Manifestazione il 1° ottobre a Campi Bisenzio contro la costruzione del nuovo inceneritore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 settembre 2005 02:02
Manifestazione il 1° ottobre a Campi Bisenzio contro la costruzione del nuovo inceneritore

Attesa per la manifestazione del 1° ottobre a Campi Bisenzio contro la costruzione del nuovo inceneritore. Rifondazione Comunista scenderà in piazza affiancandosi alle tante realtà associative, di movimento, alle comunità cattoliche di base, alla Società Civile e a tutti coloro che hanno manifestato in questi anni, e negli ultimi mesi in particolare, la loro contrarietà alla costruzione del nuovo inceneritore. Per il consigliere provinciale PRC Targetti: “La posizione del sindaco di Campi Bisenzio, Alunni che, al momento, si è limitata a dire: a noi piacerebbe di più Osmannoro 2000 e non Case Passerini in realtà riflette un disagio crescente.

È vero che le carte fino ad ora danno ragione a chi dice: siamo in dirittura d’arrivo, piano di gestione, piano industriale, questo protocollo, però poi i nodi vengono al pettine ed il dissenso sta crescendo tra i comitati ma anche tra i parroci di parecchie parrocchie di Campi Bisenzio e non capiamo come mai questo protocollo d’intesa non sia stato portato in Consiglio per un’approfondita discussione”.
Sulla forte difficoltà di smaltimento dei rifiuti inerti l’assessore all’ambiente Luigi Nigi ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità dei consiglieri Massai e Nascosti (Alleanza Nazionale).

“La gestione dei rifiuti inerti – ha spiegato Nigi – si era stabilizzata attraverso un sistema impiantistico di recupero e smaltimento che si era formato negli anni 80 con alcuni impianti specifici per tale tipologia di rifiuti presenti sul territorio provinciale, le ultime sono state le discariche di Lastra a Signa e le due di Scandicci. Successivamente gli impianti di discarica sono arrivati all’esaurimento delle volumetrie, senza che vi fosse imprenditoria sostituiva nella realizzazione di nuovi impianti.

In estrema sintesi in un lasso di tempo molto breve sono venuti a mancare gli impianti di smaltimento finale a supporto del sistema mandandolo in crisi, infatti l’ultima discarica per i rifiuti inerti presenti nel territorio chiuderà il 31 dicembre 2005. La Giunta delibererà un provvedimento affinché gli uffici provinciali provvedano alla realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico utilizzando quantità congrua di materiali derivanti dal riciclaggio di rifiuti inerti non pericolosi e dal trattamento delle acque reflue industriali e urbane.

Con la Regione stiamo lavorando ad un nuovo protocollo dove si conviene che le parti secondo il proprio ambito di competenza, si impegnano per il raggiungimento dei seguenti obiettivi: promuove e incrementare l’utilizzo di materiali inerti e favorire ed incentivare il loro collocamento. Ci troviamo però in disaccordo con l’associazione industriali che firma il protocollo e che nello stesso tempo rappresenta chi costruisce e coloro che devono smaltire. Se i protocolli si firmano, onore e compito di un’associazione è anche quello di fare incrociare il recupero di quei materiali che mi hai rappresentato e prevederne un reimpiego.

Siamo rimasti sorpresi per come l’associazione industriali ci ha attaccato sulla stampa in questi mesi. Abbiamo, inoltre, molti dubbi sul protocollo d’intesa che andremo a sottoscrivere con la Regione Toscana che ci chiede d’incentivare l’uso di questi materiali; per quanto riguarda i gestori degli impianti ci scontriamo con il prezzo del materiale da reimpiegare. Il materiale è di buona qualità ma mentre il prezzo del trasporto per noi non è un problema, il prezzo industriale è, invece, un problema.

Riteniamo che il modo migliore per far diminuire i prezzi è aumentare la concorrenza. Sono pochi coloro che lavorano in questo settore e non ci si incontra facilmente con i prezzi. L’assessore regionale all’ambiente dovrebbe consentirci di localizzare nuovi impianti sul territorio che allarghino le opportunità”. Nascosti ha ribadito che “Il problema è grave perché mancano gli impianti e la Regione su questo non si esprime. La Regione non può chiedere d’incentivare l’uso degli inerti senza una diminuzione del costo della produzione.

In Provincia avremo, a breve termine, tanti cantieri come per la Empoli – Castelfiorentino o lo svincolo dell’Empoli Santa Maria. Questi lavori produrranno materiale di scarto che non sapremo dove mettere. Le parole dell’assessore sono importanti e pesanti: da una parte c’è un sistema di industriali che critica ma non fa un’operazione di sintesi, mentre il Consiglio regionale deve prendere atto che, se c’è una situazione in questa Provincia in cui occorre potenziare la capacità degli impianti, bisogna avere anche il coraggio di individuare zone dove poterli fare”.

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