A congresso a Firenze 1500 specialisti di senologia
In Italia 35 mila nuovi casi all’anno, 10 mila decessi e un esercito crescente di pazienti (350 mila): Toscana all’avanguardia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2005 12:13
A congresso a Firenze 1500 specialisti di senologia<br>In Italia 35 mila nuovi casi all’anno, 10 mila decessi e un esercito crescente di pazienti (350 mila): Toscana all’avanguardia

Firenze – Di tumore alla mammella si muore meno (1-2% all’anno), un fenomeno che da oltre un decennio accomuna l’Occidente, dagli Stati Uniti alla Toscana. Adesso se ne conosce con esattezza anche il motivo (dovuto per il 46% alla diffusione degli screening preventivi e per il 54% alle migliorate terapie post-operatorie) grazie a una ricerca, condotta in America e in Europa, che mette fine alla lunga polemica sui meriti tra partito della prevenzione e partito delle terapie. Appena anticipata dal New England Journal of Medicine, la presentazione della ricerca sarà uno dei momenti chiave del simposio Attualità in Senologia, il massimo evento nazionale in materia di cancro al seno in programma a Firenze (16-19 novembre, Palazzo dei Congressi), organizzato dalla Società Italia di Senologia e dalla Scuola Italiana di Senologia, con il patrocinio dell’Istituto Toscano Tumori.

Oltre 1500 i partecipanti, tra cui molti dei maggiori esperti italiani e stranieri, personale paramedico, rappresentanti di istituzioni, associazioni femminili, volontariato. Programma, protagonisti, obiettivi e temi clou sono stati annunciati oggi alla stampa dal presidente del congresso professor Luigi Cataliotti (chirurgo oncologo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi e presidente della Società Europea di Senologia), con Marco Rosselli del Turco, direttore del Centro Studio e Prevenzione Oncologia della Regione Toscana (CSPO), Angelo Di Leo, oncologo di fama in forza alla ASL di Prato, e Francesca Merzagora, presidente del Forum italiano Europa Donna. “Per le donne”, ha detto Cataliotti, “il tumore della mammella è anche in Italia il pericolo numero uno.

Ogni anno si contano 35 mila nuovi casi e 10 mila decessi, mentre cresce l’esercito delle pazienti viventi (350 mila). La proporzione dei tumori precoci accertati varia molto da regione a regione a seconda dei programmi di screening sul territorio: è circa il 30% nel Sud contro un valore medio nazionale del 46,6%. Peraltro c’è ancora molto da fare per garantire una sopravvivenza migliore”. Oggi, ad esempio, in media il 61,1% dei casi sono trattati con interventi conservativi, con minimi del 48,1% e massimi del 73,1% a seconda dell’area.

“Come sarà ben documentato al congresso”, ha aggiunto Cataliotti, “l’atteggiamento terapeutico più conservativo si estende sempre più negli interventi chirurgici grazie anche alla tecnica del linfonodo sentinella e della chirurgia oncoplastica che pur asportando del tutto il tumore rispetta maggiormente l’aspetto estetico della paziente”. Nel campo della diagnosi il congresso presenterà i risultati di uno studio promosso dal National Cancer Institute (USA) e quelli acquisiti nell’ambito del programma di screening toscano (oltre 10.000 donne esaminate, una delle prime esperienze a livello mondiale), che rispetto alle tecniche convenzionali conferma la straordinaria efficacia della mammografia digitale (qualità dell’immagine, facilità di archiviazione, accuratezza diagnostica, automazione dei referti, etc). Infine i tumori di origine genetica (sono il 5-10% di quelli al seno) e i farmaci “intelligenti” con il nuovo universo terapeutico che ne deriva.

Due temi ai quali il congresso dedicherà massima attenzione. I farmaci “intelligenti” colpiscono bersagli mirati e con più efficacia, perché selezionati sulla base di proprietà biologiche, specifiche delle singole neoplasie, ignote fino a pochi anni fa. “Tra questi”, ha ricordato Di Leo, “va certamente menzionato il trastuzumab (Herceptin) che di recente si è dimostrato capace di ridurre di circa il 50% la comparsa di recidive in donne operate al seno”. L’organizzazione del congresso si avvale della preziosa collaborazione del Gruppo Italiano Screening Mammografico, della Sezione di Senologia della Società Italiana di Radiologia Medica (SIRM), di Europa Donna, della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT), della Forza Operativa Nazionale sul Carcinoma Mammario (FONCaM), dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRT), della Scuola Europea di Oncologia e del convegno sulla Mammografia Digitale.

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