Sport&disabili: II edizione del Memoriale di Silvano Dani e Stefano Bruni.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 marzo 2006 23:15
Sport&disabili: II edizione del Memoriale di Silvano Dani e Stefano Bruni.

Non vedenti protagonisti di un week end all'insegna dello sport e della speranza.
Una gara di torball (gioco di squadra con una palla sonora) e una di tiro con l'arco con protagonisti i non vedenti che, tra sabato 1 e domenica 2 aprile, si sfideranno in occasione della seconda edizione del Memoriale di Silvano Dani e Stefano Bruni. Organizzato per celebrare il ricordo di due persone molto care ai soci fiorentini dell'Uic, scomparse nel mese di aprile rispettivamente due e nove anni fa, il torneo si pone l'obiettivo di dimostrare che anche senza l'ausilio della vista è possibile rendersi indipendenti e godere ogni giorno pienamente del dono della vita.
L'evento è stato presentato stamani dal presidente provinciale Uic Antonio Quatraro, dal responsabile sport e tempo libero Uic Niccolò Zeppi, dall'istruttrice di arco Cecilia Trinci e da Domenico Asta della Polisportiva Dani.
Sabato, dopo la Messa alle ore 12 nella parrocchia di SS.

Gervasio e Protasio in memoria di Dani, nel pomeriggio dalle 14,30 prenderà il via il torneo nazionale di torball alla palestra Ridolfi di via Fanti 2. Domenica, invece, sarà la volta del torneo di tiro con l'arco, stavolta presso il campo sportivo di Ugnano, con inizio alle ore 9,30.
"E' nostro desiderio commemorare due persone eccezionali - ha ricordato Quatraro -. Silvano, dirigente dell'Uic nonchè fondatore, circa 30 anni fa, della prima squadra di torball a Firenze, era un uomo appassionato del 'fare da sé', sempre pronto a nuove sfide.

Stefano, invece, nonostante la sua malattia, sfruttava tutte le energie che gli restavano per far del bene agli altri. Questi nostri due amici adesso ci hanno lasciato, ma fra noi è rimasto vivo il loro messaggio: un passo, magari solo uno, ma nella direzione giusta, quella dell'autonomia. Tra le persone che perdono la vista, infatti, alcune cadono in isolamento, altre si rassegnano, altre si limitano ad accettare di buon grado la cattiva sorte. Ma c'è anche chi trova la forza di reagire in maniera positiva, prendendo in considerazione non quello che viene a mancare, bensì ciò che resta.

Ecco, proprio questo profondo messaggio di speranza vorremmo rilanciare nel ricordo dei nostri amici".

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