momento in cui gli Stati Uniti decidono se consolidare il vecchio sistema o farlo cadere.

"L'operato di Nixon non fu casuale, né obbligato, ma frutto di una decisione politica. Naturalmente - spiega Basosi - egli non aveva la coscienza esatta di tutte le conseguenze che ne sarebbero seguite, però le affermazioni dei protagonisti della manovra americana dimostrano una loro piena coscienza d'azione". Basosi è stato il primo ricercatore al mondo, nel 2002, a consultare le carte del Ministero del Tesoro statunitense '69-'73, e nel Governo del dollaro offre ampi stralci di questi e di altri importanti documenti, a convalida della sua tesi, che propone al lettore uno sguardo nuovo su una vicenda che ha rappresentato una svolta nella storia del capitalismo e un momento cruciale per il processo di formazione dell'Europa.

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