Il contaballe. Le menzogne per vincere in politica. I politici dicono il vero?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2006 19:45
Il contaballe. Le menzogne per vincere in politica. I politici dicono il vero?

Ieri pomeriggio alla libreria Feltrinelli di via dei Cerretani di Firenze, il massmediologo Klaus Davi ha presentato il suo ultimo libro intitolato Il contaballe. Le menzogne per vincere in politica. I politici dicono il vero?.
La presentazione è iniziata sottolineando l’importanza della presenza dell’autore proprio il giorno dopo il tanto atteso faccia a faccia televisivo tra il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ed il capo dell’opposizione Romano Prodi. È stato infatti questo il tema principale dell’incontro in cui Klaus Davi, è stato introdotto ed accompagnato nella discussione da Francesco Carrassi, direttore del quotidiano La Nazione.
Secondo l’autore il dibattito politico non è stato noioso, anche se molti editorialisti avrebbero voluto vedere uno scontro più acceso, e che ci sarebbe voluta un’atmosfera più soft, magari più adatta ai telespettatori.
I presenti, numerosi, sono intervenuti e hanno fatto domande.


Klaus Davi ha illustrato un sondaggio che ha coinvolto molti giovani di tutta Italia, per capire quanto questi siamo manipolati dalla televisione. Le idee politiche, secondo lui, vengono trasmesse, piuttosto, attraverso l’ambiente familiare, oppure tramite il così detto “voto del mercato” o quello di gruppo, per sentirsi parte un agglomerato importante. La tv fa sentire i telespettatori presi in giro. “Nella prima parte del libro per balle si intendono tutte quelle cose che i politici dicono in modo favolistico” dice Davi “mentre nella seconda parte si parla di balle in senso “positivo”, quasi ottimistico, quando i vari leader politici enfatizzano l’immagine popolare.”
Quando l’incontro con i lettori è terminato, abbiamo avuto occasione di chiedere al famoso massmediologo se secondo lui la televisione come mezzo di comunicazione abbia o meno la possibilità di riscattarsi agli occhi dei telespettatori, e tornare ad avere con loro il ruolo di “voce della verità” che aveva un tempo.

“Sicuramente si”, ha risposto Davi a Nove da Firenze “ma non è un problema che si trova ad affrontare solamente la televisione. Tutti i mezzi di comunicazione iniziano ad avere questo problema. Molte cose dovrebbero cambiare e ci vorrà del tempo”

Andrea Veronese

In evidenza