Tranvia e quartiere 4: a rischio l'identita' storica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2005 16:23
Tranvia e quartiere 4: a rischio l'identita' storica

«Il Quartiere 4 rischia di perdere la propria identità storica. Per i lavori della tranvia, in piazza Paolo Uccellio, si sta scavando e si stanno sistemando basamenti di cemento armato proprio dove, nei secoli passati, c'era uno storico scalo portuale, il "Borgo dei Navicellai"». E' quanto sostengono il consigliere di Forza Italia Jacopo Bianchi e il presidente del comitato "LaportAccanto" Antonio Lenoci. «Le testimonianze sulla presenza del porto fluviale si sprecano nella bibliografia reperibile in istituti e biblioteche - ha spiegato Bianchi - e le segnalazioni giunte al sito www.SosConsigliere.it continuano a sollevare il problema del ponte tranviario come l'avvicinarsi della fine di un'epoca storica, quando il Pignone era così chiamato per via delle "Pigne" i moli di attracco per le imbarcazioni mercantili dei navicellai.

Nonostante ciò il vicesindaco nella sua risposta ad una mia interrogazione sostiene che "i rilevamenti ed i sondaggi effettuati non hanno dato nessun esito sulla possibile presenza del porto"». «Ma la storia di Firenze - si domandano Bianchi e Lenoci - si valuta in base ai sondaggi oppure sulla base delle testimonianze storiche e culturali quali testi, disegni e cartografie? Nei giorni scorsi - ha ricordato il consigliere di Forza Italia - ho presentato una nuova interrogazione sull'eventuale spostamento di una vecchia, denominata "Oratorio di San Carlo", che si trova nel lungarno del Pignone.

Si tratta di una struttura fortemente legata alla sua attuale ubicazione. Collocarla nel centro della strada non avrebbe senso: la cappella presenta, al suo interno, una botola in pietra che sfociava con un'ampia paratia in Arno. Non è facile capire con quale criterio sono stati programmati i lavori in quel punto - hanno aggiunto Bianchi e Lenoci - è dubbio anche se si sia tenuto in considerazione il vano sottostante visto che anche adesso si parla solo di uno spostamento superficiale dal pavimento al tetto.

Esiste un progetto, vecchio di un anno, ma solo da poche settimane, come ricorda anche l'assessore alla cultura Siliani in una sua risposta del 23 settembre scorso, se ne sta discutendo e solo ora l'amministrazione si è interessata di studiare la storia e l'architettura di una vecchia struttura che è rimasta abbandonata e senza manutenzione da molto tempo. L'assessore Siliani ed il vicesindaco Matulli, pur facendo affidamento ad enti diversi, concordano nell'idea di dover spostare la cappella per fare posto alla tranvia.

Si tratta di un'operazione che, per essere compiuta da mani esperte e con mezzi idonei, richiederebbe necessariamente una spesa attorno ai 200 mila euro, come sostenuto dalla direzione delle belle arti: si parla infatti di sezionare la struttura pietra per pietra per poi ricollocarla e ricomporla con meticolosa perizia». «Per ovviare a questa spesa - ha rilevato Bianchi - l'assessore Siliani ci dice che si valuterà di fare eseguire l'opera alla stessa ditta che sta costruendo la tranvia, questo probabilmente rinunciando a personale specializzato, anche perché altrimenti non si capirebbero le ragioni del risparmio».

«Quel che ancora i cittadini non sono riusciti a sapere nonostante le interrogazioni presentate - ha commentato Lenoci - è se ci sia stato o meno uno studio progettuale che abbia preso in considerazione l'opportunità di realizzare un percorso per mantenere la struttura lì dove si trova adesso, magari restaurandola ed integrandola con il nuovo disegno urbanistico». «Stiamo parlando di un elemento architettonico - hanno concluso Bianchi e Lenoci - che come dice l'assessore Siliani, ha "una indubbia importanza storica ed architettonica" e che, più di altre costruzioni, è fortemente legato al luogo in cui sorge, luogo che ha un valore certamente non secondario rispetto ad altre tradizioni fiorentine».(mr)

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