Ex panificio militare in via Mariti: quali sono le intenzioni dell'amministrazione in merito al recupero dell'area?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 novembre 2005 21:56
Ex panificio militare in via Mariti: quali sono le intenzioni dell'amministrazione in merito al recupero dell'area?

Firenze, 29 Novembre 2005- Quali sono le intenzioni dell'amministrazione in merito al recupero dell'ex panificio militare di via Mariti? La Rubens Immobiliare ha già effettuato il rogito definitivo di acquisto?
Ieri sera si è svolta presso la Parrocchia dell'Ascensione di N.S.G.C. una partecipata assemblea sul destino dell'area dell'Ex Panificio Militare e sui problemi di vivibilità della zona, organizzata dalla Parrocchia stessa e dal Comitato Ex Panificio Militare.
La contemporaneità del Consiglio di Quartiere 5 non ha ostacolato in definitiva lo svolgersi dell'assemblea; alcuni consiglieri di Quartiere della Casa della Libertà hanno perfino preferito la nostra assemblea all'impegno "istituzionale" e altri sono venuti appena possibile, senza aspettare la fine dei lavori in Consiglio.

Alla fine le formazioni politiche erano comunque rappresentate per la quasi totalità (unico grande assente il gruppo DS), grazie sopratutto ai numerosi Consiglieri Comunali presenti. Proprio ai Consiglieri Comunali è stato chiesto di esprimersi pubblicamente riguardo la proposta avanzata dai cittadini: una mozione da portare in Consiglio Comunale che è stata esposta e commentata dall'assemblea.
Questa volta c'è di più che una semplice dichiarazione generica di solidarieta': molti dei consiglieri presenti si sono assunti l'impegno preciso a far propria e sostenere con la mozione in Consiglio Comunale la posizione dei cittadini che rivendicano per l'area un utilizzo che tenga conto dei disagi e dei bisogni oggettivi dei residenti.

Anche i pochi che hanno fatto dei distinguo ed espresso qualche perplessità sul metodo,si sono dichiarati d'accordo sulle motivazioni e disponibili a cercare una soluzione che venga incontro alle richieste dei cittadini.
Un successo, dunque, per una iniziativa di vera partecipazione popolare, in cui i cittadini, dopo aver bloccato i progetti di sfruttamento intensivo e di cementificazione dell'area con una decisa opposizione, sono passati adesso ad una fase propositiva.
Un successo anche per la ragionevolezza e il buonsenso, se è vero che, di fronte alla palese validità delle argomentazioni e in nome del "bene comune", si dimenticano, per una volta, i giochi di partito e le divisioni tra schieramenti.


E a proposito di buon senso. esemplare quello della signora residente in zona che ha detto in un ultimo intervento, rivolta ai Consiglieri Comunali: "fateci sapere il giorno in cui si vota la mozione, perché vogliamo esserci tutti e vedere come vota ciascuno di voi."

«Nel marzo 2002 -si ricorda nell'interrogazione del consigliere di Forza Italia Marco Stella e del consigliere di Alleanza Nazionale Stefano Alessandri- è stato firmato un protocollo d'intesa fra l'amministrazione comunale e il Ministero della Difesa per la dismissione del patrimonio ministeriale presente nel territorio cittadino.

Tra i beni figura l'area della caserma Guidobono, nota come ex panificio militare di via Mariti, che si trova in un contesto urbanistico e sociale particolarmente delicato per l'alta densità abitativa, accresciuta dalle recenti realizzazioni di edilizia residenziale come l'area ex Lavazza, ed è vicina ad insediamenti a forte impatto urbanistico e ambientale quali il polo universitario, il palazzo di giustizia e centri commerciali nonché alla stazione dell'alta velocità. Lo stesso sindaco, il 23 marzo 2002, ha sottolineato la delicatezza del contesto urbanistico e sociale».

«L'amministrazione - proseguono i due esponenti del centrodestra - aveva espresso la volontà di esercitare il diritto di prelazione sull'acquisizione dei beni militari in alienazione, con priorità per l'ex panificio di via Mariti che, come ha dichiarato l'assessore Albini nel marzo del 2002, "è una struttura importante per le esigenze di un Quartiere che soffre della mancanza di centri di aggregazione e ritrovo per i cittadini". Nel 2003 la proprietà demaniale in oggetto è stata rilevata da un consorzio di privati che ha affidato allo studio Archea e allo studio di Raphael Moneo l'elaborazione di un'ipotesi progettuale di recupero mirato ad una riqualificazione dell'area che potesse conciliare gli interessi di ordine pubblico con le necessità del privato investitore.

Peraltro i Comune è stata coinvolto nel percorso di recupero rendendosi garante dell'avvio di un processo di progettazione partecipata che consentisse ai cittadini di conoscere le trasformazioni urbanistiche previste e di esprimere l'eventuale condivisione delle scelte. I cittadini ai quali è stato illustrato il progetto nell'ottobre 2004, alla presenza degli assessori Bevilacqua e Biagi e del presidente del Consiglio di Quartiere 5, hanno presentato osservazioni e suggerimenti ai quali non è stato fornito alcun riscontro.

Peraltro che il sistema di insediamenti proposto avrebbe dovuto rispettare, sia planimetricamente che altimetricamente, l'edificato esistente nella zona, riservando vaste aree al verde e a strutture di pubblico utilizzo con particolare attenzione alla viabilità già fortemente congestionata». Stella e Alessandri vogliono anche conoscere «se le osservazioni presentate dai cittadini sono state oggetto di approfondimenti per l'elaborazione di un nuovo progetto e se si ritenga opportuno promuoverne una stesura che le recepisca»; «se si ritenga più ragionevole inserire nell'area dell'ex panificio militare anche la destinazione a funzioni sociali oltre alle funzioni abitative o commerciali».

(fn)

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